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Torneo delle Regioni: decise le finali del calcio a 11 - Futsal, Abruzzo e Sicilia in Paradiso
Vincono contro Puglia e Campania e conquistano il tricolore. Le semifinali Juniores promuovono Lombardia e Umbria, quelle Allievi Toscana e Lazio, quelle Giovanissimi Friuli Venezia Giulia e Veneto, mentre nel calcio femminile avanzano laziali e friulane. Le quattro finali si giocano lunedì di Pasquetta.
Nova Siri (MT), 7 aprile 2012 – In Basilicata assegnati i primi due trofei della 51^ edizione del Torneo delle Regioni. Nella splendida struttura del Pala Ercole di Policoro, Abruzzo e Sicilia vincono il tricolore, rispettivamente nel futsal femminile ed in quello maschile. Ma la penultima giornata (lunedì si giocano le altre finali) ha visto protagoniste anche tutte le categorie del calcio a 11 (juniores, allievi, giovanissimi e calcio femminile) con la disputa delle semifinali.
Da segnalare l’ottimo risultato complessivo del Lazio e del Friuli Venezia Giulia che piazzano in finale ben 2 squadre, mentre la categoria regina ha promosso all’ultimo atto due formazioni che non raggiungevano da molto tempo questo importante risultato: Umbria e Lombardia. Una giornata vissuta intensamente ed iniziata con la gara esibizione a Ginosa tra due squadre di non vedenti categoria B1, tra Ascus UIC Lecce, per cinque volte campione d’Italia, e UIC Bari, entrambe militanti nel campionato di serie A della Fispic (Federazione Italiana Sport Ciechi e Ipovedenti). Un’occasione speciale per focalizzare l’attenzione di tanti giovani e di tutto il movimento calcistico su un mondo che ha le stesse motivazioni di quello della LND, passione e volontariato, e che con queste riesce a vincere difficoltà ben più serie di quelle sportive. [MORE]
L’evento, fortemente voluto dal presidente del CR Basilicata Piero Rinaldi con l’appoggio della Lega Dilettanti, ha avuto il plauso delle tante persone accorse sul campo comunale Teresa Miani. “Un insegnamento importante di correttezza e voglia di vivere, da persone che hanno sofferto, ma che hanno dimostrato a tutti i presenti come nella vita si può sempre superare ogni ostacolo, anche quelli più duri”, queste le parole di Piero Rinaldi al termine del match. Tornando alla competizione vera e propria, nel calcio a 5 femminile, l’Abruzzo scrive una pagina storica. Il team di Marianetti, dopo il favorito Lazio in semifinale, supera anche la più quotata Puglia in finale ed incide per la seconda volta il proprio nome nell’albo d’oro della competizione (la prima vittoria è stata assegnata d’ufficio a seguito dell’interruzione dell’edizione 2009 per il terremoto de L’Aquila).
Ci vogliono però i tempi supplementari per piegare le resistenze di Di Turi (suo il momentaneo vantaggio pugliese) & Co: dopo il pareggio della Maranghello, decisivo lo spunto della migliore in campo Pastorini (che festeggia con il gol i suoi 24 anni). Quello abruzzese è il successo di un gruppo che si è andato compattando giorno dopo giorno, ma è anche la vittoria della Di Marcoberardino, tornata a giocare dopo quasi due anni a causa di un incidente automobilistico, e della brasiliana Luizelli, che ha portato quell’estro in più in tipico stile carioca. Nel futsal maschile, la Sicilia torna al successo dopo un anno di digiuno a conclusione di un Torneo praticamente perfetto. La squadra di Corsino chiude con 6 vittorie su altrettante gare giocate offrendo una dimostrazione di forza incredibile. Anche in finale, contro la Campania, il quintetto giallorosso ha sempre avuto in mano le sorti del match con un Petriglieri in forma smagliante (doppietta). Un plauso va comunque anche a De Crescenzo & Co che, seppur non supportati dai pronostici della vigilia, hanno impreziosito la 51^ edizione con buon gioco e colpi spettacolari.
Della Sicilia, al sesto successo tricolore, è anche il miglior realizzatore della categoria: Rizzo con 18 centri. Nelle semifinali juniores, l’Umbria supera le Marche e torna in finale al Torneo delle Regioni addirittura dopo 15 anni, da quel lontano 1997 quando vinse per l’ultima volta la manifestazione contro il Trentino Alto Adige. Gli umbri hanno prevalso al termine di una gara combattuta e sofferta dove i 22 giocatori in campo hanno badato al sodo con il solo obiettivo di arrivare in finale.
Comunque le occasioni non sono mancate, visto che oltre alle tre reti complessive sono state messe a taccuino anche due traverse, una per parte. La marcatura decisiva porta la firma di Calcagni, giocatore del San Sisto. Nell’altra attesissima sfida i lombardi hanno vinto di misura contro l’Emilia Romagna grazie al gol di Tallarita, sfruttando al meglio la superiorità numerica dovuta all’espulsione di Ferrarini al 57’. Anche per la Lombardia, la finale del TDR mancava da diverso tempo, da quel 3-2 del 2004 maturato proprio contro l’Emilia Romagna a Ravenna che valse l’ultimo trionfo nella categoria regina. Negli allievi, il Lazio di mister Giannichedda (ex Juventus e Lazio) supera per 2-0 la Calabria e s’invola in finale. L’undici laziale ha capitalizzato al massimo una delle poche sbavature della difesa avversaria in occasione della prima segnatura di Bendia, il raddoppio è arrivato su rigore grazie a Biagiotti.
Anche questa gara ha confermato il punto di forza della formazione di Giannichedda che è l’ottima difesa, infatti non ha ancora subito gol dopo 5 partite. Festeggiano anche i toscani che, nell’altra semifinale, hanno superato con lo stesso risultato il Friuli Venezia Giulia. Pecchioli e Cianferoni mettono a referto il proprio nome e consentono alla Toscana di passare il turno nonostante il grande sforzo profuso dagli avversari che gli valgono quantomeno i complimenti del mister toscano. Nei giovanissimi i friulani si vendicano superando proprio i toscani per 1-0 (gol del solito Barbui al 20’) e conquistano una storica finale. Il successo del Friuli Venezia Giulia è stato prima di tutti tattico perché sono riusciti ad imbrigliare una Toscana apparsa sicuramente più tecnica. Ottima la prestazione del portiere classe ‘98 Marson (prossimo ad andare al Milan) che difende la sua porta con ottimi interventi. All’ultimo appuntamento di questo Torneo, i friulani incontreranno il Veneto che ha piegato ai rigori i campioni in carica del Lazio.
I tempi regolamentari sono terminati 1-1 (gol di Faustini e Joketic) ed i penalty premiano la maggiore precisione dei veneti. Le semifinali del calcio a 11 femminile, promuovono ancora una volta il Lazio, vittorioso contro il Veneto per 1-0, ed il Friuli Venezia Giulia, più preciso dal dischetto del rigore rispetto alla Lombardia. Le vicecampionesse in carica hanno avuto ragione delle venete grazie alla rete firmata dalla Angelelli al 24’ che sfrutta al meglio l’unica disattenzione della retroguardia avversaria finalizzando in contropiede. Nel finale, molto contestata la decisione del direttore di gara che annulla il gol del pareggio per un fallo in attacco nell’area di rigore laziale. La formazione di Macidonio incontrerà in finale la sorpresa Friuli Venezia Giulia che ha costretto la corazzata Lombardia alla lotteria dei rigori dove alla fine ha prevalso in virtù dell’errore dagli undici metri della Capelloni (prima di lei hanno sbagliato anche Marsili e Peripolli). Quella della giocatrice lombarda è stata proprio una giornata negativa, visto che ha sciupato anche durante i tempi regolamentari una grande occasione spedendo sulla traversa un altro penalty.
