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Torneo delle Regioni: Umbria, Friuli, Lazio, Venezia Giulia, vestono il tricolore
CALCIO-Torneo delle Regioni: Umbria juniores, Lazio allievi e femminile, Friuli Venezia Giulia giovanissimi vestono il tricolore Torneo delle Regioni 2012 - 51ª edizione Trionfano Umbria, Lazio e Friuli Venezia Giulia Gli umbri vincono nella Juniores superando in finale la Lombarda. I laziali scrivono la storia vincendo il tricolore in 2 categorie: Allievi e Femminile. Friulani ok nei Giovanissimi contro il Veneto.
Nova Siri (MT), 9 aprile 2012 – L’Umbria nella juniores, il Lazio negli allievi e nel femminile ed il Friuli Venezia Giulia nei giovanissimi vestono il tricolore 2012. Assegnati sabato i titoli del futsal all’Abruzzo nel femminile e alla Sicilia nel maschile, si è conclusa con la disputa delle finali delle 4 categorie del calcio a 11 la 51^ edizione del Torneo delle Regioni della Lega Nazionale Dilettanti. Un’avventura lunga 10 giorni che ha visto protagonisti 2700 persone tra atleti e dirigenti, protagonisti in Basilicata in rappresentanza dell’intero movimento dilettantistico e giovanile.
L’epilogo della classica competizione LND ha registrato la soddisfazione dei massimi dirigenti presenti in Lucania, a cominciare del vice presidente Antonio Cosentino: “E' stata una manifestazione di altissimo livello e non solo dal punto di vista sportivo. Voglio sottolineare come tutto sia andato per il meglio, a cominciare dalla logistica: strutture ricettive all'altezza e grande sinergie a tutti i livelli. [MORE]
In Basilicata è stato realizzato veramente qualcosa di importante e si è data la dimostrazione concreta che anche nel meridione è possibile organizzare eventi di questa portata; si può affermare con fermezza e con grande orgoglio che una regione piccola come la Basilicata, sia stata in grado di ospitare un evento di grande impatto”. In campo si è visto tanto sano agonismo ma anche tanto fair play: “Io credo che sia proprio questo lo spirito del Torneo delle Regioni - ha continuato Cosentino, accompagnato durante le premiazioni dal Consigliere federale Alberto De Colle e dal segretario generale LND Massimo Ciaccolini - in campo ognuno vuole vincere, ma sempre nei limiti della correttezza e della sportività che penso sia un dato ulteriore da sottolineare. I ragazzi hanno avuto anche la possibilità di stare insieme fuori dal terreno di gioco, di confrontarsi, di socializzare e di conoscere una terra stupenda come quella lucana”.
Gli fanno eco le parole piene di soddisfazione del presidente del CR Basilicata Piero Rinaldi: “il bilancio di questa edizione è più che positivo, non lo diciamo noi, ma tutti i numerosi ospiti venuti nella nostra terra; il titolo su un quotidiano ‘L’Italia scopre la Basilicata’ in occasione della visita che le Rappresentative regionali hanno fatto ai Sassi di Matera è la fotografia perfetta della realtà cha abbiamo vissuto. E’ quello che è avvenuto, dove migliaia di ragazzi, e anche molte loro famiglie, hanno avuto modo di scoprire le bellezze della nostra terra ed apprezzare la straordinaria accoglienza lucana”. “Possiamo dire con orgoglio – ha concluso – di aver vinto la nostra scommessa”. Tornando al campo c’è da celebrare innanzitutto il ritorno al successo dell’Umbria juniores dopo 15 anni.
