Trattative Turchia-UE: dirigente Akp cestina un report della Commissione

ANKARA, 15 OTTOBRE 2012- Un rapporto letteralmente da cestinare. A Burhan Kuzu, presidente della commissione per gli affari Costituzionali del parlamento di Ankara, la "pagella" della Commissione Europea non è piaciuta affatto, almeno per quel che riguarda il capitolo sulla protezione dei diritti umani nel Paese.

E così, davanti ai cronisti accorsi in conferenza stampa, il dirigente del partito di Erdogan ha buttato nella spazzatura il foglio incriminato, definendo il report "pessimo e poco credibile".

Una nuova battuta d'arresto, insomma, in quel cammino che dal 2005 vede la Turchia come candidata per entrare nell'Unione, e che in questi giorni, appunto, è tornato all'attenzione della Commissione, incaricata di valutare lo stato dei fatti e i progressi nel quadro dell'integrazione.[MORE]

La stesura del dossier incriminato, in effetti, si è rivelata non priva di ostacoli, in un periodo in cui il turno di presidenza tocca per ironia della sorte proprio a Cipro, storica nemica del governo di Ankara; il commissario Ue all'allargamento Stefan Fule, però, ha ribadito l'importanza dei rapporti tra il Paese e l'Unione, aprendo a un'agenda positiva per il 2012, che dovrebbe portare a un'entrata potenzialmente cruciale per entrambe le parti.

Un monito per la stessa Ankara, per Nicosia, ma anche per Parigi, da cui non sono giunti quei segnali di apertura che si sperava vedere dopo il cambio di governo; anche l'esecutivo di Hollande, infatti, sembra voler continuare sulla linea tracciata da Sarkozy, che qualche anno fa dichiarò di preferire una partnership privilegiata piuttosto che una membership per la Turchia.

Se qualche passo avanti, quindi, nel complesso è stato fatto, la strada per la piena adesione sembra ancora piena di difficoltà; certo per Bruxelles non sarebbe stato facile assegnare dei voti migliori a uno stato che boicotta la nazione attualmente alla presidenza.

(nella foto: Burhan Kuzu, immagine da www.dunya.com)

Simona Peluso