LA COMUNICAZIONE - Per dare ampio risalto alla manifestazione, la Lega Nazionale Dilettanti ha previsto il consueto spiegamento di forze in termini di comunicazione: oltre ad un puntuale aggiornamento del sito dedicato (www.lnd.it/torneodelleregioni), sarà possibile vivere ogni giorno le emozioni del Torneo attraverso le immagini della trasmissione TDR Tv on line ogni sera sul player youtube della LND, mentre gli atleti avranno a disposizione un quotidiano gratuito di ben 16 pagine, distribuito negli hotel (Torneo delle Regioni News) e disponibile in formato pdf anche sul sito ufficiale. Diverse, inoltre, sono le novità in serbo sui social network facebook e twitter. Nel frattempo si è arricchito il panorama dei media che seguono la competizione. Il Comitato Regionale Basilicata della LND ha siglato un accordo con l’emittente televisiva Studio 100 Sat che dedicherà due appuntamenti quotidiani all’importante manifestazione della Lnd per tutta la durata del torneo. Alle 20,30 va in onda “Speciale TdR”, una finestra sulla kermesse della durata di mezz’ora sulla giornata agonistica. Gli eventi sono visibili sul canale 837 della piattaforma Sky. La finale Juniores di lunedì 9 aprile sarà trasmessa in diretta su Rai Sport 1 a partire dalle 14:45.
RISULTATI FINALI FUTSAL
CALCIO a 5 FEMMINILE
Puglia-Abruzzo 1-2 dts
CALCIO a 5 MASCHILE
Campania-Sicilia 2-5
RISULTATI SEMIFINALI E PROGRAMMA FINALI CALCIO a 11
JUNIORES
Emilia Romagna-Lombardia 0-1
Marche-Umbria 1-2
Finale lunedì 9 Aprile 2012 – ore 14:45 (diretta Rai Sport 1)
Lombardia-Umbria (XXI Aprile-Matera)
ALLIEVI
Friuli Venezia Giulia-Toscana 0-2
Lazio-Calabria 2-0
Finale lunedì 9 Aprile 2012 – ore 11:15
Toscana-Lazio (Policoro)
GIOVANISSIMI
Friuli Venezia Giulia-Toscana 1-0
Lazio-Veneto 3-5 dcr (1-1)
Finale lunedì 9 Aprile 2012 – ore 09:30
Friuli Venezia Giulia-Veneto (Scanzano)
CALCIO FEMMINILE
Friuli Venezia Giulia-Lombardia 3-0 dcr (0-0)
Lazio-Veneto 1-0
Finale lunedì 9 Aprile 2012 – ore 10:00
Friuli Venezia Giulia-Lazio (Ginosa)
Tabellini e cronache delle gare di oggi
Calcio a 5 maschile
SICILIA – CAMPANIA 5-2
MARCATORI De Crescenzo (C ) (aut.) 9'pt, Petriglieri (S) 16'pt, Coppola ( C ) 17'pt, Petriglieri (S) 18'pt, 3'st Viglianisi (S), Russo 18'st ( C ) (rig.), Rizzo (S) 19'st
SICILIA Massari, Palazzolo, Sirone, Scuderi, Ragusa, Viglianisi, Mosca, Failla, Rizzo, Petriglieri, Caracolici, Riccobene ALLENATORE Corsino
CAMPANIA Costigliola, Calabrese, Romano, Pelliccia, Di Iorio, De Angelis, Fucile, Coppola, Russo, De Crescenzo, Cerrone, Damiani ALLENATORE Tarcinale
ARBITRO Gravina di Venosa, Traficante di Venosa (Cronometrista Labanca di Potenza)
NOTE espulsi Cerrone (C ), De Crescenzo ( C ). Ammoniti: Failla (S), Romano (C)
POLICORO- La Sicilia conquista la 51^ edizione del Torneo delle Regioni battendo con un netto 5-2 la Campania dopo una partita bella, tirata e certi tratti anche spigolosa. Una finalissima degna di queste due squadre che hanno onorato il torneo fino in fondo. La Sicilia si presenta all'appuntamento con un curriculum di tutto rispetto con ben cinque finali su sei vinte prima dell'appuntamento contro la Campania che dal canto suo è alla sua sesta finale l'ultima delle quali vinta nel 2002. Un'altra curiosità statistica, rappresenta il fatto che i siciliani sono l'attacco più forte de torneo con 48 gol e con il capocannoniere con 17 reti sulle 48 totali realizzate dai giallorossi mentre per i campani si presentano all'ultimo atto con la miglior difesa con solamente 6 reti al passivo. I ragazzi isolani del tecnico. Partita molto tattica nelle prime fasi di gioco con entrambi i quintetti che badano a non concedere spazi vista l'elevata posta in palio.
La prima occasione del match capita sui piedi di Petriglieri al 2' quando il numero dieci siciliano viene favorito da un rimpallo e si ritrova a tu per tu con Costigliola che riesce a respingere la conclusione del pivot giallorosso. La partita spigolosa a tratti, stenta a decollare anche perchè si gioca parecchio sul fisico e numerosi sono i corpo a corpo sul terreno del Palaercole. La Sicilia attacca maggiormente e al 9' sfiora il vantaggio con una occasione clamorosa quando Failla da pochi passi calcia a rete cogliendo il palo, poi sul proseguimento dell'azione Petriglieri impegna severamente Costigliola. Un minuto più tardi la Sicila passa in vantaggio (9') grazie ad un autogol di De Crescenzo che devia nella propria porta una conclusione di Petriglieri.
La Campania, nonostante lo svantaggio non si perde d'animo e comincia a spingere in avanti ed è lo stesso De Crescenzo che dal centrosinistra spara una botta che va a sbattere contro il palo della porta difesa da Massari. Sul capovolgimento di fronte poi Rizzo si presenta a tu per tu con Costigliola, ma è costretto ad allargarsi per la conclusione che termina sul fondo. Nei minuti finali della prima frazione la Sicilia cerca di congelare un po' la gara abbassando i ritmi cercando soprattutto la circolazione di palla tentando di far uscire la Campania per poi colpire in contropiede. E proprio in occasione di uno di questi, i ragazzi di mister Corsino trovano il raddoppio al 16' quando Petriglieri sfrutta nel migliore dei modi un rimpallo a pochi metri dalla porta e con Costigliola fuori dai pali appoggia la palla in rete per il 2-0.
La Campania però non è formazione da mollare e al 17' accorcia le distanze. Coppola dopo una penetrazione centrale di De Crescenzo, che va via a due avversari portiere compreso, appoggia la sfera a porta sguarnita, 2-1. La Sicilia nel finale di prima frazione allunga con Petriglieri (18') che appostato sul secondo palo in spaccata mette dentro un assist di Failla. Al 18' si rivede la Campania in avanti con Cerrone che controlla un pallone dal limite dell'area e spara, la palla scheggia la traversa della porta di Massari. Nella ripresa, la Campania cerca di alzare i ritmi e va al 2' alla conclusione con De Crescenzo che costringe Massari alla deviazione in angolo.
La Sicilia sfrutta a dovere gli spazi concessi dai campani e al 3' Viglianisi dopo una sgroppata sulla fascia di Mosca si fa trovare pronto sul secondo palo e appoggia in fondo al sacco per il gol del 4-1. Gol convalidato nonostante le proteste campane secondo cui l'azione sarebbe stato viziato da un presunto fallo non ravvisato dal direttore di gara.
Dopo questo episodio la partita si innervosisce e ne fa le spese Cerrone che per qualche frase irriguardosa nei confronti di uno dei due arbitri si vede sventolare sotto il naso il cartellino rosso. Nonostante il passivo abbastanza pesante, la Campania non demorde e prova a riaprire la partita al 15' con De Angelis che impegna Massari. I ragazzi di Tarcinale son carichi di falli e sul capovolgimento di fronte un fallo di De Angelis su Petriglieri procura un tiro libero che però viene fallito dallo stesso Petriglieri che si vede respingere per due volte la conclusione da Costigliola. Abile a neutralizzare anche il tentativo di tap-in dello stesso numero dieci siculo dopo la prima respinta sulla prima battuta. Ormai l'impresa è disperata per i ragazzi di Tarcinale che mettono in campo tanta grinta e giocano come portiere di movimento. Al 18' gli azzurri beneficiano di un calcio di rigore trasformato da Russo che batte potente sotto la traversa e accorcia e distanze, 4-2. All'ultimo minuto poi il capocannoniere del torneo, mette in rete con una bella voléé da dentro l'area per il gol del 5-2. La sirena fa esplodere la gioia siciliana che conquistano il sesto titolo di Campione d'Italia.
