Toghe Lucane bis: ex pg  Potenza ascoltato per ore a Catanzaro
Cronaca Calabria

Toghe Lucane bis: ex pg Potenza ascoltato per ore a Catanzaro

mercoledì 9 novembre, 2011

Catanzaro, 9 nov. 2011 - E' iniziato questa mattina a Catanzaro, concludendosi solo in serata, l'interrogatorio dell'ex procuratore generale di Potenza, Vincenzo Tufano, ora a riposo, indagato nell'ambito dell'inchiesta "Toghe lucane bis" su presunti gravi illeciti che sarebbero stati commessi, tra gli altri, da alcuni magistrati in servizio in Basilicata. [MORE]

L'ex pg, affiancato dai suoi difensori Nicola Cantafora e Massimo Scuteri, e' comparso davanti al procuratore aggiunto di Catanzaro Giuseppe Borrelli ed al sostituto Simona Rossi, titolari dell'inchiesta condotta dagli investigatori della polizia di Stato, rispondendo all'invito a comparire inviatogli dai magistrati competenti per le vicende che riguardano i colleghi in servizio a Potenza.


Tufano, secondo quanto si e' appreso dalla sua stessa difesa, ha risposto lungamente alle domande dei pm, fornendo chiarimenti particolarmente ampi e dettagliati rispetto alla propria posizione, e rimanendo dunque a questo punto in fiduciosa attesa per gli sviluppi dell'inchiesta. Prima di lui era gia' stato sentito, nei giorni scorsi, un altro indagato eccellente dell'inchiesta, il sostituto procuratore generale di Potenza, Gaetano Bonomi, coinvolto nel caso assieme al sostituto procuratore generale Modestino Roca, all'ex sostituto procuratore della Repubblica di Potenza Claudia De Luca - ora in servizio in un'altra sede giudiziaria -, all'ex agente del Sisde Nicola Cervone, a tre ufficiali di polizia giudiziaria, un imprenditore e un autista della Procura generale di Potenza.


Nell'inchiesta sono ipotizzati, complessivamnente, la violazione della legge sulle associazioni segrete, l'associazione a delinquere, la corruzione in atti giudiziari, l'abuso di ufficio. "Toghe lucane bis" ha preso le mosse da un presunto complotto finalizzato a calunniare l'allora sostituto procuratore di Potenza Henry John Woodcock (oggi pm a Napoli), ed un poliziotto suo stretto collaboratore, accusandoli con lettere anonime indirizzate ai giornali ed agli uffici giudiziari di Potenza - spedite nel febbraio 2009, un periodo in cui, a Potenza, erano in corso forti contrasti tra magistrati della Procura -, di una serie di fughe di notizie su inchieste coordinate dallo stesso pm, poi dimostratesi del tutto infondate. Gli scritti, in particolare, avrebbero avuto il fine di delegittimare Woodcock che, insieme al suo collega Vincenzo Montemurro, ora in servizio alla Procura di Salerno, indagavano sugli intrecci tra politici e criminalita' lucana.


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