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Tiro con l'Arco in Sardegna: il settore giovanile fa sognare sul Lago Laceno

CAGLIARI, 29 SETTEMBRE 2021 - La forza propulsiva vivaistica incanta e inorgoglisce. Mentre Greta Thunberg apostrofa i potenti di turno che parlano e non quagliano, i settori giovanili arcieristici isolani offrono uno spaccato di quanto buttarsi a capofitto su qualcosa che piace alla fine produce effetti che lasciano il segno. Nessuno ricorda numerosi adolescenti e soprattutto tante donne sarde guadagnare risultati prestigiosi a livello nazionale ed internazionale in un breve lasso di tempo.

Se poi ci si sofferma sul podio dell'arco nudo femminile con l’oro di Eleonora Meloni (Arcieri Uras), l’argento di Maria Francesca Razzato (Arcieri Galluresi Telti) e il bronzo di Carlotta Cosso (Arcieri Torres Sassari), capaci di monopolizzare i Campionati Italiani 3D under 20, nessuno, tra i tiratori più anziani, riesce a rivangare un’impresa di tali proporzioni.

Nel corso del Memorial Marco Capelli tenutosi al Lago Laceno (Campania) Eleonora, già campionessa italiana di Arco Nudo Junior 2021, ha confermato di essere in forma strepitosa. Qualche settimana prima, ha bissato il titolo di campionessa europea juniores a Parenzo (Croazia) nella specialità Tiro di Campagna hunter&field (a cui vanno aggiunti un altro oro nel mixed team e un argento a squadre). E poi ha annusato intensamente l’aria della nazionale assoluta, quando è stata convocata agli Europei Senior 3D a Maribor (Slovenia) che ha chiuso con un soddisfacente settimo posto.

Il club degli Arcieri Torres Sassari ritorna dalla Campania mostrando il bottino più sostanzioso: oltre al secondo posto di Carlotta si aggiunge l’oro a squadre femminile under 20 con Martina Del Duca, Greta Budroni e Ilaria Solinas. Anche nel caso di Martina da Sanluri è doverso aprire un breve inciso: come Eleonora, ha trascorso un’estate ricca di soddisfazioni. A luglio il titolo di vicecampionessa d’Italia nel tiro di campagna e successivamente due esperienze internazionali con la maglia azzurra, dove assieme alle sue compagne del compound cadet femminile, coglie la medaglia di Bronzo ai campionati Mondiali giovanili di Wroclaw (Polonia). Ha fatto di meglio a Bucarest guadagnadosi la piazza d’onore nella gara di Coppa Europa giovanile riservata all’arco compound allievi.

Ma ritornando nella frazione di Bagnoli Irpino (Avellino) ci sono da evidenziare belle imprese di altri suoi compagni di scuderia: nel longbow si fanno valere Greta Budroni con un secondo oro e Fabio Figus che si colora d’argento. Largo pure ai bronzi: Carlotta Cosso nell'arco nudo e ancora Martina del Duca nel compound.

La lista dei podi tricolori si chiude con il bronzo del bonorvese Flavio Cau (Arcieri Mejlogu) nel longbow under 20.

Insomma il movimento arcieristico sardo si gode questo momento memorabile ma senza perdere il filo dell’impegno. E sotto questo punto di vista è noto che il consiglio della FITARCO Sardegna presieduto da Giuseppe Spanu ha in serbo nuove strategie per fare attecchire l’interesse di arco e frecce tra i più giovani.

Tutti i risultati su questo link: https://www.ianseo.net/Details.php?toId=9282

VOCI SARDE E COMPIACIUTE

Non solo abili con gli strumenti di precisione silenziosi, ma anche educatissimi ed entusiasti nel far trasparire i loro sentimenti. I protagonisti della missione lacustre, nell’avellinese parlano del passato prossimo ma la loro psiche è già proiettata verso i paglioni del domani.

La matricola universitaria Eleonora Meloni affronta le sfide una dietro l’altra concentrandosi esclusivamente sull’obiettivo: Quella sul Lago Laceno – dice la campionessa urese - è stata una gara davvero difficile, anche dal punto di vista tecnico perché quasi interamente in salita”. E poi c’è la bellissima sensazione di essere attorniata sul podio da altre due conterranee: “Scontrarsi con altre atlete sarde è sicuramente un fatto positivo – aggiunge Eleonora - in quanto dimostra il potenziale del nostro movimento che sta pian piano emergendo. Però c’è l’altra faccia della medaglia in quanto vincere o perdere contro un’amica provoca sempre un po’ di imbarazzo”.

