Cronaca

Tragedia nel Salento: omicidio - suicidio

TAURISANO (LE), 29 LUGLIO 2013 - Strage famigliare, ennesimo caso di violenza su una donna. Il piccolo paese in provincia di Lecce, Taurisano, è sotto shock per il dramma accaduto quest’oggi. Lui, Franco Capone, ex marito di Erika Ciurli, non si dava pace, in nessun modo era disposto ad accettare la separazione dalla moglie.

Da qualche mese la coniuge era andata via di casa con due dei figli avuti dall’uomo, una ragazza di venticinque e un bimbo di quattro anni, mentre il ragazzo di diciotto aveva deciso di vivere con il padre.[MORE]

Carrozziere di professione, gestiva un’officina ove riparava auto, la stessa attività adiacente alla villetta ove fino a qualche tempo prima viveva con l’intera famiglia, ed ora, solo con il figlio. Ed è proprio all’interno del laboratorio meccanico che si è consumata la tragedia.

L'uomo ha chiamato la moglie per una sorta di chiarimento, forse per cercare di farle cambiare idea e ritornare a vivere sotto il tetto coniugale. Giunta in officina in via IV novembre, tra i due sarà scoppiata l’ennesima lite furiosa, che ha fatto si che il consorte sparasse due colpi dalla sua calibro 7.65 (detenuta illegalmente).

La donna, al momento degli spari, era in auto, è morta sul colpo. Resosi conto della gravità dell’accaduto, è salito al lato passeggeri della macchina della moglie, e si è sparato un colpo alla tempia. A trovare i corpi esanimi, il figlio, che dopo aver udito il forte boato, si è precipitato in officina per capire cosa stesse accadendo.

Chiamanti prontamente i carabinieri, che hanno rinvenuto accanto al corpo dell’uomo l’arma, hanno sin da subito dedotto che trattasi di omicidio (femminicidio) – suicidio. Tuttavia il magistrato incaricato del caso ha deciso di sottoporre i due ad un’autopsia che verrà effettuata mercoledì.

Dalle prime indagini dei militari, Capone aveva più di una volta intimidito Erika Ciurli con minacce simil a: «Se te ne vai, ti ammazzo». Purtroppo così è successo, una vera e propria tragedia annunciata.

Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, costernato, a tal proposito ha dichiarato: «Ancora una donna che viene punita per il suo atto di libertà, una donna che viene punita dal suo uomo, capace anche di sopprimere se stesso, la propria vita, pur di non riconoscere la libertà a colei che considerava una sua proprietà privata».

(fonte: www.lastampa.it)

Rosalba Capasso