Dal 1997 (unico trionfo nella categoria regina), infatti, non era più nemmeno tornata in finale. Contro la Lombardia, la squadra di Mancini ha saputo reagire al colpo a freddo di Torrisi ad inizio gara realizzando due rigori con Kola e poi difendendo il vantaggio con un Marinacci in forma strepitosa. L’estremo difensore della Nestor neutralizza un penalty ai lombardi ed offre sicurezza a tutto il reparto. Nei giovanissimi, i friulani piazzano l’affondo con una ripresa da manuale in una gara fortemente condizionata dal vento gelido che ha spazzato il campo di Scanzano. Nel derby del nord-est, alla fine, ha prevalso la determinazione e la maggiore lucidità nei momenti cruciali del match del Friuli Venezia Giulia che, nella prima frazione, resiste alle sfuriate avversarie grazie al portiere Marson e poi assesta i colpi decisivi con Miani, Muccio e Bovolon.
Ottima la prestazione corale della formazione di mister Petric che vincono per la prima volta il titolo tricolore in questa categoria. Negli allievi, il Lazio conquista il titolo nonostante subisca proprio in finale contro la Toscana (risultato straordinario) il suo primo gol nella competizione. Giuliano Giannichedda (ex Juventus e Lazio) si è calato alla perfezione nelle vesti di allenatore giovanile ed ha forgiato un gruppo che fa della compattezza la sua arma migliore. Superare i toscani però non è stato facile, le due squadre si sono equivalse e la gara è stata decisa da un gol di Attili nella ripresa, molto contestato per in sospetto intervento di mano. L’euforia laziale continua nel calcio femminile dove, dopo tre finali in quattro anni, e la beffa subita nell’atto conclusivo della scorsa edizione, si prende il trofeo tanto agognato, già vinto quattro anni fa, grazie soprattutto alla trascinatrice Elena Angelelli che al 38’ del primo tempo di testa firma la rete decisiva.
Il Lazio quindi batte la sorpresa Friuli Venezia Giulia sul terreno di gioco del campo di Ginosa in una gara condizionata dal forte vento che ha flagellato il campo. La 22enne capitano della compagine laziale è stata la vera mattatrice della squadra firmando ben 4 gol in questo torneo. Nella prima frazione l’ariete laziale ha colpito anche una traversa, nel secondo tempo le friulane ci hanno provato ma il portiere Zullo ha difeso il vantaggio con un paio di parate spettacolari.
RISULTATI FINALI CALCIO a 11
JUNIORES
Lombardia-Umbria 1-2
ALLIEVI
Toscana-Lazio 1-2
GIOVANISSIMI
Friuli Venezia Giulia-Veneto 3-1
CALCIO FEMMINILE
Friuli Venezia Giulia-Lazio 0-1
Tabellini e cronache delle finali
Juniores
UMBRIA-LOMBARDIA 2-1
MARCATORI Torrisi 12’pt (L), Kola 46’pt rig. e 1’st rig. (U)
UMBRIA Marinacci; Popica (31’st Giorgioni), Galli, Nonni, Di Meo; Piantoni, Avellini (4’st Pastecchia), Calcagni, Mariani; Kola (41’st Agouni), Russo (48’pt Tardetti).
PANCHINA Minculini, Mengoni, Morbidini.
ALLENATORE Mancini
LOMBARDIA Gherardi; Lanini (30’st Trovesi), Scarcella, Torrisi, Casnici Pereira (11’st Broli); Franchi (19’ Tallarita), Corrente, Boschiroli, Perucchini (5’st Patelli); Ferrè, Procopio.
PANCHINA Cancarini, Abati, Bruni, Lazzarini, Panin.
ALLENATORE Milanesi
ARBITRO Di Roberto di Nocera Inferiore
ASSISTENTI Lauria e Cantiani di Potenza
NOTE Rec. 4’pt, 5’st. Ammoniti Casnici Pereira, Torrisi, Avellini, Popica, Russo, Corrente. Espulso Torrisi (L) al 39’st per gioco violento, Corrente al 48’st per gioco violento. Rigore. Fallito da Casnici Pereira (L) al 9’st.
Angoli 6-1.
