Cronaca
Tragedia Funivia Mottarone. “Famiglie distrutte” Le Reazioni
ROMA, 24 MAG - Di seguito le reazioni politiche e imprenditoriali
*** Sindaco Pavia, lutto cittadino per famiglia Biran In occasione dei funerali. Fracassi: "Siamo una comunità ferita"
A Pavia sarà proclamato il lutto cittadino per le tre vittime della famiglia israeliana, residente in città, nell'incidente della funivia del Mottarone. Ad annunciarlo è stato il sindaco Mario Fabrizio Fracassi. "Per la morte di Amit Biran, della moglie Tal Peleg e del piccolo Tom ho intenzione di indire il lutto cittadino - ha dichiarato Fracassi -. Pavia è una comunità ferita ed è il momento di stringersi nel dolore, di far sentire il sostegno della città a chi ha perso i propri cari, i propri amici. Anche per Eitan, salvato dall'abbraccio protettivo del padre, che ancora lotta per la vita in ospedale. Invito chi crede a pregare per lui". La giornata di lutto cittadino sarà indetta in occasione dei funerali, la cui data deve ancora essere fissata.
*** Genitori Alessandro, non abbiamo parole. Amico famiglia, sono inconsolabili; era figlio tutti vorrebbero
"Non abbiamo parole, non c'è nulla da dire". I genitori di Alessandro Merlo sono rinchiusi da ieri sera nell'appartamento al piano di sotto di quello dove viveva il figlio con la fidanzata Silvia, in via Pergine, quartiere San Fermo di Varese, entrambi tra le vittime della tragedia di Mottarone. Non hanno voluto vedere nessuno a parte i parenti e gli amici più cari che si sono stretti attorno a loro. "Sono appena stato da loro e sono come naturale inconsolabili - ha raccontato un conoscente uscendo dal complesso di eleganti palazzine - Marco e Rosalba, i genitori, sono miei vecchi amici, ho visto crescere i loro due ragazzi , Alessandro era il figlio che tutti vorrebbero avere".
*** Fontana, siamo sconvolti molte vittime lombarde Governatore, tragedia inaccettabile nel giorno della ripresa
"Il dramma di ieri ha veramente sconvolto e colpito duramente la Lombardia visto che moltissimi erano nostri concittadini". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo alla trasmissione "Mattino 5" su Canale 5 commentando la tragedia della funivia Stresa- Mottarone. "L'aspetto terribile è che nel giorno in cui riapriva la possibilità di spostarsi e riaprivano per noi lombardi gli impianti a filo, in un giorno di ripresa generale è successa questa tragedia inaccettabile" ha aggiunto.
*** Comunità ebraica, Amit era un bravo ragazzo 'Lo conoscevo bene, non diceva mai di no a nessuno'
"Amit era sempre molto disponibile, lo conoscevo bene, era un bravo ragazzo, non diceva mai di no a nessuno". Milo Hasbani, presidente della Comunità ebraica di Milano, ricorda così Amit Biran, 30 anni, una delle 14 vittime della strage di Stresa. Hasbani andrà in giornata all'aeroporto ad accogliere zii e nonni di una famiglia distrutta. Con Amit sono morti la moglie, Tal Peleg, 27 anni, altri due parenti e Tom, il figlio più piccolo, di 2 anni. L'unico sopravvissuto è il bambino di 5 anni, ricoverato in gravi condizioni all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Amit aveva studiato medicina a Pavia e aveva trovato un'occupazione come tirocinante. Il figlio frequentava la scuola ebraica di Milano, dove il padre collaborava con il compito di garantire la sicurezza degli studenti. "Era un ragazzo a posto" ribadisce Hasbani che ricorda come il giovane faceva il pendolare fra l'abitazione e l'università a Pavia e la scuola di Milano.