Calcio a 5 femminile
ABRUZZO-PUGLIA 2-1 dts
Marcatori Di Turi (P) al 7’ p.t., Marranghello (A) al 19’ pt, Pastorini ( A) al 2’ pts
ABRUZZO Mascia, Mendes Goncalves, Ferretti, Sgravo, De Vincenzo, Pastorini, Panattoni, Napoli, Di Marco Berardino, Marranghello Luizel, Salle ALLENATORE Di Berardino (squalificato Marianetti)
PUGLIA Balestra, Di Turi, Caputo, Colosimo, Valluzzi, Mazzuocolo, Misurelli, Lafortezza, Volpicella, Lorusso, Bonasia, Di Giorgio. ALLENATORE De Filippis
ARBITRI: Maggio di Potenza e Pallotta di Matera. Cronometro Rosati di Matera
NOTE Ammoniti: Mascia, Pastorini
POLICORO- E’ l’Abruzzo, al termine dei tempi supplementari, a vincere la finale del futsal femminile battendo 2-1 la Puglia. L’ultimo atto del calcio a 5 femminile della 51° edizione del Torneo delle Regioni si gioca nella splendida cornice del Palaercole di Policoro. Di fronte le Rappresentative di Abruzzo e Puglia giunte in finale dopo un lungo percorso nel quale hanno sbaragliato la concorrenza di agguerrite avversarie.
La compagine abruzzese, guidata dal tecnico Marianetti (squalificato in panchina al suo posto c’è il dirigente Di Berardino), ha superato nella fase eliminatoria del girone 4 il Veneto (5-3) e la Calabria (1-3) e, nella semifinale di Senise, il Lazio (4-2). Invece la formazione pugliese, guidata dal tecnico De Filippis, ha staccato il pass per la finale dopo aver collezionato, nella fase eliminatoria del girone 1, due vittorie (4-3 contro l’Emilia Romagna e 0-5 contro la Sardegna) e una sconfitta contro il Friuli Venezia Giulia (4-2), e battuto in semifinale la Basilicata (2-0).
Alla vigilia del match le pugliesi si presentano con il miglior attacco del torneo, mentre le abruzzesi possono vantare la miglior difesa. Altra curiosità: l’Abruzzo, che presenta nel proprio organico le brasiliane Mendes Goncalves e Marranghello, è alla sua prima finale in questa categoria anche se, nel 2009, riuscì a portare a casa il titolo assegnatole d’ufficio dalla Lnd dopo il terribile terremoto che colpì la regione proprio nei giorni in cui si disputava la manifestazione.
La Puglia, invece, è alla sua terza finale del Torneo delle Regioni. Ha, infatti, già vinto la più importante manifestazione organizzata dalla Lega Nazionale Dilettanti nel 2007 battendo in finale la Campania, mentre l’anno successivo si dovette accontentare del secondo posto alle spalle del Lazio. La gara inizia in leggero ritardo rispetto all’orario ufficiale. Al 2’ Marranghello impegna a terra Balestra, ma al primo vero affondo la formazione pugliese va in vantaggio. Al 7’ percussione centrale del capitano Di Turi che infila di destro alle spalle di Mascia. E’ la rete dell’1-0.
L’Abruzzo cerca subito il pareggio. Al 9’ Mendes Goncalves tira di punta, ma il portiere pugliese alza in angolo. A dar manforte alle compagne è anche il portiere Mascia che, portandosi nella metà campo avversaria, imposta l’azione offensiva della compagine in casacca verde. Al 16’ è ancora l’Abruzzo a rendersi pericolosa con Di Vincenzo. Balestra è costretta a rifugiarsi in angolo. L’azione si ripete un minuto dopo su conclusione di punta di Mendes Goncalves.
L’Abruzzo gioca meglio e il suo forcing offensivo si fa sempre più pressante. La spinta degli esterni larghi delle verdi vestite crea qualche problema alle pugliesi. Al 18’ è Pastorini ad andare alla conclusione, ma il portiere pugliese neutralizza con l’ausilio del palo. Il tecnico De Filippi richiama la propria squadra ad una maggiore attenzione in fase difensiva e a colpire con rapide ripartenze. Ma all’ultimo giro di lancette l’Abruzzo segna la meritata rete del pareggio.
Marranghello riceve palla sulla sinistra. Stop e conclusione di destro che s’infila nell’angolo basso della porta difesa da Balestra. E’ la rete dell’1-1 che chiude la prima frazione di gioco. Ad inizio ripresa i ritmi della gara sono meno intensi. Le due squadre si controllano e le occasioni da rete latitano. Al 13’ la gara s’infiamma: prima è la Puglia a rendersi pericolosa con Colosimo che manca di un soffio la deviazione in rete, poi è la solita Marranghello, sul fronte opposto, a concludere fuori una buona ripartenza delle abruzzesi. Un minuto dopo ci prova di punta Pastorini, ma Balestra non si fa sorprendere. Il livello agonistico della gara sale ed affiora un po’ di nervosismo. Ne fanno le spese Mascia e Pastorini che finiscono sul taccuino degli ammoniti. Il tempo, intanto, scorre inesorabile. La stanchezza inizia a farsi sentire nelle gambe delle due squadre che danno l’impressione di volersi giocare tutto ai tempi supplementari.
E’ così. Il tempo regolamentare si chiude in parità 1-1. L’equilibrio della gara, tuttavia, si rompe all’inizio del primo extra time. E’ Pastorini, al 2’, a superare Balestra direttamente su punizione. Miglior modo per festeggiare il proprio compleanno non poteva esserci. E’ la rete del 2-1. Negli ultimi 5’ di gioco la Puglia si butta generosamente in avanti alla ricerca del pareggio, ma il risultato non cambia. Vincono le ragazze allenate da Marianetti che conquistano, per la seconda volta, il TDR. Questa volta sul campo. Meritatamente.
Calcio femminile
FRIULI VENEZIA GIULIA - LOMBARDIA 3 - 0 dcr (0-0)
FRIULI VENEZIA GIULIA (4-4-2): Ferroli 7; Incrocci 6, Dragan 6,5, Pizzo 7, Roldo 6; Valeri sv (23’ pt Vazzoler 6,5), Romanelli 8, Di Qual 6 (34’ st Perissinotto), Sogaro 6,5; Codotto 5,5 (23’ st Scudeler 6), Belgrado 5,5. PANCHINA: Faggiani, Volpetti, Cabass, Panizzo, Del Gaudio. ALLENATORE: Marano.
LOMBARDIA (4-4-2): Barbariga 6; Pellegrini 6, Bacchetta 6,5, Lacchini 6, Marinoni 6; Vai 6 (1’ st Bergamaschi 7), Valente 7,5, Fodri sv (15’ pt Biassoni 6), Peripolli 6; Marsili 7, Capelloni 6,5. PANCHINA: Battini, Biffi, Boni, Groni, Riva, Segalini,Stefanetti. ALLENATORE: Cristei.
ARBITRO: Votta di Moliterno (7,5).
NOTE: Ammoniti nessuno. Fuorigioco 0 - 1. Angoli 0 - 6.