Dopo una gara bella e combattuta è l’Umbria a trionfare nella finalissima Juniores del cinquantunesimo Torneo delle Regioni, superando per 2-1 la Lombardia grazie ai due penalty trasformati da Mikele Kola, migliore in campo. Il primo brivido del match è di marca umbra ed arriva dopo sessanta secondi con la punizione di Calcagni, di poco a lato.
L’Umbria si ripete al 5’ con il destro in corsa di Piantoni che non inquadra lo specchio. Al 7’ risposta lombarda con la punizione di Boschiroli: palla deviata dalla barriera e intervento provvidenziale di Marinacci che mette in angolo. Al 12’ la Lombardia passa in vantaggio: punizione dalla trequarti del solito Boschiroli, la sfera finisce sui piedi di Torrisi che scarica un gran destro sotto la traversa della porta di Marinacci.
L’Umbria, però, non demorde e risponde tre minuti dopo con il solito Piantoni che, ancora una volta in corsa, scarica un gran destro approfittando di un rimpallo al limite dell’area. La mira, però, è imprecisa e il pericolo sfuma. Smentendo lo stereotipo delle finali tirate e poco spettacolari, nel primo tempo le due squadre hanno mostrato buoni spunti giocando a viso aperto.
Al 30’ la Lombardia sfiora il raddoppio con la botta da fuori di Perucchini e ci vuole un super Marinacci per sventare la minaccia. Con il passare dei minuti l’Umbria arretra il baricentro e la Lombardia aumenta la pressione, grazie soprattutto alle geometrie di Ferrè e alla profondità di Franchi. All’improvviso, però, a 60’’ dall’intervallo Casnici entra in ritardo su Russo lanciato a rete da Calcagni.
Di Roberto non ha dubbi e concede il penalty. Sul dischetto Kola spiazza Gherardi e riporta il match in parità. Si torna in campo per la ripresa, non passano neanche sessanta secondi che Di Roberto assegna il secondo rigore per l’Umbria. Stavolta il contatto è tra Kola e Torrisi. L’attaccante dal dischetto è freddo e trafigge per la seconda volta Gherardi. Le sorprese, però, non sono finite. Al 9’ arriva un altro penalty, il terzo del match: stavolta è Popica ad atterrare in area Ferrè e a procurarsi la massima punizione.
Dal dischetto, però, Casnici Pereira si fa ipnotizzare da Marinacci che individua bene l’angolo e neutralizza mettendo il pallone in angolo. Comincia la girandola dei cambi, con la Lombardia costretta al forcing per centrare il pareggio. L’Umbria si stringe nella propria metà campo chiudendo tutti gli spazi e affidandosi alle ripartenze veloci di Kola. La Lombardia punge soprattutto sulla corsia di destra dove, con l’ingresso di Tallarita, trova maggiore vivacità. L’Umbria, però, non si scompone affidandosi alla classe e al temperamento del suo bomber, migliore in campo, bravo a tenere alto il baricentro della propria squadra.
Al 38’ Nonni sfiora il gol di testa dopo una punizione di Calcagni. Al 40’ i lombardi, sotto di un gol, rimangono anche in dieci per l’espulsione di Torrisi che colpisce con un calcio volontario Kola, costretto a lasciare il campo, sostituito da Agouni. La Lombardia si spegne piano piano, con gli umbri bravi a non concedere metri, forti anche di una freschezza atletica invidiabile.
L’ultimo pericolo la Lombardia lo crea con un calcio d’angolo di Corrente. A saltare tutto l’undici di Milanesi, compreso il portiere Gherardi, con la sfera che attraversa tutta l’area e si perde a lato. Nel recupero ai lombardi saltano anche i nervi e a farne le spese è Corrente, in anticipo sotto la doccia per un fallo di frustrazione su Tardetti. In nove nulla è più possibile. L’Umbria torna al successo nel Torneo delle Regioni dopo quindici anni, bissando il successo del 1997 quando sconfisse in finale il Trentino Alto Adige a Trento. Alle 16.53 del 9 Aprile si chiude la cinquantunesima edizione del Torneo delle Regioni con l’Umbria che alza al cielo di Matera la Coppa conquistata in Basilicata.
