Economia
Torna la fiducia dei consumatori, mai così alta dal 2002
ROMA, 28 SETTEMBRE 2015 - Vola a settembre la fiducia dei consumatori toccando i livelli massimi dal marzo del 2002. In forte crescita anche la fiducia delle imprese, mai così alta da fine 2007. In base ai dati Istat, l'indice del clima di fiducia dei consumatori aumenta a 112,7 da 109,3 di agosto. Mentre l'indice composito del clima di fiducia delle imprese (Iesi), sale a 106,2 da 103,9 e mostra progressi in tutti i settori. E con 112,7 punti la fiducia dei consumatori raggiunge a settembre il livello più alto da oltre 13 anni. Tutte le stime delle componenti della fiducia sono in progresso a partire da quella economica (a 143,2 da 133,1 di agosto) ma anche quella personale, corrente e futura. [MORE]
Migliorano i giudizi e le attese dei consumatori sull'attuale situazione economica del Paese (con i rispettivi saldi che passano a -47 da -61 e a 14 da 6). In particolare aumentano gli intervistati che giudicano "migliorata" l'economia italiana (al 19,2% dal 15,5%) e diminuiscono quelli che la giudicano "peggiorata" e "molto peggiorata" (al 20,3% dal 23,5% e al 20,9% dal 24,6%). Calano "significativamente", inoltre, le attese di disoccupazione (a 7 da 25). Le persone che si aspettano un aumento "consistente" o "lieve" del numero dei disoccupati passano, rispettivamente, all'8,9% dal 10,7% e al 22,1% dal 28,5% del campione. Gli intervistati vedono infine un rallentamento della crescita dei prezzi, sia nei 12 mesi passati sia nei prossimi 12 mesi.
Invece la fiducia delle imprese è al livello più alto dall'inizio della crisi. I 106,2 punti segnati dall'indice Iesi a settembre sono un record da novembre 2007, quasi otto anni fa (quando erano 107,1). Nel settore manifatturiero, l'indice sale a 104,2 da 102,7, in quello delle costruzioni a 123,3 da 119,5, in quello dei servizi di mercato a 112,2 da 110,0 e in quello del commercio al dettaglio (a 108,8 da 107,8). Più in dettaglio, nelle imprese manifatturiere migliorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione, mentre i giudizi sulle scorte rimangono stabili. Quanto alle costruzioni, migliorano sia i giudizi sugli ordini o piani di costruzione sia le attese sull'occupazione. Nelle imprese dei servizi sono in progresso i giudizi e le attese sugli ordini ma non le attese sull'andamento generale dell'economia. Infine, nel commercio al dettaglio, migliorano i giudizi sulle vendite correnti, mentre peggiorano le attese sulle vendite future e sono giudicate in diminuzione le giacenze di magazzino.
La fiducia a livelli da record rilevata dall'Istat è "un 'tesoretto', di cui il Governo deve fare buon uso, evitando di sperperare propensioni positive e aspettative di famiglie e aziende", secondo il Codacons. I numeri "positivi" di oggi sono "importantissimi", spiega il presidente Carlo Riezi, "perché hanno ripercussioni dirette sulla propensione all'acquisto da parte dei cittadini. Una maggior fiducia dei consumatori sul futuro a breve termine porta infatti le famiglie a non rimandare più le spese in attesa di periodi migliori".
Tiziano Rugi