*** Ho preso poco prima la funivia,sono scioccata" Il racconto di una donna che era lì."Era bellissima giornata"
"Provo gratitudine e allo stesso tempo ho il cuore spezzato per quanto accaduto". Adele Ceraudo, artista originaria di Cosenza, si trovava tra Stresa e il monte Mottarone poche ore prima del tragico schianto della funivia che ha provocato la morte di 14 persone tra cui una coppia di fidanzati calabresi di 27 e 23 anni. La donna, con il compagno, ha preso la funivia intorno alle 10, poi dopo un paio d'ore la notizia dello schianto. "Era una bellissima giornata ieri - racconta Adele - dopo alcuni giorni di pioggia e maltempo. C'era un'atmosfera bellissima, tanta felicità, e in tanti erano presenti nella zona per una gita soprattutto vista la riapertura post Covid. Abbiamo preso la funivia alle 10, fatto la nostra meravigliosa escursione e poi ci siamo spostati sul lago d'Orta, dove poi abbiamo appreso la notizia da alcuni familiari e amici che ci chiamavano ripetutamente sul telefono". "In un primo momento - prosegue la donna - non abbiamo risposto e dunque erano tutti terrorizzati. Ovviamente, siamo rimasti scioccati da quanto appreso. Non ho incontrato durante l'attesa le persone rimaste coinvolte, ma adesso è come se le conoscessi perché il dolore che provo è immane. Non ho chiuso occhio questa notte e nel week end scenderò a Cosenza, a casa, perché sento di dover venire ad abbracciare ancor con più forza i miei genitori".
*** Amico vittima, "ragazza speciale, orgoglio famiglia" "Amava studiare,col fidanzato progettavano futuro insieme"
"Serena era una ragazza solare, sembra retorico ma era una ragazza speciale". A dirlo è un amico di Serena Cosentino, la giovane di Diamante morta nello schianto della cabina precipitata dalla funivia dello Stresa-Mottarone, insieme al fidanzato Mohammadreza Shahaisavandi di 33 anni (e non 23 come si era appreso in precedenza) di origini iraniane. "Erano una coppia meravigliosa - prosegue l'amico - si amavano e progettavano il loro futuro insieme, nonostante lui fosse musulmano era perfettamente integrato. Una doppia tragedia. Serena era una ragazza meravigliosa che amava studiare e stava costruendo la propria carriera. La famiglia era orgogliosa di lei. L'ultima volta che l'ho incontrata è stata l'estate scorsa, lei era tornata in vacanza. Quello che è accaduto è inspiegabile".
*** Figlia Zorloni, ci abbracceremo in prossima vita 'So che da lassù finalmente faremo pace'
"So che da lassù adesso faremo finalmente pace perché, semplicemente, in questa vita non eravamo destinati a riuscire a parlarci in modo giusto". Sono le parole di Angelica, la figlia maggiore di Vittorio Zorloni, il 55 enne di Vedano Olona (Varese), morto ieri insieme alla compagna 37 enne Elisabetta Persanini e il figlio Mattia, 5 anni, nel dramma della funivia precipitata a Stresa, postate su Facebook dopo la tragedia. La giovane, nata da una precedente unione del padre, ha consegnato ai social il suo saluto, affermando che se "non è stato in questa vita sarà la prossima in cui sistemeremo tutto e ci riabbracceremo".
"Papà, ironia della sorte oggi io ero sul versante opposto della montagna con la mia famiglia", ha scritto Angelica postando una foto di Vittorio con Mattia e il nipotino, "voi avete pensato di andare finalmente a farvi un bel giro in funivia nel primo giorno di sole e libertà e invece le nostre strade si sono divise per sempre". Poi la giovane ha parlato delle incomprensioni avute con il papà, e ha aggiunto: "comunque papà ti ho amato tanto e per questo mi facevi così arrabbiare e so che anche tu mi hai amata tanto", e "anche se non leggerai mai queste parole c'è una cosa più grande e potente che ci legherà in eterno". Un saluto anche per il piccolo Mattia: "Oggi diventi un angelo meraviglioso e tanto prezioso, accompagnato dalla tua mamma, vi porto nel cuore come solo le cose belle si possono portare".
