Politica
Tosi ai microfoni di "Radio 24" dice no alla politica anti-Euro della Lega
VERONA, 6 FEBBRAIO 2014- Che Flavio Tosi ci abbia abituati a considerarlo un personaggio politico di un certo rilievo è ormai cosa nota. Ma il sindaco di Verona continua a stupire. Il tour che ha compiuto in giro per il Paese per presentare il suo programma politico ha riscosso un certo successo. Dice la sua, e la dice in modo molto schietto. Nella lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulla legge elettorale elaborata da Renzi e Berlusconi non usa mezzi termini e spiega come i due leader mentano sulla questione delle preferenze. Ieri però, dai microfoni di “Radio 24”, Tosi ha lasciato il pubblico di stucco, ammettendo di non condividere la posizione della Lega Nord, suo partito di riferimento, sulla necessità per l’Italia di uscire dall’Euro. “Costerebbe carissimo al Paese”.
“Uscire dall’Euro? No, io dico di no” ha dichiarato il primo cittadino scaligero. “È vero che ci hanno fregato fin dall’inizio con il cambio” riflette Tosi “ma l’Euro non lo svalutano, perché vince la politica tedesca che danneggia le nostre esportazioni. Abbiamo anche firmato il Fiscal compact, insomma in sede europea l’Italia non sa tutelare i propri interessi. Ma uscire dall’Euro intanto costa carissimo, non è che si torna indietro al cambio precedente. Poi l’Italia, con il debito pubblico che ha, verrebbe aggredita un minuto dopo dalla speculazione internazionale che è feroce”
Sulla posizione del Carroccio, da sempre molto ostile nei confronti della moneta unica, Tosi dice: “La posizione della Lega è Euro-critica. Questo sistema di Euro è micidiale per l’economia italiana. L’Euro rischia di saltare da solo se salta il sistema Italia, perché finché salta la Grecia riescono a salvarla visto che vale il 2% di Pil europeo, ma se salta l’Italia che vale 9 volte di più della Grecia in termini di Pil, si tira dietro tutto. Ma non auguriamo certo lo sfascio”.
La soluzione di Tosi: “Noi diamo 8/9 miliardi l’anno all’Europa che vanno in benefici ad altri Paesi, come la Polonia. Ora la Polonia è un competitor terrificante, è paradossale che l’Italia aiuti la Polonia che ha un’economia florida, mentre noi naufraghiamo. Poi, soprattutto, dobbiamo costringere l’Europa a stampare moneta. I giapponesi raddoppiano lo Yen circolante, gli Stati Uniti stampano moneta mentre noi abbiamo una politica tedesca che tutela loro e ammazza noi”.
Tosi non la manda a dire neanche al presidente del Consiglio Enrico Letta, e sugli accordi con gli arabi sostiene che “in questa situazione si favorisce lo shopping, gli arabi si stanno comprando prezzi pregiati dell’Italia a prezzi stracciati. Non fanno beneficenza, anche nel caso Alitalia: dovremmo difendere gli asset strategici del Paese, invece li cediamo a un valore che in altri momenti sarebbe diverso”.
Sulle contestazioni della Lega Nord di martedì all’europarlamento poi, il sindaco sostiene che non fossero contro la persona del presidente Napolitano. Gli eurodeputati guidati da Matteo Salvini hanno interrotto il suo discorso, sostenendo di contestare “non lui, ma la sua adesione un po’ cieca a questa Europa e ai poteri delle banche che rappresenta”, come ha spiegato Borghezio al termine della seduta. “Non era contro la persona Napolitano” si schiera in difesa il sindaco “ma era un modo per contestare questa politica europeista. Non c’è stata alcuna offesa a Napolitano, guai se lo avessero fatto. La protesta è stata rispettosa della persona, si rischia di ingigantire un episodio che se, anzi, ha dato visibilità a questa polemica antieuropeista tutto sommato non è un fatto così negativo”.
Federica Sterza
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