Cronaca

Trattativa Stato-Mafia. Condannati Dell'Utri, Mori e De Donno

PALERMO, 20 APRILE – Dopo cinque anni di processo per la cosiddetta trattativa Stato-mafia la Corte d’Assise di Palermo ha condannato a 12 anni l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, gli ex generali del Ros Mario Mori e Antonio Subranni. Otto anni, invece, all’ex colonnello Giuseppe De Donno e Massimo Ciancimino. Condannato invece a 28 anni di reclusione il boss Leoluca Bagarella. È stato infine assolto l’ex ministro democristiano Nicola Mancino dall’accusa di falsa testimonianza. 

L’argomento dell’accusa riguarda due trattative svoltesi tra il 1992 e il 1993 tra lo Stato e Cosa Nostra, con l’apparente finalità di interrompere il ricatto delle bombe, ma che alla fine hanno visto alcuni membri del Ros essere gli ambasciatori dei boss mafiosi. La prima trattativa avviene tra i carabinieri del Ros e l’ex sindaco Ciancimino, il quale recapita le richieste del boss mafioso Totò Riina per fermare le stragi, mentre la seconda riguarda l’ex senatore dell’Utri, il quale “ha fatto da motore, da cinghia di trasmissione del messaggio mafioso", come dichiarato dai pm. L’accusa riguarda dunque il reato di concorso in minaccia, lanciata dai mafiosi, ai danni dello Stato. [MORE]

Diverse sono state le reazione a questa sentenza. Il pm Nino Di Matteo afferma che “Ciò che emerge oggi e che viene sancito è che pezzi dello Stato si sono fatti tramite delle richieste della mafia. Mentre saltavano in aria giudici, secondo la sentenza, qualcuno nello Stato aiutava Cosa nostra a cercare di ottenere i risultati che Riina e gli altri boss chiedevano. È una sentenza storica”. Anche Nicola Mancino si ritiene soddisfatto per la sentenza e dichiara di “esser sempre stato convinto che a Palermo ci fosse un giudice”. Di contrario avviso è il legale di Mario Mori, che sottolinea: “sono contento perché so che la verità è dalla nostra parte. E' un giorno di speranza. Possiamo sperare che in appello ci sarà un giudizio, perché questo è stato un pregiudizio. Questo processo è stato caratterizzato dalla mancata ammissione di tante prove da noi presentate”.

Si chiude così con il verdetto della Corte d’Assise di Palermo presieduta da Alfredo Montalto un processo che ha visto coinvolti vari esponenti del Governo e delle Forze dell’Ordine per negoziati avuti con Cosa Nostra. Lo stesso pm che ha istruito il processo sulla trattativa “Stato-mafia” ha affermato che “è stato un processo che andava fatto ad ogni costo”. Mentre il leader del M5S Luigi Di Maio affida ad un tweet il suo pensiero: "La trattativa Stato-mafia c'è stata. Con le condanne di oggi muore definitivamente la Seconda Repubblica. Grazie ai magistrati di Palermo che hanno lavorato per la verità".

Federico De Simone

fonte immagine: associazionenazionaleforense.it