*** Carrozza (Cnr), sono addolorata e sconvolta. Tra le vittime anche una borsista del Cnr, cordoglio di istituto
"Ero già profondamente toccata dalla tragedia della funivia di Stresa quando ho appreso della presenza, tra le vittime, della borsista del nostro Istituto di ricerca sulle acque di Pallanza, Serena Cosentino, con il suo compagno Mohammadreza Shahaisavandi. Sono addolorata e sconvolta, non ci sono parole, posso solo esprimere il mio più profondo cordoglio alla famiglia, alle colleghe e ai colleghi, a nome mio personale e di tutto il Cnr". Cosí la presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Maria Chiara Carrozza, esprime il suo cordoglio per il disastro della funivia Stresa-Mottarone.
*** Mangialavori, fare luce al più presto "La strage della funivia Stresa-Mottarone
Lascia sgomenti. Cinque famiglie stroncate, 14 morti, tra cui i due giovani residenti a Diamante, Mohammadreza Shahaisavandi e Serena Cosentino. Non ci sono parole per tentare di spiegare questo dramma né per esprimere il giusto cordoglio. L'auspicio è che la Procura di Verbania faccia al più presto luce su quanto avvenuto e sulle cause dell'incidente. Un abbraccio particolare va alle famiglie dei due giovani calabresi, a tutta la comunità di Diamante e al sindaco Ernesto Magorno". È quanto afferma il coordinatore regionale di Forza Italia Calabria Giuseppe Mangialavori.
*** Distrutta famiglia a Pavia, il dolore dei vicini 'Persone speciali, non possiamo credere che non ci siano più'
Regna il silenzio stamani nel cortile del caseggiato di via Ca' Bella 18, nel quartiere Borgo Ticino a Pavia a due passi dal fiume, dove sino a ieri mattina viveva la famiglia di origini israeliane distrutta nell'incidente della funivia del Mottarone. Una tragedia nella quale hanno perso la vita Amit Biran, 30 anni, medico che si stava specializzando all'Istituto Maugeri, la moglie Tal Peleg, 27 anni, psicologa (anche lei stava specializzandosi a Pavia) e il figlioletto Tom, due anni compiuti lo scorso 16 marzo. Insieme a loro sono morti anche il nonno di Tal Peleg, Itshak Cohen, 82 anni, e la sua compagna Barbara Konisky Cohen, 71 anni, che erano arrivati due giorni fa in Italia a trovare i parenti. Il figlio più grande di Amit Biran e Tal Peleg, Eitan Moshe di 5 anni, è ricoverato in gravi condizioni a Torino. "Erano persone speciali, molte unite tra di loro e attaccate ai figli", racconta, con un filo di voce, una vicina. "Non possiamo crederci che non ci siano più - aggiunge un'altra signora. Sono partiti ieri mattina, verso le 9. Avevano deciso di trascorrere una giornata di svago a Stresa. E' terribile quello che è successo. Li ricorderemo sempre per la loro gentilezza". La famiglia di Amit Biran stava per traslocare in una casa più grande, nel quartiere Città Giardino di Pavia. Il nonno di Tal Peleg e la sua compagna erano ospitati a casa della sorella di Amit Biran, alla frazione Rotta di Travacò Siccomario (Pavia), alle porte del capoluogo.
