Tre parole per descrivere il 2013 secondo i lettori
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ROMA, 04 GENNAIO 2014 - Come ogni anno, Repubblica chiede sul proprio sito ai lettori più affezionati quali sono le tre parole che hanno rappresentato al meglio l'anno che sta per finire. Nel 2013, le tre parole scelte dai lettori sono state: crisi (22% delle preferenze), decadenza (21%, riferita alla decadenza di Berlusconi da senatore della Repubblica) e femminicidio (con il 16%).
Se la parola "decadenza" può essere legata al fatto politico, la parola vincitrice nasconde piccoli e grandi drammi, con le sue varie accezioni. Le parole sono importanti e parlare di crisi generica non basta. Dal 2008 è tornata in auge l'accezione di "crisi economica", che si piazza al primo posto nel sondaggio di Repubblica a partire dal 2009.[MORE]
La crisi, però, non viene vista solo a livello economico. Iniziata con la speculazione immobiliare negli Stati Uniti, la crisi abitativa è ormai un problema di ogni città italiana: se sono in tanti coloro che non riescono ad accedere a un mutuo (se non con i mezzi di sostegno da parte degli enti pubblici), sempre più difficile risulta vendere e affittare un appartamento, mentre sul "mattone" sono pronte nuove tasse (dall'IMU alla Tasi).
La decadenza, d'altra parte, cos'è se non una crisi politica? Il Governo di larghe intese ha sempre nuove ferite, a partire dalla decadenza di Berlusconi e dalla conseguente uscita dal PDL (ora Forza Italia) dalla maggioranza, per passare all'opposizione.
Il femmicidio, terza parola che completa l'inquietante quadro delle parole gettonate del 2013, continua a farsi sentire anche con nuovi fatti di cronaca. C'è il triste rischio di abituarsi alla violenza, davanti alla quale è doveroso prima che necessario indignarsi.
L'anno che si è appena concluso è un anno ricco di parole che non avremmo mai voluto sentire, ma il trend può cambiare: sta a noi cercare parole nuove e la serenità necessaria per dare un volto migliore al 2014.
Fonte: Repubblica.it
Annarita Faggioni