Trasferimento lavoratori Telecom 187 Taranto: Pelillo e Lonoce scrivono a Telecom Italia
Politica Puglia

Trasferimento lavoratori Telecom 187 Taranto: Pelillo e Lonoce scrivono a Telecom Italia

martedì 28 gennaio, 2014

TARANTO, 28 GENNAIO 2014 - L'on. Michele Pelillo, deputato tarantino del PD e il sindaco facente funzioni del Comune di Taranto Lucio Lonoce hanno scritto all'amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano per sollecitare un intervento sulla situazione di 32 dipendenti della sede di Taranto della Telecom Italia. I lavoratori del settore Caring (si occupano del servizio 187 di assistenza alla clientela) sono in larga parte donne, mamme e part-time e vedono a rischio il loro posto di lavoro a causa dell'ipotesi di trasferimento a Bari. Il 27 marzo del 2013 è stato sottoscritto un accordo tra l'azienda e le maggiori organizzazioni sindacali che prevede la razionalizzazione delle sedi lavorative e la chiusura di 47 di esse considerate periferiche; tra queste c'è quella di Taranto. La sede in cui trasferirsi è quella barese.

Pelillo e Lonoce hanno fatto che questi dipendenti svolgono mansioni che potrebbero essere svolte in qualsiasi parte d’Italia e quindi anche in uno dei tanti immobili sul territorio di Taranto nella disponibilità dell’azienda Telecom. Non a caso, l’alternativa proposta ai singoli lavoratori è il telelavoro, che però - è quanto ci dicono gli stessi dipendenti - rappresenterebbe un isolamento ed un allontanamento non volontario del lavoratore dal normale ciclo produttivo con forte penalizzazione in termini di diritti e di condizioni lavorative. [MORE]

Il deputato PD e il sindaco facente funzioni hanno inoltre sottolineato che il trasferimento rappresenterebbe un altro duro colpo all'economia e al mondo occupazionale ionico, considerato l'alto tasso di disoccupazione che grava sulla città di Taranto, in una realtà caratterizzata da problemi gravissimi, di crisi del lavoro e dello sviluppo. Uno stato d'emergenza sociale, ambientale e occupazionale diverso, ma simile per gravità - hanno scritto i due esponenti istituzionali tarantini - a quella de L'Aquila dopo il terremoto (la sede Telecom di L’Aquila è stata esclusa dalla chiusura delle sedi periferiche).

Nella lettera è evidenziato che “i lavoratori ritengono la motivazione di Telecom Italia di volere risparmiare sui fitti delle sedi locali non adeguata sul piano economico, dal momento che la sede di lavoro di via Campania a Taranto resterà utilizzata dalla stessa Telecom, quale sito tecnologico (contiene centrali telefoniche, apparati trasmissivi e sale permutatori) e costituisce posto di lavoro per circa altri settanta lavoratori”. Il timore dei dipendenti, raccolto dall'on. Michele Pelillo e da Lucio Lonoce, in qualità di sindaco facente funzioni, è che “l'iniziativa dell'azienda possa essere il primo passo per abbandonare completamente il territorio di Taranto”.

Per scongiurare il trasferimento dei 32 lavoratori sono state numerose le attestazioni territoriali, come l’espressione unanime del Consiglio Comunale di Taranto del marzo 2013 ed una nota del Prefetto di Taranto nei giorni immediatamente seguenti. Perciò si chiede a Telecom Italia “di rivedere l'ipotesi di razionalizzazione e trasferimento e di revisionare i bandi emessi per il passaggio dei lavoratori da un settore all’altro”. Tra le soluzioni auspicate, c'è quella di “poter lasciare al lavoratore stesso la facoltà di aderire al bando per passare in un settore a solidarietà più alta, pur di rimanere nella sua città e non essere trasferito”, nella convinzione che “il mantenimento della sede di Taranto non stravolgerebbe il complesso dell’accordo sottoscritto il 27 marzo 2013”.

Notizia segnalata da Onorevole Pelillo 


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