Cronaca

Torino, morto il sociologo Luciano Gallino

TORINO, 8 NOVEMBRE 2015 - È morto nella sua casa torinese all'età di 88 anni Luciano Gallino, uno dei più importanti sociologi italiani, grande esperto del mercato del lavoro. La causa del decesso, da quanto appreso dalle agenzie di stampa, sembrerebbe essere stata un'estenuante malattia. L'emerito professore era malato da tempo e di recente era stato sottoposto a degli interventi chirurgici. 

Il suo percorso lavorativo era iniziato prestando attività nell'azienda Olivetti di Ivrea, nella quale si era occupato di studi inerenti le relazioni sociali. Gallino aveva ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio italiano delle Scienze sociali dal 1979 al 1988. L'autorevole sociologo era socio dell'Accademia delle Scienze di Torino, dell'Accademia Europea, nonché dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Gallino, dal 1965 al 2002 ha insegnato anche presso l'Università degli Studi di Torino e nel corso della sua carriera ha avuto diverse collaborazioni con alcune testate giornalistiche tra le quali Repubblica, Il Giorno e la Stampa. Considerato uno dei maggiori esperti italiani del rapporto tra nuove tecnologie e formazione, nonché delle trasformazioni del mercato del lavoro. I principali campi di ricerca di Luciano Gallino sono stati la teoria dell'azione e teoria dell'attore sociale, le implicazioni sociali e culturali della scienza e della tecnologia, gli aspetti socio-culturali delle nuove tecnologie di telecomunicazione.[MORE]

InfoOggi esprime cordoglio per la scomparsa dell'autorevole sociologo e cita per i lettori una frase contenuta nell'ultima opera di Gallino intitolata "Il denaro, il debito e la doppia crisi”: "Quel che vorrei provare a raccontarvi, cari nipoti, è per certi versi la storia di una sconfitta politica, sociale, morale: che è la mia, ma è anche la vostra. Con la differenza che voi dovreste avere il tempo e le energie per porre rimedio al disastro che sta affondando il nostro paese, insieme con altri paesi di quella che doveva essere l’Unione europea". 

Luigi Cacciatori

Immagine da laregione.ch