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TORRE DEL GRECO, 17 NOVEMBRE - A Torre del Greco ( Napoli) la situazione che si vive in questi giorni non è facile.
La cittadina è sommersa da spazzatura e fumo, mentre i cittadini sono esasperati.
Questa notte, mani ancora ignote, hanno dato fuoco ai cumuli di rifiuti non raccolti da giorni presso l'ecopunto di Via del lavoro, vicino a palazzine popolari ed un parcogiochi ormai non utilizzato dai bambini del luogo.
Gli abitanti di tali palazzine hanno avvistato le fiamme dalle finestre e prontamente avvertito i vigili del fuoco che hanno spento l'incendio mentre le persone sono rimaste rinchiuse in casa per evitare di respirare i fumi potenzialmente tossici derivanti dal materiale plastico incendiato.
La situazione di emergenza per Torre del Greco è iniziata questa estate quando il sindaco dimissionario, Ciro Borriello, è stato arrestato a seguito di un'inchiesta legata appunto al mondo dei rifiuti per presunte tangenti intascate dalla vecchia ditta, Fratelli Balsamo, incaricata della raccolta.
Il contesto è peggiorato quando il comune ha dovuto rescindere il contratto con la società Gema che gestisce l'appalto di nettezza urbana per mancanza di fondi.
Da qualche giorno il tema "spazzatura" è al centro del dibattito politico, ed in particolare del botta e risposta tra Salvini e Di Maio sulla possibilità di costruire un inceneritore in Campania.
Salvini all'assemblea del Cna ha rimarcato l'opportunità che un inceneritore può offrire. " Se produci dei rifiuti, quasi ovunque quei rifiuti significano ricchezza non devastazione. Bisogna spiegare alla nostra gente che per il nostro bene, per la nostra salute e il nostro business non possiamo più far finta di niente. Continua il Ministro degli Interni. " Se hanno fatto finta di niente per trent'anni, io non sono al governa per far finta di niente. I rifiuti vanno smaltiti producendo anche utili, energia, ricchezza e non producendo roghi tossici che avvelenano e ammazzano".
Di Maio, contrario agli inceneritori, incalza. "Non sono nel contratto. E poi se parliamo di inceneritori in Campania c'è già uno dei più grandi d' Europa. Quella è la mia regione, c'è la mia famiglia, il movimento ha preso quasi il 60 % e crediamo di sapere che in quella regione non bisogna fare il business degli inceneritori ma fermare il business dei rifiuti".
Ludovica Portelli