Cronaca
Trovati i corpi degli alpinisti dispersi sul Monte Bianco: erano abbracciati nel tentativo di sopravvivere al freddo
AOSTA, 11 SETT. – Sono stati rinvenuti i corpi dei due alpinisti italiani, dispersi da giorni sul Monte Bianco.
Le squadre di soccorso, dopo ore di ricerche estenuanti, hanno scoperto i due uomini abbracciati, un gesto che suggerisce il disperato tentativo di combattere il freddo intenso a quelle altitudini.
La notizia ha scosso profondamente il mondo dell’alpinismo, soprattutto per la figura di Andrea Galimberti, uno dei due, noto per la sua esperienza e le numerose ascensioni sulle Alpi.
Le speranze di ritrovare i due uomini in vita erano alte, ma si sono spente con il triste epilogo di una vicenda che, ancora una volta, ricorda quanto possa essere implacabile la montagna, anche per gli alpinisti più esperti.
Un'altra tragedia: escursionista canadese trovata senza vita in Val Veny
Non lontano dal Monte Bianco, un’altra tragedia ha colpito la comunità degli appassionati di montagna.
Il corpo di un’escursionista canadese è stato trovato al col de la Seigne, tra Italia e Francia, alla fine della Val Veny.
Secondo le prime ricostruzioni, la donna sarebbe stata vittima di un malore durante l’escursione.
Le ricerche, avviate lunedì sera dopo che la donna non aveva fatto ritorno, si sono concluse all’alba, quando il corpo è stato recuperato da un elicottero.
Le indagini, condotte dalla guardia di finanza di Entrèves, sono ancora in corso, ma la pista principale sembra essere quella di una morte per cause naturali.
Montagna pericolosa anche per gli esperti
Questi tragici episodi ricordano ancora una volta quanto la montagna, pur affascinante e splendida, possa essere pericolosa anche per i più esperti.
Le condizioni climatiche, spesso imprevedibili, unite a possibili malori o incidenti, possono trasformare un'escursione o un'ascesa in una tragedia.
Il Monte Bianco, in particolare, con i suoi 4.810 metri di altezza, attira ogni anno migliaia di appassionati, ma le difficoltà tecniche e le condizioni atmosferiche in rapido cambiamento lo rendono una delle montagne più impegnative d'Europa.