TURSI - Allo stadio “Mimmo Garofalo” di Tursi va in scena una delle due semifinali del calcio a 11 femminile. Alla fine a staccare il biglietto per la finale di Ginosa sono le ragazze del Friuli Venezia Giulia, allenate da Marano. Ai rigori battono le ottime rivali lombarde, brave nella costruzione del gioco ma un disastro dagli undici metri. Quattro su quattro i rigori sbagliati, di cui uno durante la gara. Le due squadre sono scese in campo con un 4-4-2 speculare e la partita entra subito nel vivo.
La Lombardia, in maglia bianca e pantaloncini verdi, costruisce di più e attacca con maggior convinzione, ma le friulane si difendono bene. Un corner delle lombarde al 5’ è insidioso, ma Ferroli esce e para con sicurezza. Le friulane rispondono con un tiro di Romanelli dai 15 metri parato dal portiere. Da questo momento in poi ad attaccare sono le ragazze allenate da Cristei. Al 12’ un gran tiro di Valente, forte ma centrale, è bloccato da Ferroli.
Passa un minuto, Peripolli prova il destro al volo dal limite, ma la palla si alza di poco sulla traversa. Poco dopo Marsili prova l’azione personale, salta un avversario, entra in area ma viene anticipata al momento della conclusione.
Al 15’ il capitano Fodri è costretta a lasciare il campo, al suo posto entra Biassoni. Per vedere un’altra azione degna di nota bisogna attendere il 33’, quando su di un tiro da fuori di Capelloni, forte e angolato, il portiere si distende e manda in angolo. Dopo poco è Lacchini a sfiorare il palo con un destro forte e teso dal limite dell’area. Ma l’occasione da goal più nitida della prima frazione è per le ragazze friulane in maglia blu: al 37’ bella azione di Belgrado sulla sinistra che serve un assist perfetto per Vazzoler all’altezza dell’area piccola, ma questa impatta male con il piatto destro e manda incredibilmente sopra la traversa. Boato generale per quella che resterà l’occasione più clamorosa della partita. Il secondo tempo comincia sotto il segno della pioggia.
Bergamaschi rileva Vai e sulla fascia sinistra le lombarde acquisiscono maggior vivacità, proprio con le frequenti incursioni della giovanissima esterna di centrocampo. Sono ancora le lombarde a fare la partita: al 5’ un contropiede veloce viene vanificato da una conclusione debole di Marsili; due minuti dopo una calcio di punizione a girare di Peripolli dalla sinistra finisce di poco a lato. Su un capovolgimento di fronte, invece, è Romanelli a provarci da fuori, ma senza impensierire più di tanto Barbariga.
Al 25’ Bergamaschi prova l’incursione sulla fascia, dribbla un avversario, entra in area ma viene chiusa bene dal raddoppio delle avversarie. Al 32’ arriva l’episodio che avrebbe potuto cambiare la partita: Romanelli atterra Marsili in posizione angolata dell’area, per l’arbitro è calcio di rigore. Dal dischetto Capelloni colpisce la traversa. Un minuto dopo prova a riscattarsi, ma la sua conclusione dal limite è deviata in angolo dal portiere. Sul finire arriva una bella azione corale delle friulane: Belgrado lancia Scudeler sulla fascia destra che apre sull’altro versante per Sogaro, ma la palla è corta e Bacchetta è brava ad anticiparla al limite dell’area. Nei quattro minuti di recupero, Capelloni di tacco serve in profondità Peripolli, anticipata in area da Dragan. Con il pari a reti inviolate si va ai calci di rigori che decreteranno la vittoria delle friulane, brave a segnare con Romanelli, Dragan e Pizzo. Mentre le lombarde pagano gli errori dal dischetto di Marsili, parato, Peripolli, fuori, e Capelloni, che sbaglia il suo secondo rigore mandando fuori. Friulane attente e ciniche; Lombardia brava a costruire, meno nella realizzazione.
LAZIO – VENETO 1-0
MARCATORI Angelelli 24' pt (L)
LAZIO Zullo 6; Silvi 6,5, Boccia 6,5, Trani 6,5, Di Cerbo 6; Jetto 6,5 (36' st Lorè sv), Petrelli 6, Presutto 6, Musselli 6; De Vecchis 6,5, Angelelli 7 (26' st Martinovic 6) PANCHINA Valeriani, Ciucci, Petrolini, Passari, Jusufi, Di Gennaro, Mosca, Musselli ALLENATORE Macidonio
VENETO Cobzariu 6; Girri 6, Longato 6, Fanton 6, Peruzzo 5,5 (13' st Costantini 6,5); Zorzan 6, Poli 5,5, Fortuna 6, Rossi 5,5 (1' st Hirschstein 6) ; Menin 5, Berto 5,5 (1' st Rasetti 5,5) PANCHINA Hasouna, Buran, Dal Zotto, Lovato, Menon, Quagliotto ALLENATORE Brandolese
ARBITRO Loffredo di Potenza 6
NOTE Fuorigioco 3– 1 Angoli 3–2 Rec 2' pt, 3' st
PISTICCI - Lazio-Veneto è una delle due semifinali del calcio femminile del Torneo delle Regioni 2012. Le due compagini allenate rispettivamente da Macidonio e Brandolese si danno battaglia nella semifinale di Pisticci per conquistare la finalissima di Ginosa in programma lunedì 9. Ottimo il torneo disputato dalle squadre, con le laziali in grado di superare lo scoglio Piemonte Valle d'Aosta (seppure all'ultima giornata grazie al pareggio tra piemontesi e liguri), campione in carica delle ultime due edizioni. Le venete, impegnate nel gruppo 4, hanno dominato il girone concludendo a punteggio pieno con tre vittorie su altrettante gare disputate, 15 reti all'attivo e un solo goal subito.
Quest'ultime hanno dimostrato di essere una squadra prettamente offensiva e su tutti è spiccato il nome di Rasetti,inizialmente in panchina in questa semifinale, con quattro realizzazioni nella kermesse. Il Lazio si è dimostrato squadra più accorta e, pur conoscendo l'amarezza del ko contro il Piemonte Valle d'Aosta, ha dimostrato grande compattezza tanto da centrare il passaggio del turno, con la decisiva doppietta di Angelelli, totalizzando 9 punti, 7 goal fatti e 2 incassati (quelli appunto della sfida contro le piemontesi). La gara, agli ordini del sig. Loffredo di Potenza, si apre all'insegna dell'equilibrio, con poche occasioni e azioni spezzetate. Nelle prime fasi il 4-4-2 delle venete si fa apprezzare di più, cercando la manovra, che passa sempre per i piedi di una diligente Fortuna.
Macidonio, che aveva preferito schierare Jetto e De Vecchis a supporto di Angelelli, modifica il suo scacchiere dopo una decina di minuti, arretrando il raggio d'azione di De Vecchis e avanzando Jetto, affidandole l'incarico di un perpetuo movimento tra le linee. La mossa, peraltro efficace, è anche un portafortuna per le laziali, che alla prima disattenzione delle avversarie passano in vantaggio: al 24' il Veneto perde malamente palla a centrocampo, De Vecchis indovina un lancio splendido per la velocità di Angelelli, che supera con un colpo di testa Cobzariu in uscita. Il vantaggio spezza l'equilibrio regnante. Le venete alzano il baricentro, subito dopo aver corso un altro rischio su una velenosa punizione di Boccia.
Tuttavia, la squadra di Brandolese, seppur volenterosa, costruisce poco. L'occasione più ghiotta per Fanton e compagne arriva da un'incomprensione tra Boccia e Zullo, che per poco non combinano la frittata, con Berto in agguato. Nel finale di tempo, su una punizione di Fortuna, Menin non riesce a dare forza al suo tentativo. Nella ripresa la squadra di Macidonio si arrocca intorno a Zullo per difendere il vantaggio. Gli unici rischi arrivano su calcio piazzato con le bombe di Fortuna prima e Poli dopo, ma i tentativi non vanno a buon fine. Il predominio territoriale non frutta occasioni alle venete e il Lazio prova ancora a far male in contropiede con Martinovic, fermata alla disperata dalla difesa avversaria.