Allievi
TOSCANA-LAZIO 1-2
MARCATORI Crocchianti 31'pt (L), Pecchioli 3'st rig (T), Attili 17'st (L)
TOSCANA Trezza; Barretta, Cianferoni, Fallani, Cecchi (35'st Davitti); Lucchesi, Filippelli (28'st Mare), Massai (40'st Pelli), Bonforte (22'st Geuye); Parigi (38'st Giordano), Pecchioli
PANCHINA Sannino, Mare, Minonne, Santoro
ALLENATORE Bartalucci
LAZIO De Brasi; Crocchianti, Giura, Rausa, Rossi; Biagiotti, Zoppis, Bensaja; Attili, Bendia (20'st Franza), Scippa (12'st Tonei)
PANCHINA Matera, Cozzolino, Della Vecchia, De Santis, Greco, Grisolia, Perelli
ALLENATORE Giannichedda
ARBITRO Nappo di Moliterno
ASSISTENTI Aliano di Venosa e Vicinodi Moliterno
NOTE Ammoniti Biagiotti, Filippelli, De Brasi Angoli 3-2 Rec. 1'pt - 4'st
POLICORO – Giuliano Giannichedda guida gli Allievi del Lazio all'alloro nazionale, al termine di una finale giocata sul filo della tensione contro una Toscana mai doma, che ha sfiorato il gol per i supplementari proprio all'ultimo secondo. Vince il Torneo la squadra che nel corso di questi dieci giorni si è dimostrata senza dubbio migliore, subendo il primo gol, per altro su rigore, proprio nell'atto conclusivo del Rocco Periello. Vince un tecnico giovane alla sua prima esperienza, vince un gruppo unito e compatto fino alla fine, composto anche da due classe '96, non cosa da poco. Il Lazio si schiera con il classico modulo.
L'alternanza dei portieri viene rispettata anche nell'ultimo atto e tra i pali va De Brasi con la coppia tutta '96 centrale formata da Crocchianti e Giura, per via dell'assenza di Perelli. Sugli esterni confermatissimi Rossi e Rausa. Biagiotti è il vertice basso del centrocampo alle spalle di Zoppis, Biagiotti e Bensaja. Davanti Attili, Bendia e Scippa. La Toscana risponde con un 4-1-3-2. In porta c'è Trezza, difeso da Barretta, Cianferoni, Cecchi e Fallani. Davanti la difesa c'è Filippelli che organizza e disfa dietro le spalle di Lucchesi, Massai, Bonforte. In attacco il duo Parigi-Pecchioli.
La prima occasione del match arriva con una conclusione dalla distanza di Biagiotti che Trezza respinge di piede (13'). Successivamente è il turno di Scippa ad impensierire i pali toscani, ma l'occasione, al 18' sfuma. Gli uomini di Bartalucci appaiono ben disposti in campo e provano a pungere con delle azioni sulle fasce, dalle quali non nasce però nulla di molto pericoloso. Dopo un fase statica, in cui i biancorossi si fanno preferire, arriva il vantaggio della formazione laziale: Biagiotti si incarica di un calcio di punizione dalla lunga distanza che, favorito da una folata di vento, centra la traversa. Trezza a quel punto ha perso la posizione ed è dunque facile per Crocchianti in scivolata riuscire a depositare la palla in fondo al sacco.
La risposta toscana arriva quasi immediata (33') con un tiro di Parigi dal limite dell'area, dopo l'assistenza di Lucchesi: palla sopra la traversa. I toscani superano bene il momento dello svantaggio e, con una manovra ben organizzata cercano di schiacciare il Lazio nella propria metà campo, ma i movimenti difensivi orchestrati da Giannichedda permettono di reggere l'urto fino allla fine della prima frazione di gioco che si conclude con un minuto dei extra time decretato dal fin qui positivo Nappo di Moliterno. Dagli spogliatoi i due tecnici fanno uscire nuovamente i protagonisti dei primi quaranta minuti. Toscana che agisce ancora sulle fasce laterali e con un traversone trova il controllo con la mano di Rossi in area. Nappo fischia senza indugi il calcio di rigore. Dagli undici metri si presenta Pecchioli che al 3' fa 1-1.
