Cronaca

Torre Annunziata: il mare torna balneabile dopo 40 anni

TORRE ANNUNZIATA (NAPOLI), 21 GIUGNO 2013 - Nel 1973, anno del colera, la città di Torre Annunziata subì il divieto di balneabilità delle proprie acque, nel tratto di mare che va dalla zona di Villa Tiberiade ai confini di Torre del Greco, fino al molo del porto.[MORE]

In questi 40 anni gli scarichi abusivi che sversavano in mare hanno peggiorato la situazione che ha, tra l'altro, portato al collasso anche l'economia dei lidi turistici situati longo la costa oplontina mortificando letteralmente il rilancio di quelle zone visitate anche dai turisti che passano di là per visitare gli scavi di Oplonti, per salire sul Vesuvio, o dopo essersi recati agli scavi di Pompei ed Ercolano.

Le amministrazioni comunali hanno più volte interpellato l'Arpac che ha dato loro ragione ed è intervenuta in sinergia con la Capitaneria di porto per effettuare, in questi anni, continue analisi e depurazioni, andando a chiudere definitivamente gli scarichi abusivi che inquinavano il mare.

La bella notizia è arrivata ieri, firmata dal sindaco Giosuè Astarita: il mare di Torre Annunziata è di nuovo pulito e balneabile, «un momento fondamentale della storia di questa città. Una città che recupera oggi la sua risorsa naturale, che ha saputo aspettare per questo risultato e lavorare per il riscatto. Sono stati 40 anni difficili per i gestori dei lidi che anche grazie ai loro sacrifici hanno raggiunto questo traguardo. Si aprono prospettive diverse anche dal punto di vista economico. Per quello che ci riguarda continueremo a lavorare per mettere in campo tutte le iniziative possibili per favorire il turismo. Già i lavori di riqualificazione delle rampe e della villa vanno in questa direzione».

Sui lidi della costa è festa, l'economia del posto può ripartire da questa importantissima occasione per rilanciare il litorale, mettere su nuove iniziative per coinvolgere cittadini e turisti, perché per la prima volta le acque di Torre Annunziata sono più pulite di quelle di Sorrento

Ed è un punto di partenza anche per il rilancio dell'intero golfo di Napoli, accusato fin troppe volte della sporicizia del suo mare e del degrado delle sue coste. Adesso si può ricominciare a progettare con un motivo in più.

 

Valentina D'Andrea