Trenitalia, carrozze strapiene: per salire si paga la multa
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BOLOGNA, 26 DICEMBRE 2011- Alzi la mano chi, almeno una volta in vita sua, decidendo di trascorrere le festività natalizie con la propria famiglia, si sia poi profondamente pentito di aver scelto quale mezzo di trasporto un treno. "Lasciate ogni speranza o voi che entrate", una vera e propria "via crucis", fatta di una serie di disagi, ritardi negli orari, sovraffollamento, pulizia dei convogli che lascia a desiderare e che fa arrabbiare ancor di più se si pensa al costo sostenuto per acquistare il biglietto. [MORE]
Tuttavia, nonostante ciò, credo che anche i più psicologicamente preparati a questi "viaggi della speranza", sarebbero rimasti spiazzati davanti alla richiesta del pagamento di una sovrattassa di 50 euro sul costo del biglietto per salire su dei treni stracolmi di passeggeri. Questo è quanto accaduto nella Stazione Centrale di Bologna, tra il il 22 e il 23 dicembre intorno alle ore 21.00 , a chi chiedeva di salire sul treno "751" Bologna-Lecce, fermo al binario 7. Un convoglio composto da 7 carrozze, 6 delle quali destinate alle cuccette e solo 1 con posti a sedere. Come si può immaginare, il 22 dicembre, i 72 posti a sedere sono già tutti prenotati e anche i 15 posti in piedi lungo il corridoio sono stati accaparrati.
Sulla banchigia, tantissime persone che, non pur non avendo il biglietto, cercano di partire lo stesso. A questo punto, l'unica cosa che i controllori avrebbero dovuto a malicuore fare è impedire a quest'ultimi di salire. Invece, no, “Vuole salire? Allora, lei mi paga i 50 euro del biglietto più 50 euro di soprattassa e io la faccio entrare”, questa la soluzione di un controllore, documentata dalla ricevuta rilasciata. “Come se avessi preso una multa?”, replica uno dei malcapitati. “Esatto. Ecco la ricevuta”.
In pratica, un rincaro del 100% sul costo iniziale del biglietto. Episodio a cui si era già assistito il giorno prima (giovedì 21 dicembre), per il treno-notte per Lecce, il “757” delle 23.57. Una situazione che ha creato indignazione tra i presenti, alcuni dei quali hanno minacciato di fare denuncie, “non potete fare una cosa del genere, 100 euro per stare in piedi!”. Altri, circa sessanta persone, hanno accettato di pagare, “In barba a tutte le norme di sicurezza ma anche alla civiltà”, come ha affermato un operaio.
Venerdì sera, alle 23.57, 30 persone sono rimaste a terra. Purtroppo, se fossero state 50, per loro sarebbe stato organizzato un pullman in Autostazione per andare a Lecce. Invece, non riuscendo a riempire l'autobus, i responsabili hanno deciso di annullarlo.
Trenitalia ha minimizzato la vicenda, sostenendo che “non è successo niente di particolare. Chi sale senza biglietto deve pagare una maggiorazione di 50 euro”. A chi gli ha fatto notare, "Si, ma a bordo, non a terra", si è sentito rispondere, "E perché? Più chiari e corretti di così... I posti in piedi, di regola, non dovrebbero essere più di 15, ma è il capotreno che giudica se una carrozza è pericolosa o meno”.
Tuttavia non sono tutti, fortunatamente, della stessa opinione,“Invece di potenziare i treni per le festività, in particolare quelli a lunga percorrenza, i convogli vengono ridotti. Si prevede un taglio del 60% sulle vetture. Dal 13 dicembre viviamo nel caos, ogni sera è la stessa storia, un incubo. Io non ci dormo la notte a vedere come sono costretti a viaggiare i passeggeri. E questo metodo mi ha ferito veramente”, ammette amaramente un dipendente della Stazione di Bologna.
E, oltre al danno di un biglietto maggiorato per fare un viaggio in condizione assurde, arriva anche la beffa della voce registrata, "Trenitalia vi ringrazia per averci scelto...". NO COMMENT, che è meglio!
(Fonti: La Repubblica, Fotogramma:bologna.repubblica.it)
Rosy Merola