*** Mormanno si stringe alla comunita' di diamante nel ricordo delle vittime
La notizia della morte di Serena Cosentino e del suo compagno Hesam Shahisavandi ha colpito tutta la comunità del Pollino gemellata con il comune tirrenico
Il nostro abbraccio di vicinanza e solidarietà per la morte di Serena Cosentino e del suo fidanzato Hesam Shahisavandi scomparsi nella tragedia della funivia di Stresa giunga alla comunità di Diamante con sincero affetto. Essere gemellati tra municipalità non è solo questione di forma, ma in Calabria soprattutto, è simbolo vero di compartecipazione dei successi e dei dolori, dei sogni e delle cadute. Ci sentiamo cosi coinvolti tanto quanto la comunità del sindaco Ernesto Magorno per questa tragedia che arriva proprio nel momento in cui in tanti avevano sognato una giornata di spensierata ripartenza dopo le fatiche di questi mesi di pandemia.
La morte della giovane adamantina e del suo compagno ha sconvolto la nostra comunità che si sente legata a doppio filo con i nostri "amici" della costa. Morire così è davvero straziante, in un Paese che è già segnato dai lutti del Covid, aggiungere questi "caduti" in un periodo come questo è una ferita lacerante che ci fa sentire ancor più vicini e uniti. Siamo con voi, nella ferita di questi giorni, per stringervi amorevolmente in un abbraccio di solidarietà che faccia sentire meno soli i familiari di Serena e tutti voi. Siete una comunità dalle mille risorse e saprete guardare oltre il dolore di questo momento. A tutti i familiari delle 14 vittime di questa domenica infernale l'abbraccio di Mormanno, dell'amministrazione e di tutto il Pollino.
*** Vigili del fuoco, forza Eitan, siamo tutti con te
"Silenzio e dolore, ciò che resta oggi del dramma della funivia a Stresa. E ora siamo concentrati sul piccolo sopravvissuto. Forza Eitan, i vigili del fuoco sono tutti con te!": lo scrivono gli stessi vigili del fuoco sul loro account twitter, postando un'immagine del luogo della tragedia.
*** Reparto dove lavorava Amit, 'amava la scienza' Aveva fatto un mese di tirocinio a Nefrologia Ics Maugeri
Amit Biran, 30 anni, giovane medico israeliano morto con la moglie, uno dei loro due figli e i nonni di lei nell'incidente della funivia del Mottarone, aveva svolto il tirocinio del sesto anno di Medicina (il corso Harvey, quello in lingua inglese) trascorrendo un mese, nello scorso settembre, nel reparto di Nefrologia diretto dal prof. Ciro Esposito. ICS Maugeri oggi lo ricorda nella sua pagina Facebook ufficiale con queste ricordando che "Amit aveva trascorso un mese della sua breve esistenza in ICS Maugeri, perché amava la scienza, amava l'idea di essere utile al prossimo. Lo ricordiamo con commozione. Piangiamo lui, e tutte le vittime di questa tragedia che ha sconvolto l'intero Paese. Preghiamo per suo figlio, lo facciamo sperando di dare forza alle famiglie sconvolte dalle perdite, per chi dovrà impegnarsi e cercare la verità per dirci se era possibile evitare tutto questo dolore".
*** Comuni montani non diventi altra piazza San Carlo
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"Occorre lavorare con i diversi livelli istituzionali, come si è fatto finora, affinché la tragedia del Mottarone non diventi un nuovo 'cinema Statuto' o una nuova 'piazza San Carlo'. Perché la sicurezza degli impianti oggi ha già un perimetro molto chiaro di necessità, verifiche, obiettivi". Il presidente nazionale dell'Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani), Marco Bussone, commenta così il crollo della funivia che ha causato 14 morti. "Si individuino i responsabili in tempi rapidi - aggiunge -. E la collaborazione istituzionale permetta di dare al trasporto a fune la piena connotazione di trasporto pubblico locale. In montagna è così, anche se non sempre lo Stato se n'è accorto. Le seggiovie per la montagna sono come i tram in città. I Comuni montani lo sanno bene e l'impegno per la pubblica sicurezza, la modernizzazione degli impianti, la sostituzione deve trovare sempre Stato e Regioni pronti a investire".