Cronaca

Tortura, droghe, carceri. Martedì la raccolta firme per tre leggi di iniziativa popolare

ROMA, 5 APRILE 2013 – Introdurre il reato di tortura nel codice penale, cambiare la legge Fini-Giovanardi sulle droghe, ripristinare la legalità nelle carceri. Sono queste le tematiche di tre proposte di legge di iniziativa popolare per le quali martedì 9 aprile le associazioni promotrici raccoglieranno le firme davanti ai tribunali di alcune città d'Italia. Tre proposte legislative che, secondo quanto dichiarano i comitati promotori in un comunicato, «costituiscono un vero e proprio programma di governo per ripristinare la legalità nel nostro sistema penale e penitenziario».

La prima proposta legislativa - dal titolo Introduzione del reato di tortura nel codice penale - nasce dall'idea che la proibizione legale della tortura sia uno degli elementi che qualificano un paese come democratico. Il testo della proposta di legge con la quale si vorrebbe introdurre il reato di tortura all'interno del codice penale del nostro paese è stata redatta su modello della Convenzione delle Nazioni Unite.

La seconda proposta – Per la legalità e il rispetto della Costituzione nelle carceri – riguarda il sistema carcerario italiano, prevedendo l'istituzione di un garante nazionale per i diritti dei detenuti, l'abrogazione del reato di clandestinità e alcune misure volte alla riduzione dell'affollamento penitenziario, tra cui modifica della legge Cirielli sulla recidiva, il rafforzamento del concetto di misura cautelare in carcere come extrema ratio e l'introduzione di un tetto agli ingressi in carcere attraverso il divieto di nuovi ingressi in quelle strutture che hanno già raggiunto il numero massimo di detenuti.[MORE]

La terza proposta legislativa – Modifiche alla legge sulle droghe: depenalizzazione del consumo e riduzione dell'impatto penale – si propone di introdurre delle modifiche sostanziali alla legge Fini-Giovanardi, prevedendo la depenalizzazione del consumo, la diversificazione tra consumatori di droghe leggere e consumatori di droghe pesanti e la diminuzione delle pene, attuando al tempo stesso un rafforzamento dei servizi pubblici destinati alle tossicodipendenze.

Le associazioni promotrici delle tre leggi di iniziativa popolare - A Buon diritto, Acat Italia, Adu, A Roma, insieme – Leda Colombini, Antigone, Arci, Associazione Federico Aldrovandi, Associazione nazionale giuristi democratici, Associazione Saman, Bin Italia, Cgil, Cgil – Fp, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Cnca, Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti, Fondazione Giovanni Michelucci, Forum Droghe, Forum per il diritto alla salute in carcere, Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva Onlus, Gruppo Abele, Gruppo Calamandrana, Il detenuto ignoto, Itaca, Libertà e Giustizia, Medici contro la tortura, Naga, Progetto Diritti, Ristretti Orizzonti, Società della Ragione, Società italiana di Psicologia penitenziaria, Unione Camere penali italiane, Vic – Volontari in carcere – martedì 9 aprile saranno davanti ai tribunali di alcune città d'Italia per raccogliere le firme necessarie affinché queste proposte arrivino ad essere discusse in Parlamento.

I banchetti per la raccolta delle firme saranno presenti ad Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Cagliari, Catanzaro, Chieti, Ferrara, Firenze, Genova, Lecce, Livorno, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Roma, Taranto, Tivoli, Torino, Trento, Udine, Urbino, Velletri e Venezia.

Tutte le informazioni su dove firmare a favore delle tre leggi di iniziativa popolare possono essere consultate sul sito internet www.3leggi.it.

Serena Casu