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TRANI (BAT), 20 DICEMBRE 2014 - Le forze dell'ordine hanno provveduto all'arresto del sindaco di Trani e di altre cinque persone nell'ambito di un'inchiesta sugli appalti e le assunzioni che avrebbero interessato il Comune pugliese negli ultimi tempi.
Secondo chi indaga, tutto sarebbe partito dall'incendio di un capannone di un'azienda che aveva partecipato a una gara di appalto per il Comune di Trani. Oltre a questo appalto (del valore complessivo di due milioni di Euro), ci sarebbero state, secondo la Procura, delle assunzioni sospette nelle aziende che poi avrebbero vinto i vari appalti pubblici (oppure nelle aziende a diretto controllo pubbblico, come nel caso dell'Amiu) e forme di ritorsione contro chi si sottraeva al controllo degli arrestati.[MORE]
Per quattro persone sarebbe scattata anche l'interdizione dai pubblici uffici: i quattro sarebbero dirigenti che, a vario titolo, sarebbero implicati nell'inchiesta. Per altre tre persone, invece, sarebbero scattate le indagini a piede libero: si tratta di persone che sarebbero state favorite dall'appalto pilotato e che avrebbero ottenuto i lavori all'interno dell'amministrazione pubblica di Trani.
Secondo gli inquirenti, le ritorsioni sarebbero servite per mantenere il controllo sul territorio, mentre le assunzioni sarebbero state utilizzate per ottenere un certo consenso elettorale in vista delle future elezioni amministrative.
Per il momento, si tratta solo delle richieste che la Procura ha inoltrato al magistrato a seguito delle indagini. I reati contestati sono di: associazione per delinquere, concussione, corruzione e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Ora, gli interessati dovranno difendersi nelle sedi opportune, mentre per la Procura di Trani le indagini: "(...) costituiscono una prima e urgente risposta ad un diffuso e insidioso sistema di condizionamenti e interferenze illeciti nella gestione di appalti e, più in generale, della cosa pubblica nel Comune di Trani".
(Foto comune.trani.bt.it )
Annarita Faggioni