The Danish Girl di Tom Hooper: Redmayne trans e la teoria del fruscio
InfoOggi Cinema Campania

The Danish Girl di Tom Hooper: Redmayne trans e la teoria del fruscio

giovedì 10 marzo, 2016

THE DANISH GIRL di Tom Hooper, la recensione. Con una natura fotografica e pittorica, il film è un po' troppo decoroso e decorativo per la sua tematica scottante, nonostante una bruciante Alicia Vikander.

L’idea era ineccepibile: prendere un regista maniacale nei dettagli come Tom Hooper, che aveva sbancato gli Oscar 2011 con Il discorso del re, e raccontare una storia di metamorfosi con un attore che agli Oscar del 2014 aveva trionfato per una trasformazione fisica, Eddie Redmayne, già Stephen Hawking in La teoria del tutto. La teoria filava, certo, mentre la pratica di The Danish Girl – elegante e curata – può affascinare e commuovere (e non è comunque cosa da poco), ma difficilmente sbancherà gli annuari del cinema, dopo il quasi anonimato agli Academy Awards. È un problema d’accademia, appunto, quello di raccontare una storia così delicata – quella del primo trasngender della storia – indulgendo in maniera tanto compiaciuta nella delicatezza: è un film femmineo, di tatto e di corpo, più che un film sulla ricerca travagliata di un’insospettabile femminilità.

Copenaghen, anni ’20. Tra moglie e marito non mettere il pennello: lui, Einar (Eddie Redmayne), è un affermato pittore (predilige i paesaggi), lei, Gerda (Alicia Vikander), una pittrice un po’ sottostimata che preferisce i ritratti al femminile. Quando manca la modella, chiede al marito di posare in abito da ballerina: galeotto fu il travestimento, alle risatine seguono i turbamenti. Einar sente risvegliarsi un’identità probabilmente sopita da tempo, quella di Lili, alter ego del sesso opposto. Tra mercanti avidi di bis e tris del ritratto, medici scandalizzati e drastici, conoscenze che riaffiorano dal passato, si consuma la storia autentica del primo transgender ad essersi sottoposto a un intervento. Ma gli interventi più difficili, a volte, sono quelli emozionali. [MORE]

EX MACHINA FOTOGRAFICA - Cherchez la femme, cercate la donna – ripete un adagio inventato da Alexandre Dumas e riutilizzato nelle storie pulp. In questo caso, è significativo che la donna a spiccare sia Alicia Vikander, coniuge dal cuore grande e dalla mente aperta, ma dalla fisiologica sofferenza da stress. Non è significativo che sia stata la giovane attrice, vista quest’anno anche nello splendido Ex Machina, a conquistare l’Oscar, in un film in cui il ruolo proibitivo era piuttosto quello del protagonista maschile che cerca la donna dentro di sé?

L’interprete svedese fa da equilibratrice, è il fulcro emotivo in un film che funziona da love-story atipica, ma che a volte si trasforma da melodramma sensibile a melodramma dei sensi: è tutto un film di corpi, di dita che sfiorano, di gesti dalla grazia ricercata (anche nel senso che la si cerca). Il fatto che il dramma d’identità fosse fisico, ha orientato Tom Hooper a questa scelta legittima, ma basti pensare all’incalzare della colonna sonora, un carillon troppo invadente del Maestro Desplat, per rendersi conto come l’abito audio-visivo stia un po’ stretto.

VORREI LA PELLE VERA - The Danish Girl, di fatto, è un film in cui senti frusciare la seta addosso, laddove il tema avrebbe forse richiesto d’insistere sulla sete di ritrovarsi di Einar\Redmayne; è un film di flash fotografici, con le illuminazioni interiori un po’ disperse, oscurate tra i primi piani degli interni. A fronte di tanto decoro, ammirevole, che conferma quanto abile sia Tom Hooper – ma per il Jep Gambardella di Sorrentino essere abili sarebbe un difetto – non sarebbe dispiaciuto un po’ de core in più: una scena come quella del protagonista che, infiltrato tra costumi e camerini, si guarda allo specchio, immaginandosi un’altra natura pubica, spiata ed intima com’è, lascia un brivido epidermico, ma non entra davvero sotto pelle, come d’altronde tutto il film.

Dietro Hooper, insomma, spunta Hopper: The Danish Girl possiede una natura fotografica e pittorica che si avventura più volentieri nella profondità di campo, che nella profondità d’animo. Nonostante la bruciante interpretazione di Alicia Vikander, sembra troppo poco rispetto alla scottante materia che si aveva tra le mani.

DATA USCITA: 18 febbraio 2016
GENERE: Drammatico , Biografico
REGIA: Tom Hooper
ATTORI: Eddie Redmayne, Alicia Vikander, Amber Heard, Sebastian Koch, Ben Whishaw, Matthias Schoenaerts
SCENEGGIATURA: Lucinda Coxon
FOTOGRAFIA: Danny Cohen
MUSICHE: Alexandre Desplat
PRODUZIONE: Pretty Pictures, Harrison Productions, ELBE
DISTRIBUZIONE: Universal
PAESE: Gran Bretagna, USA
DURATA: 120 Min

 

(foto in alto: dettaglio del poster di The Danish Girl; all'interno: un'immagine del film, fonte Focus Feature)

Antonio Maiorino
 


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
InfoOggi Cinema.