La tensione sala con il passare dei minuti fino a raggiungere il culmine al secondo minuto di recupero: da un angolo di Poli si sviluppa una mischia, Zullo perde la palla e Menin riesce ad insaccare, ma Loffredo aveva già fermato il gioco. Rabbiose le proteste venete nei confronti del direttore di gara, specialmente in tribuna, dove a fine gara si è acceso un pesante diverbio tra i sostenitori delle due squadre. Il risultato premia le laziali, più ciniche delle venete, che escono comunque fuori a testa alta. Il goal di Angelelli qualifica il Lazio per la seconda finale consecutiva e per Macidonio e le sue ragazze sarà anche l'occasione per riscattare la finale di Fiuggi della passata edizione.
Juniores
EMILIA ROMAGNA – LOMBARDIA 0-1
MARCATORI Tallarita 31'st (L)
EMILIA ROMAGNA Pini 6.5; Catalano 6.5, Zaganelli 7, Dall'Alpi 6.5 (44’st Oliveiro), Trivelli 7 (37’ Pironi); Ferrarini 6.5, Coralli 7, Maestrini 6.5; Tola 6.5 (29’st Capasso 6.5), Izzo 6.5 (14’st Barducci 7), Tedeschi 7 (22’st Paltrinieri 6.5). PANCHINA D'Agostino, Gravina, Ravanetti, Serafini. ALLENATORE Galantini..
LOMBARDIA Gherardi 6; Casnici Pereira 6.5, Scarcella 6.5, Torrisi 6, Broli 6; Franchi 7(19’st Perrucchini sv, 40’st Bruni sv), Corrente 7, Boschiroli 7, Patelli 6.5(29’ Trovesi sv); Procopio 6.5 (7’st Tallarita 6.5), Abati 6 (43’pt Ferrè 6.5). PANCHINA Cancarini, Lazzarini, Panin. ALLENATORE Milanesi.
ARBITRO Fornelli di Venosa 5 (Santarsia-Pescuma).
NOTE: Espulso al 12’st per doppia ammonizione Ferrarini. Rec. 1t: 2’, 2t: 4’. Angoli 6-5 per Emilia Romagna. Pioggia nel finale di gara.
ALTAMURA. Dal “Tonino D’Angelo” di Altamura, il biglietto per la finale del lunedì dell’Angelo a Matera, lo stacca la Lombardia. E’ stata battaglia fra le due rappresentative nordiche approdate in semifinale, entrambe da imbattute nei rispettivi gironi con 10 punti conquistati su 12. A fermarle sul pareggio c’erano riuscite solo le rappresentative di Molise e Trentino Alto Adige. La prima aveva costretto l’Emilia Romagna ad un 2-2 mentre il Trentino Alto Adige aveva impattato con un risultato ad occhiali contro la Lombardia. Parte arrembante la Lombardia di mister Milanesi che nei primi minuti trova dei varchi sulla destra con un mobilissimo Franchi che punta l’uomo. Guadagna solo degli angoli con la difesa emiliano-romagnola che fa buona guardia. E al 5’ la prima manovra di avvicinamento del modulo 4-3-3 di mister Galantini porta al tiro Ferrarini. Di poco fuori il suo tiro. All’8, l’uscita tempestiva di pugno del portiere lombardo allontanare un pericolo dall’area a seguito di un insidioso calcio d’angolo battuto da Coralli.
La Lombardia risponde con Franchi al 10 che dalla fascia destra penetra in area e tira. Controlla e blocca Pini. Emilia Romagna pericolosa al 17’ . Un tiro di Zaganelli dalla destra si perde sull’esterno della rete, deviato da un difensore. Sull’angolo è Ferrarini a provarci senza fortuna. Al 30’ occasionissima per l’Emilia.
Da una punizione scodellata in area da Coralli la difesa lombarda con Torrisi allontana. Pronta la ribattuta di Trivelli che esalta Gherardi in una deviazione in angolo. Contropiede lombardo al 32’ con tiro di Procopio bloccato da Pini. Sempre l’Emilia pericolosa al 34’ con un dribbling e tiro da applausi di Tedeschi che sfiora il palo alla sinistra del portiere. Risposta lombarda sul finire della prima frazione prima con Procopio che spizzica in area su un cross dalla sinistra fuori di poco e poi con il solito Franchi che spinge dalla destra e penetra in area. Sul suo tiro Pini c’è e fa buona guardia ed il primo tempo si chiude sullo 0-0. Nella ripresa al 12’ arriva l’espulsione di Ferrarini, per doppia ammonizione che lascia l’Emilia Romagna in inferiorità numerica anche se in campo la foga degli uomini di mister Galantini non fa notare la differenza.
Ed al 20’ è proprio l’Emilia ad andar vicino al gol con Zaganelli che non riesce a mettere la zampata su un cross teso in area. Al 24’ risponde la Lombardia con Tallarita che solo in area con una girata debole grazia Pini. L’Emilia non ci sta e cerca la rete. Nonostante l’inferiorità numerica al 26’ una punizione di Zaganelli serve Barducci che prontamente silura verso la rete. La sua parabola accarezza la traversa. Al 31’ è il neo entrato Tallarita a mettere i sigillo al match. Da un cross dalla sinistra il colpo di testa di Boschiroli diventa un assist per lui in corsa sulla destra. Il suo destro gonfia la rete difesa da Pini.
Rabbiosa reazione emiliana che al 33’ che vedono prima Zaganelli e poi Capasso provarci da dentro l’area lombarda. La difesa libera come può. E al 36’ è ancora l’Emilia con una sgroppata di Barducci sulla fascia sinistra a provarci. Sul suo cross manca la zampata vincente Paltrinieri che si era liberato in area. Ancora Barducci a pochi minuti dal termine ci prova ma il suo tiro accarezza la traversa. Finale per gli emiliani che provano a ribaltare un risultato oramai compromesso ma la Lombardia chiude bene a difesa di un risultato che la porta direttamente alla finale di Matera dove il 9 affronterà l’Umbria.
MARCHE – UMBRIA 1-2
MARCATORI Giorgioni 23’ pt (U), Ze Peres 26’ pt (M), Calcagni 9’ st (U)
MARCHE Martinelli 6; Lazzerini 5.5, Bellucci 5.5( 22’ st Verdolini sv), Pistelli 5.5, Verdecchia 6; Giacchi 6, Ricci 5.5 (37’ st Palmieri 5.5), Cacopardo 6 (40’ st Ciucci sv), Longhi 6.5; Ze Peres 6 (15’ st Petritola 5.5), Ruggeri 5.5 PANCHINA Peroni, Gagliardi, Verdolini, ALLENATORE Cremonesi
UMBRIA Marinacci 6; Popica 6, Galli 6, Nonni 5.5, Di Meo 6; Mariani 6.5, Calcagni 6.5, Piantoni 6, Giorgioni 6.5 (24’ st Pace sv); Kola 6 (11’ st Mengoni 6 dal 44’ st Menculini sv), Russo 5.5 (20’ st Tardetti sv) PANCHINA Riccardo, Agoumi, Avellini, Pastecchia ALLENATORE Mancini
ARBITRO Nappo di Moliterno
NOTE Espulsi al 28’ st Riccardo dalla panchina, 32’ st Pace Ammoniti Cacopardo, Longhi, Ze Peres, Bellucci, Popica, Tardetti, Piantoni, Marinacci Fuorigioco 3-1 Angoli 4-4 Rec. 3’ pt, 5’ st
FRANCAVILLA IN SINNI- La semifinale degli appennini dice Umbria, questo il verdetto del Comunale Nunzio Fittipaldi al termine di una partita combattuta, sofferta, equilibrata, dove entrambe le formazioni hanno lottato fino all’ultimo minuto per guadagnarsi l’accesso alla finale di Matera. L’Umbria si presenta imbattuta, con la miglior difesa della classe regina insieme a quella dell’Abruzzo: 1 sola rete subita, e molto carica in virtù di una qualificazione conquistata all’ultima giornata dei gironi avendo la meglio, seppur in dieci per un tempo, dei Campioni d’Italia del Veneto.
