Treno deragliato: collega di Cicciù, amava il suo lavoro. attaccatissimo" alla sua città Reggio C.
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Macchinista lascia la moglie e un figlio
MILANO, 6 FEB - "Lo conoscevo da 25 anni, era una persona senza ipocrisie, ben voluto da tutti, solare, disponibile. Gli piaceva questo mestiere, amava questo lavoro, lo svolgeva con serietà impeccabile ed era molto attento alla sicurezza": così Fortunato Foti, ferroviere e membro della segreteria lombarda della Fit Cisl, ha ricordato all'ANSA Giuseppe Cicciù, uno due macchinisti morti nel deragliamento avvenuto questa mattina nel Lodigiano. Cicciù si era trasferito da molti anni in Lombardia, dove viveva con la moglie e un figlio, ma "era attaccatissimo" alla sua città natale, cioè Reggio Calabria, dove tornava appena poteva per far visita alla madre.
"Sono talmente amareggiato e triste che faccio fatica a credere che sia morto", ha detto Foti. "Era una persona disponibile - ha proseguito - si prendeva in carico qualsiasi problema dei colleghi e andava fino in fondo. Abbiamo iniziato insieme nella Rsu e, quando passava in stazione Centrale a Milano, ci vedevamo sempre".