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Trump, ecco la nomination repubblicana. "Sarò voce per l'America"

 CLEVELAND - Donald Trump è ufficialmente il candidato repubblicano Usa nella sfida alla democratica Hillary Clinton. La notizia, giunta stamane venerdì 22 luglio, era naturalmente scontata da diverso tempo, considerati i risultati elettorali ed il dominio pressoché incontrastato del tycoon alle primarie. [MORE]

 

Voce dell’America. La Quicken Loans Arena di Cleveland è tutta di Donald Trump. L’entusiasmo è alle stelle, si giunge alla standing ovation finale. Trump si prende così il partito, nonostante le ultime resistenze ed il mancato endorsement di ieri dell’avversario Ted Cruz. Trump ha parlato dinanzi a un pubblico di 20mila persone sommato ai 40 milioni circa della diretta televisiva.

 

I temi calcati dal discorso del candidato alla Casa Bianca hanno toccato le ultime vicende politiche, da quelle nazionali sino alla politica estera. Degrado sociale, sicurezza, critiche all’amministrazione Obama. L’accusa più pesante è quella di aver alimentato le discriminazioni razziali: «Quasi 4 bambini afroamericani su 10 vivono in condizioni di povertà mentre il 58 % non sono impegnati» ha affermato Trump, snocciolando una serie di dati economici a riguardo.

 

«Il 20 gennaio 2017 gli americani si sveglieranno finalmente in un Paese dove le leggi vengono fatte rispettare. Sono il candidato dell’ordine e della legalità». Il discorso prosegue, alimentato dalla grande festa repubblicana e dagli slogan che hanno caratterizzato una campagna elettorale di grandissimo successo, inaspettato ma soprattutto incontrastato, anche per la debolezza politica degli outsider.

 

Politica estera. Sulla politica estera Trump è ancora più esplicito sulle responsabilità di Obama e Clinton: «In Libia, in Siria, in Egitto, abbiamo chiuso un accordo pessimo con l’Iran, ma l’eredità di Hillary Clinton non deve essere l’eredità americana. Serve un cambio di leadership». Trump ha inoltre strizzato l’occhio agli elettori di Bernie Sanders, nella speranza di racimolare voti anche dagli anti Clinton.

 

Intanto non si placano le polemiche nella giornata di oggi, dopo le dichiarazioni shock di uno dei consiglieri più fidati di Trump, Al Baldasaro, deputato New Hampshire. Il 59enne aveva affermato senza mezzi termini come la Clinton dovesse essere fucilata.

 

Robert Hoback, a nome dei servizi segreti, ha annunciato l’apertura di un indagine a riguardo, per verificare se frasi di questo genere potrebbero mettere a rischio l’incolumità dell’ex segretario di Stato sotto la presidenza Obama. Ma la sfida di Trump è dura, concreta ed è ormai stata lanciata. La Clinton e i democratici sono avvisati.

 

foto da: politicalgambler.com

Cosimo Cataleta