Le Marche invece ci arrivano dopo avere battuto Lazio, Piemonte-Val d’Aosta e Sicilia: due delle quattro semifinaliste della passata edizione, ma con l’attacco spuntato da infortuni e squalifiche. Primo tempo di sostanza, giocato sui muscoli, centrocampi spesso scavalcati dai lanci lunghi dei difensori, tanta corsa e molti contrasti ma sostanzialmente puliti. Per il primo brivido della gara bisogna aspettare il 18’ quando una discesa di Longhi sulla sinistra mette in crisi la difesa umbra, ma sul cross teso nessun attaccante riesce a correggere in rete. Poche le occasioni da rete, la tensione per l’ambito traguardo c’è e si fa sentire, la pioggia che man mano si infittisce rende ancora più difficile le giocate.
Al 23’ l’episodio che sblocca il risultato passa dai piedi di Kola, bravo a servire con un tocco spalle alla porta l’accorrente Giorgioni che entra in area palla al piede e di sinistro non perdona siglando la rete del vantaggio umbro. Dopo un’attesa così lunga, tre minuti dopo, al 26’, ecco arrivare subito un altro goal: angolo dalla sinistra con Ze Peres che corregge in rete a pochi passi dalla linea di porta una torre di Verdecchia. Dopo il pari delle Marche, la partita sembra accendersi, ma sono soprattutto le azioni da palle inattive a regalare emozioni: al 39’ Verdecchia angola da posizione impossibile e centra la parte bassa della traversa con il pallone che rimbalza a terra e schizza via. Al 47’ è invece l’Umbria a rendersi pericolosa, con Russo che spizza di testa un angolo proveniente da destra, ma Martinelli è attento.
La ripresa inizia sotto una pioggia sempre più fitta e sembra riproporre lo schema della prima frazione di gioco, quando al 9’ st Russo viene steso a due passi dall’area da Bellucci che nell’occasione viene anche ammonito. Va alla battuta Calcagni che trasforma con una parabola arcuata a scavalcare la barriera andando sotto l’incrocio dei pali. Brutto colpo per le Marche che provano a riagguantare il pari, ma perdono in avanti la propria punta di diamante, Ze Roberto, infortunatosi gravemente alla spalla durante uno scontro di gioco. Restano solo le soluzioni da fuori: ci provano Ruggieri dal limite, Petritola di testa, Marinacci è sempre attento. La partita si innervosisce, è una battaglia, fioccano le ammonizioni, fuori il secondo portiere dell’Umbria Riccardo dalla panchina.
Al 31’ st l’unica vera, grande occasione per le Marche: cross di Giacchi dalla destra che Verdolini non riesce a correggere sottoporta. Un minuto dopo Pace potrebbe chiudere la gara provando una geniale soluzione da fuori che si stampa incredibilmente sulla traversa. Esclamando, viene espulso per frasi blasfeme e lascia i suoi in dieci. Ci ha abituati a soffrire in questo Torneo delle Regioni lucano l’Umbria, ed è proprio soffrendo che la selezione allenata da Mancini conquista questa vittoria al termine di una vera battaglia campale, resistendo fino alla fine agli attacchi poco incisivi dei marchigiani. Una curiosità: l’Umbria torna in finale dopo 15 anni, quando alla fine si impose anche sul Trentino Alto Adige laureandosi campione d’Italia.
Allievi
LAZIO-CALABRIA 2-0
LAZIO Matera 7; Rossi 6, Crocchianti 6.5, Perelli sv (11' st Giura 7), Rausa 6.5; Bendia 6.5 (27' st Greco sv), Bensaja 6 (13' st Della Vecchia 6), Franza 6,5, Biagiotti 7; Attili 6.5 (41' st Grisolia sv), Scippa 6 (1' st Tonei 6.5). PANCHINA De Brasi, Cozzolino, De Santis, Greco, Zoppis. ALLENATORE Giannichedda.
CALABRIA Ferraro F. 6; Storino 5.5 (27' st Muraca), Sinicropi, Pastore, Ferraro A.; Filoramo, Vazzana, Fortino 5,5 (27' st Fulco), Sorgiovanni 6 (28' pt Spezzano 5.5, 11' st Gazzetta); Gerace, Petrone (19' st Raimondo).
PANCHINA Belcastro, Marino, Cosoleto, Foti. ALLENATORE De Sensi.
ARBITRO Coratella di Matera Assistenti Ferrara e Faraldi di Bernalda
MARCATORI Bendia 41' pt, Biagiotti rig. 11' st
NOTE Ammoniti Fortino, Pastore, Attili Angoli 4-4 Fuorigioco 1-1 Rec. 2' pt; 5' st Spettatori 400 ca.
Il Lazio supera un'ottima Calabria con il più classico dei punteggi, 2-0 e si giocherà, domani pomeriggio contro la Toscana, la possibilità di laurearsi campioni italiani nella finalissima di Policoro. La squadra di Giannichedda ha dato sfoggio delle qualità già messe in evidenza nella fase a gironi.
Una solidità formidabile, con attaccanti di qualità in grado di spezzare l'equilibrio del match in ogni momento della partita. E il filo conduttore di questa semifinale è stato ancora questo. La partenza è quella classica di un match dalla posta in palio altissima. Squadre bloccate, che non riescono a troare spunti interessanti e a creare pericoli negli ultimi sedici metri. L'unica buna opportunità nella prima parte del matc, al 4', capita ai laziali, ma Attili non riesce ad imprimere la giusta forza al suo colpo di testa da buona posizione, favorendo l'intervento sicuro di Francesco Ferraro, che blocca in presa sicura. Poi, dopo un paio di tentativi velleitari di Bendia per il Lazio e di Vazzana per la Calabria che non creano sussulti, per assistere a nuove emozioni bisogna aspettare il 19', quando Scippa, con un bel diagonale, impegna Francesco Ferraro che respinge con un bel tuffo.
La Calabria arretra di qualche metro, anche se crea qualche problema da calcio piazzato, grazie alle capacità balistiche di Gerace, molto bravo da palla inattiva, ma la difesa laziale è attenta. Più incisivo invece, sull'altro versante, Attili. Il fantasista al 30' si libera con un dribbling secco di Pastore e libera il sinistro, Ferraro è bravo a distendersi rapidamente ed evitare il peggio sul rasoterra del numero 2 avversario.
La Calabria però è in partita e a cinque minuti dall'intervallo si fa pericolosissima per due volte nel giro di sessanta secondi. Prima Petrone non riesce a correggere in rete un grande assist di Filoramo, poi è Gerace ad approfittare di un disimpegno troppo articolato della difesa laziale provando il sinistro dal limite, ma Matera è ben piazzato e respinge con i pugni. Per i fuochi di artificio, però, bisogna attendere il recupero. Rossi scodella direttamente in area un calcio di punizione dalle retrovie, la difesa Calabrese si addormenta e Bendia, come un rapace, trova lo spazio giusto per infilare da sottomisura.
La formazione di De Sensi ha una reazione rabbiosa e prima dell'intervallo va vicinissima al pareggio con un bel destro di Vazzana, ma Matera è bravissimo a deviare in tuffo. La ripresa inizia con la Calabria che prova a rimettere in equilibrio il risultato, ma il Lazio concede boco. E' anzi la squadra di Giannichedda a sfiorare il raddoppio, con Muraca, subentrato a Scippa tra le due frazioni, che stacca più in alto di tutti su azione di corner, ma la sfera termina alta di poco. Il raddoppio, comunque, arriva pochi minuti dopo. Su una conclusione di Biagiotti la sfera carambola sul braccio di Pastore, comunque attaccato al corpo. Coratella di Matera, però, non ha dubbi, e assegna il penalty che Biagiotti, con freddezza, trasforma tra le proteste avversarie.
