Chiesa e Società

Ti ascolto, centinaia di giovani in festa per il X Convegno Internazionale del Movimento Apostolico

Intervista-a-Monsignor-Bertolone-testo-finale.pdfCatanzaro, 28 Novembre - Lunedì pomeriggio, al Palagiovino di Catanzaro, centinaia di giovani hanno dato vita ad una grande festa in occasione del X Convegno internazionale del Movimento Apostolico sul tema "Ti ascolto. I giovani protagonisti nella Chiesa e nella società".

"L'idea di proporre questo tema nasce dall'attualità ecclesiale che ha visto quest'anno la celebrazione di un sinodo universale per discutere dei giovani. Il Movimento Apostolico, per porsi in sintonia con Papa Francesco e con la Chiesa Universale,  ha voluto proporre questa riflessione sui giovani che, tra l'altro, si pone in continuità con il IX Convegno internazionale, celebrato l'anno scorso con ospite d'onore il Cardinale Baldisseri, segretario del Sinodo dei Vescovi, che ci ha anticipato come si sarebbe tecnicamente svolto il sinodo dei giovani di quest'anno" ci ha spiegato don Davide Marino nell'intervista (Intervista-a don Davide Marino.pdf) che ci ha rilasciato poco prima dell'inizio.

L'evento è stato aperto e chiuso da canti e danze creati apposta per l'occasione.

"Questo convegno intende raccordarsi con continuità alle parole del Santo Padre nei discorsi tenuti in occasione del Sinodo. Tre discorsi e tre parole intendiamo mettere questa sera nel nostro cuore: memoria, cammino e, soprattutto, ascolto, fulcro di questo convegno", ha sottolineato la moderatrice, la giovanissima Dott.ssa Maria Nocchi.

A presentare le figure che hanno donato le loro riflessioni ai circa 1300 presenti  è stato il Dott. Lucchino Domenico delegato del Presidente Cesare Rotundo impossibilitato a partecipare.

"Il problema dell'ascolto non è nuovo, 'incapaci di  ascoltare e di parlare', così nel V sec. a.C. un filosofo greco, Eraclito, bollava i suoi concittadini. Il giudizio rimane drammaticamente attuale per la maggioranza delle persone. Siamo capaci di ascoltare? Non di sentire. Ascoltare è molto di più che percepire dei suoni e coglierne il significato. E' lasciare che le parole dell'altro penetrino dentro di noi, nel profondo, e risuonino con tutta la loro forza" ha detto Mons. Vincenzo Bertolone,  Intervista-a-Monsignor-Bertolone.pdf che ha presieduto il convegno, prima di cedere la parola ai due relatori: il professore Antonio Cerasa (Intervista-al-professore-Antonio-Cerasa.pdf), neuroscienziato del CNR di Catanzaro, e Mons. Domenico Battaglia (Intervista-a-Monsignor-Battaglia.pdf), Vescovo di Cerreto Sannita - Telese - Sant'Agata de' Goti.

Il professore Cerasa ha letteralmente stregato la platea, ricevendo numerosi applausi ed una standing ovation finale. Dal canto suo, anche lui è rimasto piacevolmente colpito, "non vi conoscevo, siete mostruosamente coinvolgenti" ha detto ai ragazzi. E' sceso, quindi, tra i giovani e ha iniziato a dialogare con loro analizzando le slide, che scorrevano sul maxi schermo,  con i risultati di una  ricerca che ha condotto, in collaborazione con don Gesualdo De Luca e con la  dott.ssa Cettina Marraffa, nei giorni precedenti al convegno. Ha raccolto una serie di informazioni da circa duecento persone , tra giovani e adulti,  del Movimento Apostolico, per capire se c'è un problema di ascolto. Ciò che è emerso è che la famiglia è la priorità, non realizzare i propri sogni è la preoccupazione più grande, l'amore e gli amici sono le delusioni più forti, famiglia e amici sono coloro che non ascoltano, comprensione e sostegno sono ciò che ci si aspetta dai genitori e, infine, guida e coinvolgimento ciò che ci si aspetta dalla Chiesa.

Sempre grande è l'accoglienza che Catanzaro riserva a Monsignor Domenico Battaglia e questa volta non è stata da meno. Lui ha ricambiato donando parole straordinarie:«I giovani sono una risorsa perenne nel mondo e nella Chiesa, sono la forza della nostra speranza quando, nella generosità, rispondono al desiderio di prossimità, mettendosi al servizio degli altri, dei più deboli, dei più fragili. Sono il motivo autentico del nostro attendere, nel presente, un futuro possibile. Le loro attese, i loro successi, le loro cadute, sono per noi sempre luce, perché interpellano la nostra capacità di ascolto e, quindi, la nostra fede. Se penso ai ragazzi con i quali ho vissuto più di vent'anni della mia vita potrei dire che i giovani sono fragili per condizione esistenziale, rivoluzionari per imposizione anagrafica, precari per vocazione, costruttori di presente e di futuro per profezia. Sono loro la domanda e la risposta, sono loro i piccoli maestri di un cambiamento possibile. Ascoltare la loro voce profetica per noi significa mettersi accanto, che vuol dire accogliere, accompagnare, discernere. Tre parole che tessono le trame del sogno di Dio. Esse sono intessute di una quarta che li attraversa e li tiene insieme, ascolto. Ascoltare non è sentire le parole, è entrare in quelle parole, è entrare in chi sta parlando. Questa voce profetica per noi adulti è richiamo ad una testimonianza di coerenza e di responsabilità. Oggi i giovani credono e hanno bisogno di testimoni che siano credibili».  Ha commosso particolarmente quando ha raccontato la storia di Stefano, un ragazzo di Catania, che ha segnato la sua vocazione di uomo e di prete. Oggi egli non c'è più ma gli ha lasciato in eredità un messaggio come testamento:«Mimmo, non ho paura, lotterò, perché mi deve trovare vivo, ma tu che puoi, dillo a tutti i ragazzi che questa vita è bellissima e vale la pena viverla fino in fondo».

Il convegno internazionale del Movimento Apostolico si è confermato ancora una volta un grande momento di fede, di cultura, che riesce a trasmettere tante emozioni ma, soprattutto, come ci ha detto mons. Bertolone nell'intervista che ci ha rilasciato, che riesce gioiosamente ad annunciare il Vangelo.

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Saverio Fontana