La risposta del Lazio arriva con un altro calcio piazzato. Biagiotti dalla destra pesca Attili in area che prova la girata volante, ma destina sul fondo (5'). L'asse tra il centrocampista e la punta si ripete all'8' con un lancio del primo per il secondo che di testa riesce solo a spizzare, trovando la presa di Trezza. Giannichedda cambia, al 12' fuori Scippa per Tonei, per cercare più peso nel reparto avanzato. E' però un calcio piazzato a far cambiare il corso della gara ancora una volta. Biagiotti dalla destra calcia una punizione in area che Attili, con un tocco, probabilmente con il braccio, non visto dall'arbitro, mette dentro. 2-1 tra le proteste dei toscani in campo ed in tribuna. Passato in vantaggio, Giannichedda muove di nuovo le carte, togliendo una punta, Bendia, inserendo un centrocampista, Franza.
La mossa sembra portare i frutti sperati. La Toscana infatti ha difficoltà nel rendersi pericolosa e si affaccia soltanto con un sinistro abbastanza fiacco di Massai dai 20 metri che si perde sul fondo, che anticipa di 3' la scorribanda palla al piede di Tonei, con un tiro in corsa che finisce alto. Bartalucci tenta il tutto per tutto a 5' dalla fine, inserendo Davitti per Cecchi (difensore) e al 38' getta nella mischia anche Giordano per Parigi. L'occasione per pareggiare arriva però solo al 41' con una punizione di Cianferoni che De Brasi manda in corner volando, mentre è ancor più clamoroso quanto accade all'ultimo istante quando su un cross di Pecchioli dalla destra, Davitti solo davanti alla porta sguarnita manca completamente l'impatto col pallone di testa. Ultima azione di una finale non bellissima che porta il Lazio sul tetto d'Italia. Giannichedda ha compiuto l'impresa, portando i suoi Allievi alla conquista del tricolore. Una vittoria ampiamente meritata sul campo, per come i ragazzi del Lazio hanno affrontato ogni singola gara, per come gli avversari sono stati annichiliti passo dopo passo.
Giovanissimi
FRIULI VENEZIA GIULIA – VENETO 3-1
MARCATORI Villanova 33’ pt rig. (V), Miani 2’ st (F), Muccio 10’ st (F), Bovolon 23’ (F)
FRIULI VENEZIA GIULIA Marson; Perin ( 5’ st Conzatti), Durì, Schiattarella, Muccio; Cudicio, Bovolon; Venturini (27’ st Boccato), Miani (18’ st Fasan), Acciole; Barbui
PANCHINA Buiatti, Fraulin, Scrazzolo, Paliaga, Dalla Cia, Paolini
ALLENATORE Petric
VENETO Cont Zanotti (37’ st Ruzzarin); Longo (21’ st Luna), Schiavon, Granziera (34’ st Milanese), Favero; Sitta, Seno (33’ st Minia), Concas (15’ st Nicoletto), Bignucolo (26’ st Joketic); Villanova, Arthur
PANCHINA Bifulco, Pesce
ALLENATORE Marangon
ARBITRO Martinelli di Matera Assistenti Capolupo e Pascaretta
NOTE Ammoniti Perin, Durì Angoli 1-4 Fuorigioco 0-1 Rec. 1’ pt, 5’ st
SCANZANO JONICO- Al termine di una partita tiratissima è il Friuli Venezia Giulia ad aggiudicarsi la finalissima giovanissimi della 51° edizione del Torneo delle Regioni, laureandosi Campione d’Italia 2012 in un avvincente e inedito derby del Nord-Est. Una vittoria che i ragazzi allenati da Petric hanno costruito nella ripresa rimontando il goal segnato da Villanova a pochi minuti dallo scadere del primo tempo, credendoci sempre e sfruttando al meglio le occasioni avute.
