Thailandia, destituita la premier Yingluck accusata di abuso di potere
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BANGKOK (THAILANDIA), 7 MAGGIO 2014 – È stata comunicata oggi, dalla Corte Costituzionale della Thailandia, la destituzione della premier YingLuck Shinawatra, sorella dell’ex premier ThaKsin Shinawatra in esilio dal 2008 con l’accusa di corruzione. I motivi alla base di questa decisione sono l’accusa di abuso di potere, in merito al trasferimento, incostituzionale, dell’ex capo del Consiglio di Sicurezza, Thawil Pliensri, dopo la sua elezione del 2011, e di negligenza nei confronti del programma di sovvenzioni ai danni dei produttori di riso.
Secondo la nuova costituzione, nata nel 2006 in seguito al Colpo di Stato che estromise il fratello di YingLuck, l’accusa di abuso di potere può porre fine all’incarico di premier. All’attuale, sono stati destituiti 9 ministri coinvolti nella vicenda del trasferimento dell’alto funzionario, mentre YingLuck potrà rimanere in carica fino alla formazione del nuovo esecutivo, previsto per prossimo 20 luglio, e poi dovrà affrontare il voto di impeachment che potrebbe metterla al bando politico per i prossimi 5 anni.
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Il governo “ad interim” della Yingluck è da tempo motivo di scontri fra le diverse fazioni politiche, scontri che hanno portato a 25 morti e centinaia di feriti. Già dal mese di dicembre, gli oppositori hanno cercato di dare vita ad un nuovo colpo di stato per estromettere l’attuale premier. In febbraio, erano state svolte nuove elezioni in seguito allo scioglimento del Parlamento voluto dalla stessa Yingluck, ma il clima di ostruzionismo che si è generato ha reso invalide le elezioni, lasciando la premier con un potere irrisorio che oggi ha decretato il suo crollo politico.
Il rappresentati delle “camicie rosse”, vicine al governo, sono pronti a scendere in piazza a Bangkok per difendere la loro leader e si preannunciano già gli scontri con gli oppositori, contenti della decisione presa dalla Corte e disposti a sostenerla.
Erica Benedettelli
[immagine da Italiapost]