Poi l’arciera ritorna sulle sensazioni provate tra luglio e settembre: “Ho trascorso un’estate davvero impegnativa ma che mi ha dato tanto, sia per quanto riguarda la crescita arcieristica, sia anche su quella personale. Sicuramente mi rimarrà impresso il fatto di essere partita da Senior per l’europeo 3D nonostante fossi ancora Junior. Ma anche la riconferma del titolo europeo, che non era scontata, chi se la scorda?”. Certo è che durante il periodo del Covid ha sentito la mancanza della selezione azzurra: “Rivestire la maglia della nazionale è sempre come la prima volta – aggiunge Eleonora - questa però è stata un po’ diversa. Dopo tante restrizioni ci siamo regalate due settimane di quasi normalità. Per quanto riguarda invece l’ambito prettamente competitivo è stato pesante; due anni senza eventi internazionali e nazionali si sono fatti sentire”.

Oltre a costruire il futuro da ingegnera, come sarà il suo prosieguo sportivo? “Vorrei partecipare ai mondiali H&F a Yankton – conclude la titolata atleta - visto che lo scorso anno è saltato. E magari far parte nuovamente della nazionale 3D e partecipare al Mondiale che si svolgerà in casa, a Terni. Nel futuro più prossimo vorrei impegnarmi tanto per la stagione indoor ormai imminente”.

Al memorial Capelli Maria Francesca Razzato ha fatto il possibile per contrastare la leadership della sua amica: “Sono veramente contenta e orgogliosa di aver sfidato un’avversaria come Eleonora – racconta l’arciera teltese – e sinceramente non mi aspettavo nulla di tutto ciò, dato che ho avuto un periodo di stop e questa ripresa non l’avevo affatto considerata”. Ma lei si era già messa in evidenza nel 2018 a Rocca Di Papa vincendo l’oro e poi, due anni prima, nell’H&F si aggiudicò il bronzo a Pinerolo. “Faccio parte del giro da quando sono nata – ammette – e non a caso mia madre, Anna Rita Nieddu, è anche il mio tecnico. Vado avanti tra alti e bassi ma tutto sommato è un bel ambiente”. Ora l’attende la stagione indoor: “Lavorerò maggiormente di più su alcuni aspetti del 3D e dell’H&F per riconfermare il titolo il prossimo anno”. Pensierini finali di Maria Francesca: “Ringrazio il presidente del comitato regionale Pino Spanu e i miei genitori per l’impegno e la pazienza che hanno nei miei confronti”.

E il testimone passa all’altra protagonista del podio in versione quattro mori integrale. Ancora adesso Carlotta Giovanna Cosso stenta a crederci: “Per me questi italiani non sono stati facili – confida - sopratutto il primo giorno. Essere riuscita a salire sul podio per me è una grande soddisfazione, mi sono impegnata tanto e ho raggiunto l’obbiettivo”. Carlotta Giovanna si allena il tanto giusto, circa tre volte alla settimana per un’oretta e mezza. Alterna scuola e allenamenti. “Tirare mi piace – aggiunge la tesserata degli Arcieri Torres - per certi versi è anche rilassante, apprezzo il rumore della freccia che arriva al bersaglio”. Tutto sommato è una nuova arrivata nel giro: “In realtà non ho fatto tante gare importanti. Due settimane fa ho disputato il mio primo campionato regionale 3d e sono arrivata prima, poi sono partita per gli Italiani nell’avellinese ed è arrivato questo bronzo”.

Carlotta Giovanna non ha ancora le idee chiare sui prossimi obbiettivi: “Sono pronta ad impegnarmi al massimo e migliorarmi sempre di più nella stagione indoor”. Frequentare gli allenamenti per lei significa anche trovare nuove amicizie: “Adoro il gruppo che siamo, non solo durante le gare e gli allenamenti, ma anche all’esterno. Oggi per esempio è il mio compleanno e festeggerò sicuramente con tutti loro. Ringrazio tutti, dal primo all’ultimo, che mi hanno supportato e soprattutto sopportato”.

Rimaniamo in casa degli Arcieri Torres per tributare i doverosi onori alla triade rosa che si cucisce lo scudetto nella maglia bianco rosso blu.

La prima a parlare è la sanlurese Martina Del Duca che parte proprio dalla gara campana: “Il percorso era molto complicato, stancante e per la prima volta ho fatto parte della squadra femminile under 20 agli Italiani. Questo mi ha fatto tirare con un’altra mentalità: fare bene anche per le mie compagne. Con Ilaria e Greta ho un rapporto bellissimo, oltre all’intesa c’è tanta voglia di fare le cose col massimo costrutto. Sono molto contenta di aver tirato al loro fianco”.

La stagione estiva non le ha concesso di respirare troppo: si è presa solo un paio di giorni di riposo al rientro dalla Polonia, ma per non perdere il ritmo ha preferito allenarsi indeffessamente.

“Da Febbraio in poi la mia vita arcieristica si è rivoluzionata in meglio – risalta Martina - nonostante Sassari non sia proprio dietro l’angolo, ma a 150 km da casa. E’ sempre un piacere entrare nella palestra dei Torres e ritrovarmi con il mio allenatore Paolo Poddighe, i dirigenti e i miei compagni di squadra”. Si congeda così: “In primis ringrazio il mio allenatore per la pazienza e l’impegno che ci mette nel seguirmi e sostenermi sempre, anche a distanza; la mia famiglia per supportarmi e sopportarmi, i miei compagni di squadra e amici arcieri a distanza sempre presenti per il miglior tifo possibile”.

