Estero
Tibet: 83 minatori sepolti da una frana
LHASA (TIBET), 30 MARZO 2013 – Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Nuova Cina, 83 uomini sarebbero rimasti bloccati a seguito di una frana nella contea di Maizhokunggar, nella capitale regionale. Gli uomini travolti erano tutti minatori, impiegati presso un impianto di estrazione dell’oro, appartenente al gruppo China National Gold.[MORE]
In seguito alla tragica catastrofe naturale, le più alte cariche dello Stato, il presidente della Cina Xi Jinping e il premier Li Kequiang, hanno immediatamente richiesto l’intervento dei soccorsi affinché si facesse ogni sforzo possibile per salvare gli operai della miniera. In un secondo momento si è proceduto anche ad avviare le indagini per l’individuazione delle cause che hanno portato alla frana.
I soccorritori intervenuti sono più di mille tra medici, polizia e vigili del fuoco e un centinaio sono i mezzi a disposizione. Inoltre si registra la presenza di 15 cani addestrati alle operazioni di salvataggio e altrettante apparecchiature in grado di individuare l’eventuale presenza di persone ancora vive tra le macerie.
Negli ospedali, i medici si sono attrezzati per accogliere al meglio eventuali superstiti, spostando anche alcuni pazienti presso altrie strutture, ma per il momento nessuno degli 83 uomini sembrerebbe essere sopravvissuto.
Secondo la testimonianza di uno dei dirigenti locali, lo smottamento, avvenuto a 4.600 metri di altitudine, avrebbe avuto luogo nelle prime ore del giorno, coinvolgendo un’area di quattro chilometri quadrati. In sostanza a smuoversi sarebbero stati ben due milioni cubici di fango, terra e detriti.
Negli ultimi decenni, la miniera ha dato lavoro a molte persone, favorendo anche l’immigrazione di uomini in cerca di un impiego. Proprio a causa dell’intensa attività mineraria nelle aree montuose del Tibet, in queste zone le frane rappresentano un fenomeno frequente e allarmante.
Valentina Vitali
(Foto da nanopress.it)