Cronaca
Trapani, sorvegliato speciale con poltrona da presidente della commissione lavori pubblici
ALCAMO (TRAPANI), 25 MARZO 2012 – Ieri davamo la notizia dello scioglimento per mafia del Comune di Salemi, dove forte era stato l'interessamento dei commissari verso l'operato di Pino Giammarinaro, “deus ex machina” della politica cittadina nonostante non avesse alcun ruolo istituzionale.
Mentre i riflettori dei media principali sceglievano Salemi, a Trapani Pietro “Pitrinu” Pellerito, 53 anni – che come raccontava due giorni fa Rino Giacalone entra ed esce dagli atti giudiziari che si occupano di mafia fin dal 1988 - veniva raggiunto dalla notifica della misura di sorveglianza speciale per due anni e premiato con il mantenimento del ruolo di presidente della commissione lavori pubblici del Consiglio provinciale, carica che ricopre dal luglio 2010.
Il provvedimento, al quale si aggiunge l'obbligo di soggiorno per due anni ad Alcamo, dove Pellerito risiede, era stato proposto già nel 2010 dal questore di Trapani a seguito della «elevata e qualificata pericolosità sociale di Pellerito» e notificato dalla divisione anticrimine diretta dal dottor Giuseppe Linares, in quanto da un'indagine della Procura antimafia di Palermo Pellerito ruoterebbe nell'orbita mafiosa dei fratelli Niccolò, detto “Cola”, a capo della consorteria criminale alcamese fedele a Matteo Messina Denaro e Diego Melodia, rispettivamente 88 e 76 anni, in lotta tra loro per la spartizione di appalti, estorsioni e politica.[MORE]
Pellerito, ex Unione di centro – partito che abbandonò quando fu coinvolto nell'operazione antimafia “Dioscuri” del 2009 – oggi consigliere provinciale a Trapani per Alleati per il Sud, è stato condannato a sei anni in un processo dove fu accusato di aver fatto sparire la certificazione medica in merito ad un incidente sul lavoro di un operaio assunto in nero dalla “Medi Cementi”, riconducibile all'imprenditore alcamese Liborio “Popò” Pirrone, condannato a dieci anni di reclusione nell'ambito dell'inchiesta “Cemento libero”.
(foto: a.marsala.it)
Andrea Intonti