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Giappone, ex dipendente si suicida per troppo lavoro: dimissioni del presidente dell'azienda
TOKYO, 29 DICEMBRE - Tadashi Ishii, presidente della maggiore agenzia pubblicitaria in Giappone, la Dentsu, rassegnerà le dimissioni in gennaio in seguito al suicidio di una ex dipendente, imputabile ad un eccessivo carico di lavoro.[MORE]
''Siamo spiacenti di non essere stati in grado di prevenire un'abitudine ad orari eccessivamente lunghi per i nostri dipendenti. Mi assumo tutta la responsabilità e offro le mie più sentite scuse", ha affermato il presidente Ishii durante una conferenza stampa, mentre prosegue l'inchiesta del ministero della Salute e del Welfare nipponico sulle operazioni della società, già coinvolta nel 1991 in un caso analogo.
All’epoca infatti, un altro dipendente si tolse la vita per un motivo imputabile agli orari di lavoro massacranti. Una prassi che in Giappone è riconosciuta con l’espressione ‘karoshi’, letteralmente ‘morte da eccesso di lavoro’. Secondo le statistiche del governo sarebbero circa 2.000 le persone che ogni anno si tolgono la vita in Giappone, per ragioni classificabili come 'karoshi'.
Il caso in esame riguarda la ventiquattrenne Matsuri Takahashi, assunta nell'aprile del 2015 e stremata dalle centocinque ore di straordinario mensile a cui era costretta, che hanno condotto la ragazza a togliersi la vita nel dicembre dello stesso anno. Una lunga campagna mediatica promossa dalla madre di Matsuri Takahashi ha fatto riaffiorare una pratica diffusa tra i capi ufficio per mascherare gli orari eccessivamente lunghi dei dipendenti, e contrari allo statuto dei lavoratori.
Luna Isabella
(foto da dialogopsi.com.br)