Per Gianichedda e i suoi la strada si mette in discesa, anche se Matera deve superarsi su un bel destro dal limite di Fortino, deviando in angolo. E' solo un fuoco di paglia, però, perché poi il Lazio serra le fila e, a parte di un paio di conclusioni dalla distanza non concede più nulla. E si presenterà all'ultimo atto, domani mattina, con la porta ancora imbattuta. Adesso, per Giannchedda, servirà mantenere questo record ancora per 80 minuti. Quelli più importanti.
FRIULI VENEZIA GIULIA- TOSCANA 0-2
MARCATORI: Pecchioli 26’ pt (T) Cianferoni (r) 36’ St (T)
FRIULI VENEZIA GIULIA: Schincariol 5,5, Martinting 6, De Cecco 5,5 (Cesselon 6 10’ st), Pighin 6, Faleschinic 6; Politti 5,5 (Pividori 5 20’ st), Pase 5,5 (Bergamasco M 32’s.v. st), Fadda5 ,5, Grion 6; Sakajeva 6 (Gordini 5 11’ st), Kakuli 5,5 (Graviari 5 1’ st - Degano 5 30’ st). PANCHINA: Aiello, Bertoz, Bergamasco A Allenatore: Pecile Gabriele
TOSCANA: Trezza 6, Fallani 6, Barretta 6,5, Cecchi 6, Cianferoni 7; Filippelli 6, Lucchesi 6, Massai 6 (Minonne s.v. 37’ st); Bonforti 6 (Santoro 6 20’ st), Pecchioli 7, Parigi 6,5 (Gueye 6,5 5’ st). PANCHINA: Davitti, Giordano, Sannino, Mare, Pelli Allenatore: Bartalucci Paolo
Arbitro: Pasquale Martinelli di Matera
Assistenti: Benevento e De Luca
NOTE Ammonizioni: Grion (FVG), Pecchioli (T), Gordini (FVG), Schincariol (FVG). Angoli 3-2, Falli 3-5, Fuorigioco 1-1, Rec. 1’ Pt 5’ st
CHIAROMONTE- Sotto la pioggia del “Nicola Puppo” di Chiaromonte si consuma la semifinale categoria Allievi tra Friuli Venezia Giulia e Toscana. Partita tiratissima ed equilibrata tra due squadre che si giocano fino alla fine un posto nella finale di Pasquetta. Alla fine il tutto viene deciso da un calcio di rigore che, negli ultimi minuti di gioco, rafforza il vantaggio già raggiunto nel primo tempo dalla Toscana. Nei primi minuti i friulani in avanti ma Trezza è pronto in più di un’occasione. Al 7’ risponde la Toscana con capitan Cianferoni con una bella punizione ben controllata dalla difesa avversaria.
Dobbiamo aspettare il 16’ per rivedere un Friuli Venezia Giulia pericoloso: Kakuli dalla destra entra in area, ma Berretta intercetta il pallone e mette in angolo. Sugli sviluppi del corner Sakajeva insacca in porta, ma l’arbitro annulla la rete su segnalazione del guardalinee. Per la Toscana percussione dalla destra di Massai che effettua un tiro cross ben controllato da Schincariol. Al 25’ il toscano Berretta ci prova di testa su calcio d’angolo ma non riesce ad inquadrare lo specchio della porta e la palla finisce fuori. Il goal è nell’aria: al 26’ percussione centrale del toscano Pecchioli che, dopo aver dribblato l’estremo difensore friulano, insacca comodamente per il vantaggio dei suoi. E’ vantaggio toscano.
Al 35’ tentativo velleitario del Friuli Venezia Giulia con Grion, che calcia da lunga distanza un tiro senza pretese che non impensierisce la difesa toscana. Ancora al 38’ è ancora Berretta e ancora su angolo a svettare bene di testa ma manca per poco lo specchio della porta. Il Friuli Venezia Giulia fa di tutto per rimettersi in partita entro la fine dei primi quaranta minuti di gioco, con Pighin che calcia anche lui da lunga distanza senza impensierire Trezza. Tutti a riposo. Nella ripresa formazione identica per la Toscana. Per il Friuli Venezia Giulia entra Graviari per Kakuli.
Al 4’ minuto del secondo tempo ci prova su punizione dai 30 metri l’ancora protagonista Cianferoni, ma la palla finisce abbondantemente fuori. Risponde subito e prontamente il Friuli Venezia Giulia su un calcio d’angolo battuto bene da Ghion e sprecato clamorosamente da Sakajeva che, da ottima posizione, mette fuori. Al 17’ i friulani tentano la via della porta sugli sviluppi di un contropiede: Politti, orchestrato da Martinting, calcia dalla lunga distanza cercando di sorprendere il portiere intervenuto sullo stesso Martinting. Alla Toscana un solo goal di vantaggio sta stretto e prova a rafforzare il primato. Prima al 22’ con un calcio di punizione del capitano Cianferoni, che mette una pericolosa palla in area e la difesa friulana libera con non pochi problemi; poi al 33’ ancora
Cianferoni protagonista calcia molto bene a rete ma il portiere para. La partita cala di intensità e non succede più granchè di rilevante. Fino al 36’ quando protagonisti diventano due nuovi entrati. Il toscano Gueye viene atterrato in area da Gordini. Per quest’ultimo cartellino giallo e rigore per gli avversari. Sul dischetto capitan Cianferoni realizza per il definitivo 2 a 0 toscano. Azione molto fortunata da parte dei toscani, visto che il tiro viene prima intercettato da Trezza che, però, non riesce a bloccare la sfera che finisce in rete. Finisce 2 a 0 per la Toscana che si giocherà lunedi di Pasquetta la finalissima del Torneo delle Regioni contro gli Allievi del Lazio.
Giovanissimi
LAZIO - VENETO 3-5 dcr (1-1)
MARCATORI 11'st Faustini (L), 34'st Joketic (V)
LAZIO Santesarti 6; Picarazzi 7 (30'st Lumicisi sv), Grimaldi 6, Belvisi 7, Boccacci 5.5; Ippoliti 6, Roscioli 6, Soleri 6.5 (19'st Faletra sv), Ciavarro 5.5; Falcetta 6 (28'st Anedda sv), Faustini 7 PANCHINA Ciotti, Lumicisi, Volpato, Spaziani, Barbini, Lucatelli, D'Amelio ALLENATORE Dagianti
VENETO Cont Zanotti 6; Favero 6.5, Granziera 6, Schiavon 5.5, Bignucolo 5.5; Longo 6 (29'st Luna sv), Concas 5.5 (12'st Nicoletto 6), Seno 6 (17'st Joketic 7), Sitta 6.5; Villanova 6.5, Arthur 6.5 PANCHINA Ruzzarin, Apicella, Bifulco, Milanese, Minia, Pesce ALLENATORE Marangon
ARBITRO Manicone di Matera ASSISTENTI Vicino e Mele di Moliterno
NOTE Ammoniti Grimaldi, Concas, Soleri Angoli 2-3 Fuorigioco 2-1 Rec. 1'pt – 2'pt Sequenza rigori Ippoliti (L) gol, Luna (V) gol, Picarazzi (L) gol, Sitta (V) gol, Anedda (L) traversa, Joketic (V) gol, Belvisi (L) parato, Villanova (V) gol
SALANDRA – Il pessimo rapporto di Dagianti con i calci di rigore. Come nella passata edizione alla guida degli Allievi, il tecnico laziale deve abbandonare la competizione ad un passo dall'ultimo atto con i famosi tiri dagli undici metri. Il Lazio esce contro il Veneto, che vola in finale dopo aver trovato il pari ad un minuto dalla fine, al termine di un match abbastanza equilibrato. Moduli speculari fra le due formazioni (4-4-2).
