Tragedia Marcinelle, Napolitano, 'Mantenere alta la guardia sul tema della sicurezza del lavoro'
Cronaca Lazio

Tragedia Marcinelle, Napolitano, 'Mantenere alta la guardia sul tema della sicurezza del lavoro'

lunedì 8 agosto, 2011

ROMA, 08 AGOSTO, 2011- Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del 55° anniversario della tragedia di Marcinelle, ha affidato ad un messaggio la sua sentita vicinanza ai familiari delle vittime e a tutti i partecipanti alle cerimonie che commemorano il sacrificio del lavoro degli italiani nel mondo, "La memoria dei duecentosessantadue lavoratori che persero la vita a Marcinelle, tra i quali centotrentasei connazionali, ci deve in particolare esortare a mantenere alta la guardia sul tema della sicurezza del lavoro, la cui attualità permane immutata nonostante gli indubbi progressi. Il tempo non attenua il ricordo di una sciagura che è divenuta simbolo del sacrificio e della nobiltà del lavoro italiano in Europa e nel mondo".[MORE]


Erano le 8,10 del mattino dell’8 agosto 1956 quando, nella miniera di carbone di Marcinelle, dal punto d'invio 975 del pozzo d'estrazione parte una gabbia con un vagoncino male agganciato. Così comincia la tragedia che si concluderà il 22 agosto quando ai soccorritori non resterà altro che constatare che sono ormai "Tutti cadaveri" i 262 minatori (su 274 presenti), 136 dei quali italiani, 95 belgi, 8 polacchi, 6 greci, 5 tedeschi, 5 francesi, 3 ungheresi, un inglese, un olandese, un russo e un ucraino. Soltanto 13 superstiti vengono tirati fuori il primo giorno.


Alle parole di Napolitano, si aggiungono quelle del presidente del Senato Renato Schifani che rende “omaggio a quegli uomini spinti da condizioni di vita difficili a emigrare e a cercare un futuro migliore per se stessi e le loro famiglie e che hanno finito per trovare la morte in miniera. La loro abnegazione costituisce un chiaro esempio per noi tutti e soprattutto per i giovani ed è per questo necessario continuare a tenere viva la memoria di questi e dei tanti italiani caduti sul lavoro, anche all'estero, onorando così il loro sacrificio".


Anche una delle regioni italiane più colpite da questa tragedia, l’Abruzzo, attraverso il suo Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, ha così espresso il suo cordoglio, ''L'anniversario della tragedia di Marcinelle rappresenta ancora oggi un dolore indelebile per l'emigrazione abruzzese. Nella tragedia mineraria di Marcinelle l'Abruzzo ha pagato un tributo pesante. Oggi, a distanza di 55 anni, il sentimento verso quel 'sacrificio' e' ancora forte e attuale. I nostri emigranti abruzzesi, che nei 150 anni di storia sono partiti verso nuovi Paesi per un futuro lavorativo migliore, hanno contribuito con la loro capacita', dignita' e dedizione al lavoro, a divenire un esempio di grande operosita' nel mondo, contribuendo alla diffusione di una immagine dinamica del nostro Abruzzo fuori dai confini regionali''.


Per mantenere viva la memoria, l'Ugl lo scorso sabato ha organizzato una manifestazione nazionale dal titolo 'Marcinelle: un simbolo per il riscatto dei lavoratori'. L'evento è stato dedicato ai minatori ucraini che hanno recentemente perso la vita sul lavoro, e alle loro famiglie.


Come ha spiegato il segretario confederale dell’Ugl, Geremia Mancini. "A 55 anni di distanza da quel tragico 8 agosto del 1956 la ferita di Marcinelle rimane ancora dolorosamente aperta. Nessuno dovrà mai dimenticare le condizioni di vita e di lavoro dei nostri minatori e delle loro famiglie, così come nessuno dovrà mai dimenticare le colpevoli cause che portarono alla tragedia".


Mancini ha poi concluso, "Purtroppo ancora oggi ci troviamo costretti a dover piangere, in ogni dove, la morte dei nostri lavoratori a causa della mancanza della sicurezza nei luoghi di lavoro. Su questo tema tanto si è fatto ma ancora tantissimo bisognerà fare".


Nel 2001, l'anniversario della tragedia di Marcinelle dell'8 agosto 1956 e' stata proclamata ''Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo'', quale momento di celebrazione di tutti gli Italiani caduti sul lavoro all'estero e di onore alla loro memoria.

 

Rosy Merola


Autore
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