Lezione forse troppo dura per i ragazzi di Marangon, troppo spreconi nel primo tempo ma autori comunque di un’ottima gara e puniti oltre i propri demeriti nel secondo tempo. La selezione Friuli Venezia Giulia, si aggiudica così il suo primo Trofeo giovanissimi, confermandosi miglior difesa del Torneo con 2 sole reti subite, ed miglior attacco con 10 reti segnate dai suoi prolifici attaccanti Barbui (3), Miani (3), Acciole (2), con la collaborazione di Bovolon e Muccio a segno oggi. Il Veneto si presentava a questa finale avendo subito solo un goal in ogni partita disputata, per un totale di 4, nei tempi regolamentali. Discorso a parte merita la sofferta semifinale giocata contro il Lazio di Dagianti, conclusasi 1-1 dopo i primi 70’ di gioco e 5-3 dopo i rigori.
Sei i goal segnati dalla selezione allenata da Marangon, 7 con quello di oggi. I due tecnici decidono entrambi di affrontare la finale mandando in campo lo stesso undici iniziale delle semifinali: Petric schiera i suoi con un 4-2-3-1 per esaltare al meglio le doti di realizzatore di Barbui, con Venturini , Miani ed il brasiliano Acciole a supporto dietro. Marangon opta come durante tutto il torneo per un più classico 4-4-2, con il bomber Villanova , seguito da ben 4 squadre professionistiche e Arthur davanti ad un centrocampo ben assortito con il regista Concas, autore di 3 reti nel torneo, a crear gioco.
E’ stata certamente una partita molto condizionata dal forte vento, che ha reso difficile per le due formazioni esprimere gioco, rendendo difficili i rilanci e creando traiettorie ingannevoli per i portieri. Primo tempo con i veneti in campo da sinistra a destra, a favor di vento, che creano numerose palle goal non sfruttate, la prima al 11’ con Villanova che riesce ad infilarsi tra le maglie della difesa friulana scambiando nello stretto con Arthur: i due arrivano in area ma l’ultimo tocco è lungo e Marson può uscire.
Due minuti dopo occasionissima per i ragazzi di Marangon: lancio lungo di Concas ad attraversa tutto il campo per Arthur che rapidissimo raggiunge la sfera nell’area piccola e prova l’anticipo d’esterno su Marson, mandando però alto sopra la traversa. Il Friuli prova ad uscire dalla morsa dei veneti ma un vento terribile ed un centrocampo bravo a spezzare il gioco e ripartire rendono vano ogni tentativo di superare la metà campo. Al 25’ prova la conclusione dai 30 metri Concas, una parabola micidiale che Marson riesce a deviare sulla traversa toccando con la punta delle dita.
l 31’ si ripete Concas, questa volta dai 35 metri: pallone che si impenna per abbassarsi di colpo, bravo ancora Marson a non farsi sorprendere. Il Veneto non può che mangiarsi le mani per questi due legni, ma al 32’ arriva l’episodio del rigore: palla lunga in area su cui si avventa Villanova, il pallone schizza sull’erba tradendo Miani che non trattiene e rimbalza sul palo tornando in gioco sui piedi di Villanova che prova a concludere. L’arbitro ravvisa un tocco di mano di Durì fischiando il penalty che lo stesso Villanova trasforma.
E’ il 33’ ed il Veneto passa in vantaggio. Allo scadere Miani si riscatta: Schiavon svetta altissimo in area colpendo di testa a due passi dal portiere friulano che si dimostra molto reattivo allungandosi alla sua destra. Sulla ribattuta Durì evita il goal salvando sulla linea. Ripresa che inizia senza cambi, le squadre rientrano in campo a vento invertito e si vede: solo due minuti e Miani su calcio piazzato pareggia subito i conti per il Friuli grazie ad un missile dalla lunga distanza che rimbalza davanti a Cont Zanotti e si insacca.
