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Roma, 12 novembre 2020 - Esistono momenti in cui non ci sono barriere che possono fermarci ed il secondo volume "Homo homini Deus" della trilogia “Il Muro”, proposto recentemente dalla Star Comics, conferma che oltre le barriere si può andare.
Soprattutto se ci si fa guidare dalla fantasia del regista e scrittore Antoine Charreyron a cui il maestro Mario Alberti (Nathan Never, Senzanima) deve davvero essere grato per avere avuto la possibilità di illustrare questa saga post-apocalittica che riesce immediatamente, fin dal primo dialogo, a rapire il lettore per condurlo in un contesto planetario pieno di macerie, polvere e cenere dove su tutto emerge un desiderio solidale: salvare ad ogni costo la piccola Eva, vittima di una cronica malattia combattuta per lei dal fratello Solal.
Star Comics apre con questa saga un capitolo quasi contemporaneo alla nostra attuale realtà, riuscendo a proiettare il lettore in un’avventura davvero unica che entusiasma anche per il suo valore, per certi versi, etico chiunque decida di accingersi a seguire questo racconto.
Sembra di leggere le cronache odierne sulle catastrofi naturali immergendoci nella guerra che ne “Il Muro” le nazioni di un mondo ormai inquinato e perso decidono di combattere per accaparrarsi le risorse naturali.
Tra droni, astronavi rottamate, computer radioattivi ed armi di distruzione di massa, la saga di Charreyron cattura e convince, lasciando spesso l’amaro in bocca ha chi ha ancora la capacità di lasciarsi prendere da un ottimo racconto a fumetti, di cui – trepidanti – ora aspettiamo l’inevitabile epilogo.
Maurizio LOZZI