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TORINO, 02 MARZO 2013 - Il pm torinese Raffaele Guariniello ha aperto un'inchiesta sulle sostanze nocive contenute nella pelliccia delle giacche e nei cappelli per bambini tra i 18 mesi ed i 12 anni. Saranno i Nas ad effettuare tutti i controlli necessari, portando avanti le analisi degli animalisti, che hanno fatto scattare l'allarme.
Gli attivisti del LAV, che intanto lanciano la campagna "Toxic Fur", hanno infatti eseguito circa quindici test presso un laboratorio di Prato, l'Istituto Buzzi, e, qui, è emerso che alcune marche note, avrebbero utilizato delle pellicce con residui chimici di lavorazione per confezionare i capi d'abbigliamento. Il materiale potrebbe dunque risultare tossico ed, in tale caso, risulterebbe essere vietato dai regolamenti dell'Unione Europea.[MORE]
Sono cinque i marchi famosi nel mirino degli inquirenti e degli animalisti. Per il momento, è stato analizzato in modo approfondito (e ritirato dal commercio) il "Giaccone piuma" per bimbi di diciotto mesi, con inserto in pelliccia di Murmasky (cane-procione), della marca "Il Gufo". Nei campioni analizzati sono stati trovati: Formaldeide (in quantità fino a 10 volte superiore prevista dagli standard industriali di sicurezza), Pentaclorofenolo, Nonilfenolo Etossilato, Cromo, Piombo, Alluminio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (Fenantrene e Naftalene) ed altre sostanze potenzialmente cancerogene.
Guariniello, che ha già aperto numerose indagini di rilievo nel capoluogo piemontese (come ad esempio quella sull' amianto sul tetto dell'Università ed in zona Corso San Maurizio, sulle strutture scolastiche in condizioni precarie, sulla carne di cavallo nelle lasagne commercializzate in Piemonte, sulla regolamentazione delle sigarette elettroniche, etc), è intenzionato a fare luce sulla faccenda al fine di decretare se tali capi con pelliccia debbano essere ritirati dal commercio.
(In foto le analisi svolte al laboratorio Buzzi, da notiziediprato.it)
Alessia Malachiti