Politica
Tk-Ast, per Renzi è fondamentale che il forno "resti acceso"
TERNI, 7 OTTOBRE 2014 – Ancora nebbie e tensione sul futuro dell’acciaieria Ast di Terni, al centro dell’ennesimo vertice in scena in queste ore al ministero dello sviluppo economico (Mise), alla presenza del ministro Federica Guidi e della presidente della Regione Catiuscia Marini, da poco rientrata da Bruxelles.
Sulla vertenza tra governo e sindacati, in mattinata è intervenuto il premier Matteo Renzi: «Il forno dell’Ast è fondamentale che resti acceso - ha dichiarato - e io sono molto preoccupato». «Ovviamente gli accordi si fanno in due», ha sottolineato il presidente del Consiglio, ma le trattative potrebbero ancora essere in fase di stallo.[MORE]
Il nuovo piano industriale è contestato dai sindacati. «Tra noi e l'azienda si registrano tuttora forti differenze. Negoziato difficile», ha dichiarato Mario Ghini, segretario della Uilm.
Per Attilio Romanelli, il segretario della Cgil di Terni, «il piano presentato non è ricevibile, perché privo di prospettive e perché agisce solo sul piano finanziario riducendo occupazione, salario e volumi. L’Ast correrebbe il rischio di diventare in poco tempo un reparto di laminazione a freddo. Con questa convinzione e per queste ragioni non si può firmare un accordo che presupporrebbe la fine della Terni industriale e del suo sito strategico. L’esigua speranza rimasta porterebbe a chiedere un autorevole impegno del governo in coerenza con le dichiarazioni fatte recentemente sul ruolo strategico della siderurgia italiane e in questo contesto di Terni».
Domenico Carelli
(Foto: umbria24.it)