Pubblica Istruzione
Traversa sulla facoltà di veterinaria
Una nota del Mpa, a proposito delle difficoltà in cui versa la Facoltà di Veterinaria, fornisce lo spunto per richiamare l’attenzione generale su un problema che riguarda l’intero territorio provinciale e la responsabilità del quale di certo non dipende dalle inadempienze alla politica.[MORE]
Dopo un lungo e faticoso percorso avviato dal sottoscritto e dall’On.le Maurizio Gasparri insieme all’allora ministro Letizia Moratti e al compianto Rettore dell’UMG Salvatore Venuta, al termine di una serie infinita di incontri e il superamento di numerosi ostacoli, nel 2003 nasce finalmente all’interno dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, la Facoltà di Veterinaria, fermi restando però alcuni ineludibili adempimenti, che avrebbero consentito di acquisire i requisiti richiesti dall’EAEVEA (Commissione Europea per uniformare la didattica veterinaria sul territorio europeo). Tali adempimenti prevedevano il numero minimo di 20/25 docenti (professori ordinari, associati e ricercatori) dei quali il 70% laureati in veterinaria, la disponibilità di un’azienda zootecnica di congrue dimensioni per ospitare le esercitazioni, e la realizzazione di un ospedale veterinario per piccoli e grandi animali.
Purtroppo, a distanza di ben sette anni, nessuno dei requisiti richiesti è stato neanche in parte soddisfatto.
Per quanto riguarda il personale docente infatti, dal 2007 al 2009 il personale di ruolo della facoltà universitaria è rimasto di sole 6 unità (un professore ordinario e 5 ricercatori), avendo l’UMG stipulato convenzioni con le Università di Messina e di Napoli che le consentivano così di avvalersi soltanto di docenti esterni. Nel 2007/2008 l’Università Magna Grecia ha poi messo a bando 52 posti per assistenti, ricercatori e ordinari per la facoltà di medicina e chirurgia, mentre è stato bandito ma non espletato il concorso relativo agli unici due posti, di associato e di ricercatore, previsti per la facoltà di veterinaria.
Anche il secondo requisito, che prevedeva la disponibilità di un’azienda zootecnica di adeguate dimensioni, inspiegabilmente non è stato soddisfatto. L’Amministrazione Provinciale di Catanzaro aveva infatti immediatamente manifestato piena disponibilità ad assegnare in concessione gratuita e per il periodo massimo previsto dalla normativa vigente la struttura necessaria, ma la stessa non è stata mai formalmente richiesta dall’Università all’Ente Provincia.
Non è stato infine realizzato l’ospedale veterinario richiesto – né per piccoli, né per grandi animali.
Agli sforzi profusi perché la nostra provincia si arricchisse di una nuova e importante facoltà, nessuna procedura è stata dunque attivata dall’Università Magna Grecia per dare respiro e prospettiva a una facoltà, come quella di Veterinaria, particolarmente funzionale alle esigenze di un territorio che ha nell’agricoltura e nella zootecnia una delle principali fonti di occupazione e di economia. Un’inerzia probabilmente da imputare alle vicissitudini dell’Università conseguenti alla prematura scomparsa di Venuta, ma i cui effetti rischiano di compromettere definitivamente l’esistenza della facoltà.
Qualora infatti l’UMG non provvederà a mettersi in regola con i citati requisiti europei, entro il mese di marzo 2013, la Facoltà di veterinaria verrà definitivamente e irrimediabilmente chiusa.
Certo ora la strada è più impervia e occorre un emendamento alla legge Gelmini per poter assumere il personale docente necessario. Ma in silenzio, e indipendentemente da sollecitazioni esterne, come ho avuto modo di informare nei giorni scorsi una delegazione dell’Mpa guidata dal coordinatore Carmine Gallitto, già da alcuni mesi con l’aiuto del senatore Gasparri mi sono interessato affinchè venisse presentato, alla Camera ed al Senato, un emendamento che consenta all’Università di Catanzaro l’assunzione in deroga dei docenti necessari. Lo stesso emendamento, come ha assicurato Maurizio Gasparri, sarà riproposto anche all’interno della prossima legge finanziaria, con la fondata speranza che venga accolto e con l’auspicio che questa volta l’Università rimedi ai ritardi, provvedendo subito agli adempimenti richiesti.
On. Michele Traversa