Tra amore e Resistenza: La Ragazza di Bube
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Credo che ognuno di noi ha un particolare romanzo a cuore. Un libro che non smette mai di consigliare e regalare. Una storia che legge e rilegge trovando sempre cose nuove…
Per me è la Ragazza di Bube di Carlo Cassola.
Consigliatomi alle scuole medie dal mio professore d’italiano, è stato il mio primo e vero libro.
Penso che da allora sono diventata una mangialibri.[MORE]
Vincitore del premio strega nel 1960, La Ragazza di Bube di Carlo Cassola è un classico della letteratura italiana.
Siamo nel pieno degli anni ’40 in un’Italia che cerca di andare avanti e lasciarsi la guerra alle spalle, ma che ancora è teatro di violenze e persecuzioni. La protagonista del racconto è Mara, adolescente immatura e testarda, appartenente ad una famiglia semplice di Monteguidi.
Conosce Bube , partigiano timido e taciturno quando questi, a seguito della morte di Sante (fratellastro di Mara), decide di andare a salutare la famiglia del compagno caduto durante la Resistenza.
L’attrazione nasce fin dal primo sguardo e tra i due inizia un rapporto epistolare. Per Mara è quasi un gioco frivolo,ma dopo poco tempo si ritrova fidanzata con il misterioso partigiano.
La storia subisce una dura svolta quando Bube viene arrestato per l’omicidio del figlio del maresciallo.
Dalla sofferenza dell’arresto dell’amato, ed i vari dolori della vita, si va evolvendo la maturazione di Mara che diventa una giovane donna fiera e forte.
Trasferitasi a Poggibonsi comincia a lavorare e a conoscere nuova gente, tra cui Stefano.
Il ragazzo non tarda a palesare il suo interesse per lei, che si trova combattuta tra l’assenza di un uomo condannato per omicidio e un ragazzo romantico pieno di premure.
Ma proprio qui ritroviamo l’esaltazione del coraggio, del vero sentimento e dell’amore fedele… Mara prende la sua decisione:
” Stefano, io non so se amo te o Bube; ma i miei sentimenti non c’entrano nella decisione che ho preso: io… sono la ragazza di Bube”.
La Ragazza di Bube è un romanzo dalla scrittura semplice e dai sentimenti forti, delicati e sussurrati.
Non esiste alcun muro tra il lettore ed i protagonisti. Egli si ritrova , quasi senza accorgersene, a mangiare, pedalare, correre e sperare con loro. L’autore non lo porta a delle conclusioni politiche, ma ad appoggiare un nobile sentimento che non ha schieramenti , l’amore , e a riflettere su un altro che accomuna e fa crescere tutti , il dolore…
“È cattiva la gente che non ha provato dolore – disse Mara - Perché quando si prova il dolore, non si può più voler male a nessuno”.
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