E’ il turno di Ilaria Solinas: “Quando sono salita sul podio ho provato una grande emozione, associata ad immensa soddisfazione”. La torresina era infatti abituata ad essere leader nei campionati regionali indoor e targa che aveva vinto ripetutamente, però un acuto del genere, agli Italiani, le mancava, sebbene, in altre circostanze, avesse sempre dato il meglio di sé: “Da quando ho iniziato a tirare non mi stacco mai dal mio sogno nel cassetto che è quello di arrivare agli Europei”.

Ilaria confessa anche il suo attaccamento all’arco nudo: “Caratterialmente mi ci rispecchio di più essendo una tipologia più semplice rispetto agli altri archi”. Sulla differenza tra manifestazioni individuali e di squadra Ilaria non ha dubbi: “Nella squadra vieni aiutata dai contributi in punteggio delle altre compagne; nell'individuale i punti li fai tu e ti rendi conto da sola dove potresti migliorare”. Considerazioni urbi et orbi: “Ringrazio la mia società per avermi dato la grandissima opportunità di prendere parte agli Italiani; il mio tecnico Pietro Guazzo che c'è sempre stato. Infine volevo ringraziare me stessa per essere arrivata lì e per aver cercato di fare il meglio”.

Con Greta Budroni si analizza il segreto di questa medaglia d’oro collettiva: “La nostra arma vincente è sicuramente di tifarci e spronarci l’un l’altra. Ci siamo preparate con allenamenti, almeno tre volte alla settimana, cercando di migliorare di volta in volta. Eravamo già affiatate tra noi ma questo campionato in particolare ci ha fatte avvicinare ancora di più.” Anche lei evidenzia come sia importante avere alle spalle una società affabile: “Con gli Arcieri Torres c’è un bellissimo clima tra allenatori e allievi; ci si diverte sia durante gli allenamenti, sia fuori”.

In precedenza Greta si era qualificata due volte ai nazionali indoor e una al 3D, poi i due ori in salsa tricolore in un colpo solo: “Quella colta al Lago Laceno è stata di sicuro una grande vittoria, ma la più bella è stata quella ottenuta con le mie compagne di squadra. Siamo campionesse regionali e nazionali 3D della nostra categoria, non possiamo che andarne fiere”. A chi vanno i ringraziamenti? “Alla società Arcieri Torres Sassari, al mio allenatore Pietro Guazzo, ai miei genitori che mi sostengono e a tutti i compagni di squadra che hanno fatto il tifo per me”.

Per una questione di cavalleria i maschietti restano in fondo al papello, ma le loro imprese con l’attrezzo che ha la curvatura unica non sono certo di secondo piano.

“Sono soddisfatto, non mi aspettavo un risultato del genere – esclama il sassarese Fabio Figus - soprattutto perché tiro con il longbow da pochi mesi. Peccato per qualche errore di troppo in finale contro l’arciere delle Alpi Stefano Garbarino, ma tutto sommato va bene così”. Coltiva questa passione dopo aver ammirato le imprese olimpiche del trio italico composto da Michele Frangilli, Mauro Nespoli e Marco Galiazzo a Londra 2012. L’argento in terra campana è l’exploit più importante di Fabio ma l’esperienza non gli manca con continue poresenze alle rassegne nazionali e le diverse conquiste di titoli regionali. “Continuerò con l'arco longbow – promette l’arciere – perché vorrei vincere i prossimi campionati Italiani”. Dedica la bella piazza argentata alla sua società, ai genitori e a tutti i ragazzi che hanno fatto parte della trasferta.

Dal Mejlogu interviene Flavio Cau, bronzo nel longbow: “Mi sono preparato con la speranza di fare del mio meglio e raggiungere il podio; il gradino più alto non mi sarebbe dispiaciuto. Sono comunque contento del risultato perché non ho alcuna recriminazione: la gara di qualifica è stata buona, però con la mia inesperienza negli scontri, l’emozione ha preso il sopravvento”. L’arciere di Bonorva è stato campione italiano nel 2019 e nello stesso anno ha conquistato l’argento a squadre. Di recente, sempre con il longbow è diventato campione regionale. Stesso titolo nel compound lo scorso anno.

“Sono molto contento dei risultati che la Sardegna sta ottenendo a livello nazionale e internazionale – sottolinea Flavio - e per me rappresentano uno stimolo perché conosco le protagoniste e le ritengo molto brave. Inoltre sono felice per questi successi giovanili importantissimi. Ringrazio non solo gli Arcieri Mejlogu ma anche le altre società presenti sul lago Laceno perché mi hanno sostenuto parecchio. Ringrazio anche la mia famiglia e tutti gli amici che oltre a seguirmi mi hanno motivato, affinchè facessi del mio meglio”.