Politica

Tremonti, 'Introduzione in Costituzione del pareggio di bilancio'

ROMA, 06 AGOSTO 2011 – “Ci si muoverà secondo "quattro pilastri": l'introduzione in Costituzione del pareggio di bilancio, l'anticipo del pareggio al 2013, la riforma del mercato del lavoro e quella dell'articolo 41”. Questo è quanto è stato dichiarato ieri dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel corso di una conferenza stampa a cui erano presenti anche Silvio Berlusconi e Gianni Letta. [MORE]


Tremonti ha aggiunto che, "Non dobbiamo cambiare l'impostazione della manovra che è corretta e appropriata. Dobbiamo solo anticipare la tempistica, dato che in un mese e come se fosse cambiato il mondo". Berlusconi, riprendendo quanto aveva dichiarato nella sua informativa economica tenuta alle Camere, ha ribadito che "c'è una situazione sui mercati finanziari molto difficile che richiede degli interventi coordinati tra i vari Stati, soprattutto per quanto riguarda gli Stati che hanno come moneta l'euro. Si tratta di una crisi globale. Inoltre, c'è una particolarissima attenzione della speculazione su di noi a cui va messo argine".

Berlusconi ha anche sostenuto che il Governo è stato sempre disponibili a discutere un miglioramento dei suoi provvedimenti con chi fosse portatore di idee di miglioramento e lo sarà  anche in questa occasione.


Per quanto riguarda le reazioni alla conferenza stampa, il vicepresidente di Futuro e Libertà, Italo Bocchino, ha dichiarato che ''la conferenza stampa di Berlusconi e Tremonti rappresenta oggettivamente un segnale di discontinuità da cui emerge maggior senso di responsabilità da parte del governo. La costituzionalizzazione del pareggio di bilancio e l'anticipo dell'equilibrio economico sono due proposte da noi precedentemente avanzate e quindi ci vedono positivamente interessati. Restano però forti dubbi sulle misure previste dalla manovra per raggiungere il pareggio, troppo sbilanciate verso le tasse e troppo timide nel taglio della spesa pubblica''.


Secondo Francesco Rutelli è ''positivo che il governo abbia accolto la sollecitazione del Terzo Polo ad iniziare già nel mese di agosto l'esame dell'inserimento in Costituzione dell'obbligo del pareggio dei bilanci".

Più critico Nichi Vendola che commenta, "Stiamo correndo velocemente verso il baratro e il governo Berlusconi ci intrattiene con una sorta di talk show con nefaste divagazioni su modifiche alla Costituzione. Annunciano e non riescono a dire nulla che evochi la svolta radicale di cui il Paese ha bisogno''.


Aspra la posizione di Antonio Di Pietro, ''E' la conferenza stampa dei fichi secchi .Continuano a prendere in giro non solo gli italiani ma anche le istituzioni europee. A cosa serve cambiare la Costituzione? Il pareggio di bilancio è un'esigenza immediata che non si ottiene inserendo due termini nella Carta, tra l'altro con un iter legislativo piuttosto lungo. L'unica proposta sensata è quella dell'anticipo della manovra, ma hanno omesso la parte più importante, ossia la modifica delle ultime norme varate, che oltre ad essere fortemente inique sono risultate inefficaci''.


Perplessità sono state espresse anche da alcuni rappresentanti delle parti sociali. Infatti, il leader della Uil, Luigi Angeletti, sottolinea che l'inserimento in Costituzione del pareggio di bilancio è un pensiero che la sigla sindacale che rappresenta condivide. Angeletti aggiunge poi che dell’anticipo ne avrebbe fatto a meno.


Più dura il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che afferma,"Non possiamo che confermare che questo governo fa male al paese. Un governo che fino a ieri negava la crisi oggi annuncia provvedimenti dettati da altri paesi e dalle Istituzioni europee. Dietro gli ennesimi annunci di riforme costituzionali l'unica notizia è l'anticipazione della manovra e ancora una volta non è arrivata nessuna risposta sulle misure per la crescita e rimettere in moto il paese”.


In riferimenro all’intenzione del Governo di inserire il pareggio di bilancio nella Costituzione, il costituzionalista Gaetano Azzariti, professore ordinario alla 'Sapienza' di Roma, ha commentato, "Credo che con il vincolo del pareggio di bilancio si porrebbe una rigidità eccessiva nella Costituzione; l'articolo 81 della nostra Carta così com'è va già bene. Il deficit di bilancio va assolutamente ridotto, ma ci devono pensare le leggi ordinarie e la politica, non la Costituzione, che deve guardare al di là della crisi. L'iniziativa irrigiderebbe il sistema costituzionale, che deve invece funzionare in situazioni di crisi come quella di oggi, ma anche in momenti diversi. C'è già l'articolo 81 che prevede il controllo del Parlamento come limite costituzionale alla spesa, e dice anche che ogni legge di spesa deve prevedere la sua copertura. Sappiamo, purtroppo, che il deficit di bilancio che ci ritroviamo si è creato perché negli anni questo obbligo non è stato sempre seguito”.

Secondo Azzariti, per intervenire sul deficit di bilancio, che deve essere assolutamente ridotto, le leggi ordinarie dovrebbero bastare, in quanto la responsabilità deve essere della politica.

Invece, per il costituzionalista Antonio Baldassarre “l'inserimento in Costituzione del pareggio di bilancio è una cosa positiva. Ma ci vogliono molti mesi e gli effetti si sentiranno nel lungo periodo. Sicuramente non è stato pensato come un modo per risolvere il problema della crisi attuale''.
 

Per una maggiore chiarezza,riporto quanto sancito dall'articolo 81 della Costituzione:
c. 1 Le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.
c. 2 L'esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.
c. 3 Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese.
c. 4 Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte

 

Rosy Merola