Cronaca

Tragedia nel napoletano: muore un giovane benzinaio, travolto da un 14enne

 GIUGLIANO IN CAMPANIA (NAPOLI), 30 giugno 2011 - È stato alquanto difficile per gli inquirenti ricostruire nei dettagli quanto avvenuto lunedì pomeriggio, nei pressi di via Santa Maria a Cubito, a Giugliano, periferia nord-occidentale di Napoli.

All’esterno del pronto soccorso San Giuliano il corpo di un ragazzo, incosciente e in fin di vita, viene scaraventato a terra da un auto che subito riparte a gran velocità: si tratta del 21enne Alessandro Cammarota, che nonostante l’impegno dei medici non riuscirà a salvarsi.[MORE]

Cammarota quel giorno stava lavorando in una stazione di servizio, come benzinaio. Durante il suo turno però, una vettura l’ha investito in pieno in seguito ad una manovra brusca.

Si scoprirà solo in seguito che a colpire il ragazzo è stata una Renault Modus, intestata al proprietario dell’esercizio commerciale.

Ma, fatto ancor più assurdo, a guidare la macchina era il figlio 14enne del proprietario, ovviamente non munito di patente. Il ragazzino, dopo l’incidente, in preda al panico, ha chiesto aiuto ad un adulto (ci sono ancora dubbi sull’identità del “complice”) per caricare il corpo di Cammarota e portarlo in ospedale.

L’intera vicenda è stata ricostruita con fatica dalla polizia, grazie soprattutto alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza del pronto soccorso, ma anche incrociando le testimonianze poco attendibili degli interessati.

Inizialmente infatti il proprietario della stazione di servizio aveva negato con vigore qualsiasi coinvolgimento del figlio.

Resta invece ancora da chiarire se sia stato proprio il padre ad aiutare il minorenne a sbarazzarsi del corpo oppure si sia trattato di qualcun altro, così come è difficile capire se i genitori del 14enne sapessero che il ragazzo avesse preso l’auto di famiglia.

 

Maurizio Grimaldi