Galvanizzati dal goal i ragazzi del ct Petric si riversano in avanti costringendo i veneti al fallo: al 10’ punizione dalla destra, tutti si aspettano una palla alta ma Miani serve corto rasoterra per Muccio che nell’area piccola si gira al volo e porta in vantaggio i suoi. Esplosione di gioia sugli spalti e in campo, con tutta la panchina ad abbracciare il suo difensore-goleador che nell’esultanza si gira la maglia sul capo mostrando a tutti il proprio idolo Alex Del Piero nel tipico atto della linguaccia.
Il Veneto tenta quindi di reagire, Marangon rischia tutto passando alla difesa a tre e inserendo Joketic davanti: tanta corsa e cinque minuti in cui i veneti provano a recuperare il pari, mandando in affanno la difesa friulana senza creare però palle goal. Al 23’ anzi arriva il goal di Bovolon per il 3-1 friulano, ancora su punizione dalla lunga distanza che sorprende nettamente Cont Zanotti sul proprio palo. Il veneto attacca a testa bassa ma i friulani sono bravi a rimanere concentrati fino alla fine non concedendo più nulla agli avversari se non una palla non sfruttata a dovere da Arthur nel finale. Al fischio finale dell’arbitro, esplosione di gioia in campo e sugli spalti, il Friuli è Campione d’Italia.
Femminile
FRIULI VENEZIA GIULIA - LAZIO 0-1
MARCATORI Angelelli 38' pt (L)
FRIULI VENEZIA GIULIA Ferroli; Incrocci (26' st Volpetti), Dragan, Pizzo, Roldo; Vazzoler (32' st Perissinotto), Romanelli, Di Qual, Sogaro; Scrudeler (18' st Codotto), Belgrado (32' st Valeri)
PANCHINA Cabass, Faggiani, Del Gaudio
ALLENATORE Marano
LAZIO Zullo; Di Cerbo, Boccia, Trani, Silvi; Musselli, De Vecchis, Petrelli, Presutto; Jetto, Angelelli
PANCHINA Valeriani, Ciucci, Petrolini, Passari, Jusufi, Di Gennaro, Mosca, Martinovic, Lorè
ALLENATORE Macidonio
ARBITRO Contini di Matera
ASSISTENTI Aquino-Benevento ( sez. Potenza)
NOTE Espulsi Petrelli per somma di ammonizioni Ammoniti Petrelli, Silvi Fuorigioco 2–1 Angoli 7– 7 Rec 0' pt, 4' st
GINOSA - Lo stadio “Teresa Miani” di Ginosa, nuovo di zecca, la cui efficienza non è passata inosservata agli occhi degli organizzatori appartenenti al Comitato Regionale della Basilicata, ospita la finale di calcio a 11 femminile del Torneo delle Regioni 2012, che vede impegnate Friuli Venezia Giulia e Lazio a contendersi il titolo di Campione d'Italia per la categoria.
Il Friuli Venezia Giulia, allenato da Marano, ha raggiunto un traguardo storico (il miglior risultato risale alla semifinale del 2008), conquistando la sua prima finale. Le friulane si sono ben disimpegnate nella competizione, superando il gruppo 1 imbattute e uscendo vittoriose dalla semifinale con la quotatissima Lombardia, dopo una gara chiusasi a reti inviolate e risolta solo dai calci di rigore. Di contro ci sono le ragazze di Antonio Macidonio, alla seconda finale consecutiva dopo quella del Torneo delle Regioni 2011. E' la quinta volta in assoluto che il Lazio approda all'atto finale con Boccia e compagne desiderose di riscattare la sconfitta di Fiuggi dello scorso anno subita ad opera del Piemonte Valle d'Aosta.