I primi dieci minuti sono di assoluto studio con il Lazio che prova a palleggiare maggiormente, ma la prima occasione è di marca veneta con Villanova che sfrutta un'azione sulla destra di Bignucolo il quale scarica centralmente per Arthur che poi serve il compagno: conclusione dal limite che Santesarti, con qualche incertezza, manda in calcio d'angolo. Il Lazio si scuote poco dopo con una discesa di Soleri sulla sinistra, saltati due avversari, tiro-cross, difesa in angolo. Dalla bandierina Faustini svetta, ma non riesce a trovare la precisione. Pochi minuti dopo occasionissima per il Lazio, ancora con il centravanti del Ciampino che si getta con coraggio su una palla mal calcolata da Cont Zanotti ed i due centrali sul lancio da calcio di punizione di Ippoliti: il pallone gli rimbalza addosso a portiere battuto, ma i biancoverdi si salvano proprio sulla linea.
Col passare dei minuti il Lazio stringe il Veneto in una morsa, dimostrandosi più intraprendente e spigliato. Da una serie ripetuta di falli laterali sulla destra, al terzo tentativo Belvisi pesca la spizzata di Faustini che serve Soleri, ma il successivo colpo di testa del lungagnone del Futbolclub è intercettato da un difensore veneto e finisce sul fondo, corner. Grosso spavento per i ragazzi di Dagianti al 29' quando attraverso un lunghissimo lancio di Sitta, Villanova arriva in area ben posizionato, con un tocco manda fuori causa Santesarti, ma si allunga la sfera e non riesce a concludere, con Picarazzi che spazza via la minaccia a pochi passi dalla linea di porta. Con l'inizio del secondo tempo aumenta la pioggia che si era palesata nel finale della prima frazione, il Veneto parte subito forte conquistando due tiri dalla bandierina, ma la prima occasione è del Lazio: lancio a tagliare in due il campo di Belvisi per Soleri che controlla e serve al centro un pallone che finisce al limite per Falcetta, gran botta e palla sul fondo.
La risposta veneta arriva con Arthur che dalla lunetta su scarico di Villanova manda la sfera alta di un metro sopra la traversa. All'11 il Lazio passa: sciabolata di Belvisi in verticale per Faustini, che beffa sulla linea del fuorigioco i veneti, controlla e spara a botta sicura verso la porta e poi corre ad esultare sotto lo spicchio laziale in tribuna. Il Veneto sfiora il pari con Joketic che si tuffa benissimo sulla punizione di Sitta al 26' dalla destra. Palla fuori di pochissimo.
Sul ribaltamento di fronte Falcetta, poco prima di uscire, se ne va in verticale e tenta il pallonetto su Cont Zanotti in uscita, ma la palla finisce alta e comunque l'arbitro aveva ravvisato fallo. Altro brivido al 32' con Sitta, che sfruttando un cross dalla destra, completamente solo, calcia in maniera sbilenca. Il pari arriva veneto arriva al 34' con Joketic, che spara di potenza un dal limite e insacca. Dopo 2' di recupero inizia la lotteria. Le due formazioni vanno a segno con i primi due tiri, poi Anedda centra la traversa Joketic non sbaglia, Belvisi trova l'opposizione di Cont Zanotti e Villanova manda i suoi in finale.
FRIULI VENEZIA GIULIA - TOSCANA 1-0
MARCATORI 18' pt Barbui.
FRIULI VENEZIA GIULIA Marson 7,5; Perin 5,5 (30'pt Conzatti 6), Durì 7, Schiattarella 7, Mucio 6; Cudicio 6, Bovolon 6,5 (20'st Fasan sv); Miani 6, Venturini 6,5 (30'st Boccato sv), Acciole 6,5; Barbui 7. PANCHINA Buiatti, Conzatti, Fraulin, Scrazzolo, Paliaga, Dalla Cia, Paolini. ALLENATORE Petric.
TOSCANA Compagnoni 6; Donnini 6,5, Del Sorbo 6, Nigi 5,5 (1'st Minelli 5,5), Benedetti 5,5; Samorè 5,5 (1'st Marinari 6), Profeti 6 (20'st Bragadin sv), Gianardi 5,5 (29'st Menti sv), D'Angina 6 (15'st Pantiferi 6); Zangrilli 5 (26'st Voliani sv), Guazzo 5 (1'st Stoppioni 6). PANCHINA Filippeschi, Stella. ALLENATORE Nerozzi.
ARBITRO Cauzillo di Potenza (Aquino - Manolio).
NOTE Ammoniti: Perin (F); Zangrilli (T). Fuorigioco: 6-4 per la Toscana. Angoli: 5-4 per la Toscana. Recupero: pt 2'; st 4'.
MIGLIONICO - Dopo 3 anni il Friuli Venezia Giulia torna in finale. Sarà derby contro il Veneto (ha battuto il Lazio per 5-3 dcr) nella finalissima in programma a Scanzano ore 9.30 per i ragazzi allenati da Petric che hanno superato in semifinale la Toscana grazie alla rete di Barbui che già nella prima frazione di gioco aveva sbloccato il punteggio. Per i friulani si presenta la grande occasione di vincere questo torneo (mai vinto) contro i veneti che in bacheca ne hanno già tre. Durante la gara il Friuli Venezia Giulia ha confermato la legge dei grandi numeri, tra i quali annoveriamo in primis la difesa, la meno battuta del torneo con un solo gol subito alla seconda giornata contro la Puglia alla seconda giornata contro la Puglia.
Il pacchetto arretrato friulano vanta di ottimi elementi, a partire dal portiere Marson (che ha già firmato per il Milan) che si è distinto per le ottime parate e per le uscite sicure, passando poi per i difensori centrali Durì e Schiattarella che hanno annullato praticamente gli avanti toscani Guazzo e Zangrilli che non sono mai stati in grado di rendersi pericolosi in fase offensiva. Inoltre il Friuli Venezia Giulia può disporre più prolifico del torneo con Miani, Acciole e Barbui che insieme hanno realizzato 7 reti. Il 4-2-3-1 pragmatico di Petric ha prevalso sul 4-4-2 tecnico di Nerozzi con gli esterni bassi molto coperti e con le mezzepunte che hanno dato una grossa mano in fase di andirivieni. Lode al merito va poi aggiunto al tecnico dei friulani, intelligente a sostituire Perin alla mezzora dopo l'ammonizione, in quanto un altro giallo gli sarebbe potuto costare caro.
La Toscana in apertura di gara tenta di scardinare la difesa avversaria con i tiri da fuori di Donnini e D'Angina che però vengono controllate con sicurezza da Marson. Lo stesso numero uno friulano concede spettacolo quando Marson in tuffo blocca il colpo di testa sull'apertura di Donnini. Il Veneto tiene bene il campo e alla prima vera occasione da rete passa in vantaggio con Barbui, che su un lancio dalle trequarti di Bovolon, scatta sul filo del fuorigioco, salta Compagnoni e deposita la sfera in fondo al sacco. Nel finale di tempo è ancora protagonista con una delle sue strabilianti parate Marson che devia in angolo la conclusione di Profeti.
Nella ripresa Nerozzi opera tre cambi per provare a cambiare la partita: per quanto la riguarda la difesa sistema bene il reparto con l'ingresso di Minelli al posto di insufficiente Nigi e scala centralmente Donnini che gioca meglio del primo tempo; a centrocampo ha più fluidità sulla fascia con Samorè che prende il posto di Samorè; il problema resta l'attacco perché nonostante sostituisce Guazzo con Stoppioni non ottiene risultati in zona - gol. Infatti al tiro in porta ci arrivano un centrocampista e un difensore: per la precisione uno è Marinari che costringe al salvataggio in angolo Marson e l'altro Del Sorbo che prima non trova la porta con una conclusione da fuori e poi nei minuti finali vede opposta la sua conclusione ravvicinata in corner. Al triplice fischio finale il Friuli Venezia Giulia raggiunge la finale tanto aspettata andando a raccogliere il tributo dei suoi sostenitori presenti in tribuna. La Toscana esce con rammarico per aver subito l'unica sconfitta del torneo in semifinale.
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FIGC-Lega Nazionale Dilettanti