Estero
Tibet: donna si da fuoco per protesta contro la Cina. E' morta chiedendo il ritorno del Dalai Lama
QINGHAI, 18 NOVEMBRE 2012 - Una donna ventisettenne, madre di due bambini, si è immolata ieri pomeriggio, intorno alle ore 16.00, nella piazza di Dolma, per protestare contro la supremazia cinese in Tibet.
Chagmo Kyi è la settantacinquesima persona che si da fuoco sostenendo la liberazione dela regione, dal quale il Dalai Lama è stato esiliato. Sono tredici, invece, le immolazioni dall'inizio di Novembre, tutte rivolte contro il governo della Cina. Quest'ultima ha invaso il Tibet nel 1959, a seguito di una rivolta dei tibetani contro le violenze e le intolleranze cinesi, poichè ritenevano non venissero rispettati gli accordi secondo cui la piccola regione Buddhista avrebbe mantenuto un governo indipendente.
Dal 1964 il Tibet è riconosciuta come regione autonoma, ma l'influenza cinese ha fatto sì che le proteste continuassero, fino ad arrivare ai giorni nostri: dal 2008 Pechino ha violentemente represso le manifestazioni di dissenso, portando i tibetani a gesti clamorosi, come l'immolazione.[MORE]
Chagmo Kyi è morta gridando slogan per la liberazione del Tibet e per il ritorno del Dalai Lama ed ha scelto di farlo nella contea di Rebgong, luogo in cui altre sette persone si sono suicidate dall'inizio di Novembre.
Questo mese ha portato via la vita ai tredici tibetani che hanno deciso di immolarsi in occasione del Congresso del Partito Comunista, tramite il quale sono stati nominati coloro che guideranno il Paese per dieci anni.
In risposta a quanto accaduto i militari cinesi hanno invaso la zona e sono state bloccate le vie d'accesso, mentre Internet è stato oscurato. E' stato istituito un "black out" forzato anche per quanto riguarda le telecomunicazioni tramite rete fissa e cellulare.
(Foto da radiozero.it)
Alessia Malachiti