Economia

Treviso, le imprese venete non godono di buona salute. Nel 2013 sono oltre 1.600 le aziende perse

TREVISO, 16 APRILE 2014- Non sono buoni i dati sulla situazione delle imprese in Veneto. Il 2013 è stato l'anno peggiore per la Regione dal dopoguerra. Il 2013 ha registrato 1465 crisi aziendali che hanno coinvolto 42.248 lavoratori. Le province più colpite sono state Padova, Vicenza e Treviso. Il 40% delle crisi si registra nei settori metalmeccanico e delle costruzioni. Negativi anche i dati relativi alla cassa integrazione straordinaria e alla concentrazione territoriale delle ore di cassa in deroga, che vede al primo posto ancora Treviso e Vicenza. [MORE]

A riferire questi dati è stato Alfio Calvagna della Segreteria Cisl Belluno Treviso, che mercoledì mattina nella sede Cisl di Treviso, ha tento un intervento in merito. I dati sono stati elaborati dell’Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso su dati forniti dal Centro per l’Impiego, dalla Camera di Commercio e da Veneto Lavoro.
Preoccupa lo stato di salute delle imprese venete, che nel 2013 registra ancora una contrazione del numero di aziende operanti nell’edilizia e nel manifatturiero; buoni i risultati invece per l’alimentare e i pubblici esercizi. In crescita il terziario avanzato e i servizi alla persona. Al 31 dicembre 2013 le imprese attive in provincia erano 81.829, -2,0% rispetto alla fine del 2012 con una perdita di 1.676 aziende. Il comparto più penalizzato è quello dell’edilizia con 592 imprese in meno.

Sul versante occupazionale, mettendo a confronto i dati relativi alle assunzioni nel 3° trimestre degli anni 2011, 2012 e 2013, il numero di contratti a tempo indeterminato registrano un crollo del 36%, passando da 4.800 a 4.405 per fermarsi nel 2013 a 3.055. L’apprendistato inizia con 1.750 occupati e si riduce a 1.135. In controtendenza si registra un incremento dei contratti a tempo determinato che passano da 13.905 del 3° trimestre del 2011 a 13.615 del 2012 per arrivare a toccare i 14.535 del 2013 (+4,5%).

Federica Sterza