Cronaca

Tragico sbarco nelle coste ragusane: morti 13 immigrati

SAMPIERI (RAGUSA), 30 SETTEMBRE 2013 - Un tragico sbarco di immigrati si è verificato questa mattina nelle coste ragusane, esattamente in località di Sampieri piccola frazione balneare del comune di Scicli. Il bilancio è drammatico: ben 13 migranti, di origini per lo più eritree e somale, hanno difatti perso la vita nella vana speranza di raggiungere la riva.[MORE]

Sono invece annegati in balia del mare mosso. Ma la ricostruzione dei fatti è raccapricciante. L’imbarcazione del loro viaggio della speranza, un barcone fatiscente che solo al guardarlo vengono i brividi, si è arenato a circa 30 metri dalla spiaggia. A quel punto la becera azione degli scafisti che, per la fretta di fuggire, hanno costretto i circa 200 migranti a bordo a tuffarsi in mare prendendoli a bastonate, frustate, perfino puntando loro dei coltelli. Purtroppo tante di queste povere vittime non sapevano nuotare e così in 13, tutti uomini, hanno trovato la morte.

Tuttavia l’azione degli scafisti non ha sortito l’effetto da loro sperato. Infatti, l’imbarcazione è rimasta arenata e per tale ragione è stato possibile alle forze dell’ordine giunte sul posto fermare due uomini di origine libiche ritenuti, per l’appunto, i potenziali responsabili. A confermare quanto detto è il vicequestore di Ragusa, Francesco Marino, che ha affermato: «Quei senza Dio non hanno avuto pietà, li spingevano in acqua nel tentativo di fuggire con la loro imbarcazione. Per fortuna – ha spiegato il vicequestore – una secca gli ha impedito di fuggire e così insieme con i colleghi carabinieri e guardia della finanza, abbiamo fermato quelli che potrebbero essere gli scafisti».

Sempre le forze dell’ordine hanno al momento identificato 70 profughi, tra loro 20 bambini ed una donna incinta che è stata trasportata all’ospedale Maggiore di Modica poiché in gravi condizioni. Inoltre, nel tentativo di fugggire per le strade di campagna limitrofe alla spiaggia, un immigrato è stato investito da una macchina e versa ora in gravissime condizioni anch’egli presso l’ospedale di Modica.

Nel dramma è da registrare come ancora una volta come i cittadini che hanno assistito all’approdo si sono dimostrati provvidenziali nel soccorrere i profughi. Ne è un esempio il carabiniere della tenenza di Scicli, Carmelo Floriddia, che si è prontamente buttato in acqua, e con lui altre persone presenti in quel momento in spiaggia, per trarre in salvo più persone possibili.

(Immagine da repubblica.it)

Giovanni Maria Elia