Il cammino delle laziali ha visto il superamento del gruppo 3 (tre successi e una sconfitta) e la vittoria di misura in semifinale contro il Veneto, al termine di una gara tesa ed equilibrata, decisa dal goal di Elena Angelelli, già decisiva con le sue reti durante il girone eliminatorio. Le due squadre all'ingresso in campo risultano speculari, schierate dai due allenatori con un 4-4-2. Le prime fasi di gioco vedono grande equilibrio, con il Lazio ad avere maggiore predominio territoriale, che frutta angoli in serie. All'11' è proprio da un angolo di De Vecchis che nasce la prima occasione da rete, ma Mussetti manda il suo colpo di testa sopra la traversa. Al 20' si fa vivo il Friuli Venezia Giulia con uno spunto di Belgrado, che conquista un'invitante punizione dal limite costrigendo Boccia al fallo: la punizione di Sogaro si infrange, però, sulla barriera.
Al 23' ancora una palla inattiva e friulane che si rendono nuovamente pericolose: calcia Romanelli da distanza siderale e palla con traiettoria a scendere che si spegne di poco sul fondo. Il forte e gelido vento, che nel primo tempo ha spirato in direzione contraria alle azioni friulane, condiziona non poco il gioco. Il Lazio, ben messo in campo e con le stesse undici che hanno superato il Veneto, ne approfitta per imbastire azioni da goal e al 28' arriva ancora un brivido per Ferroli, con Silvi che non riesce a trovare il tocco decisivo sulla palla di De Vecchis. Al 38' l'episodio che decide la partita: dall'ennesimo corner conquistato, De Vecchis sforna la pennellata giusta per la testa di Angelelli, che incorna da bomber di razza e porta in vantaggio il Lazio, siglando il suo quarto centro nella competizione.
Terza gara consecutiva a segno per la bomber militante nel Colle del Sole. Angelelli, in assoluto la migliore in campo, prova a ripetersi pochi istanti dopo, destreggiandosi abilmente al limite dell'area friulana e scagliando un destro poderoso che scuote la traversa a Ferroli battuta. La prima frazione di gioco si chiude sull'1-0 con le laziali meritatamente in vantaggio e in grado di far fioccare numerose occasioni da rete. Nella ripresa le friulane, ormai senza più nulla da perdere, si riversano subito nella trequarti avversaria e, trascinate dalla buona vena di Romanelli e Sogaro, provano a cingere d'assedio l'area laziale.
La squadra di Marano sfiora il goal prima con Vazzoler, la cui deviazione, su angolo di Sogaro, va a sfiorare il palo alla destra di Zullo, poi con due conclusioni in serie di Romanelli, su cui Zullo è attenta e reattiva. Al 67' ancora Friuli Venezia Giulia: Romanelli conquista una punizione sui 20 metri, si incarica della conclusione e trova ancora pronta alla parata Zullo, sulla cui respinta la più lesta è Sogaro, ma la sua conclusione non inquadra lo specchio della porta.
E' la migliore occasione per le ragazze in maglia bianca, che nella ripresa riescono a sfruttare il vento a favore, ma finiscono per cozzare continuamente contro il muro eretto da mister Macidonio a protezione di Zullo, in cui spiccano le maiuscole prestazioni di Trani e capitan Boccia. Nel finale le laziali riescono a trovare raramente le ripartenze, Angelelli cerca di far salire la squadra trovando, però, scarsa possibilità di appoggio sul proprio centrocampo e la grinta delle friulane, oltretutto, concede poco. L'assedio delle ragazze di Marano si infittisce nei 4' di recupero decretati da Contini, che all'80' espelle Petrelli, che già ammonita, prende il secondo giallo per un intervento con la mano. Il baricentro delle laziali arretra ulteriormente, con tutte le effettive a proteggere il risultato, ma Zullo non corre altri pericoli. Al fischio finale esplode la gioia del Lazio, che con questa vittoria bissa il successo ottenuto nel 2007 e si laurea Campione d'Italia 2012.
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FIGC-Lega Nazionale Dilettanti