Politica

Tetto al contante, scintille Governo-minoranza Pd

MILANO, 26 OTTOBRE 2015 - Scintille tra la minoranza dem e l’Esecutivo sull’innalzamento del tetto al pagamento in contanti, identificato nel limite di 3000 euro secondo la disposizione della Legge di Stabilità. Queste le parole di Roberto Speranza, tra i principali esponenti della minoranza Pd: «L’affondo del sottosegretario Zanetti contro l’Agenzia delle entrate è inaccettabile. Segnale preoccupante, c’è chi lavora nel governo per allargare le maglie della lotta all’evasione fiscale. E’ il momento che Padoan chiarisca la posizione del governo su un tema così delicato». [MORE]

La replica di Speranza fa seguito appunto alle dichiarazioni del sottosegretario Zanetti, in quota Scelta Civica, nei confronti del direttore dell’Agenzia, Rossella Orlandi, la quale aveva denunciato l’assenza di sostegno del Governo. «Cosi le Agenzie rischiano di morire» aveva ammonito la Orlandi. Pronta la risposta di Zanetti: «Se il direttore continua ad esternare il suo malessere, le dimissioni diveranno inevitabili».

Dichiarazioni che non sono affatto piaciute alla minoranza, che ora sollecita un chiarimento ritenuto quanto mai doveroso. Al momento, il partito di Zanetti prende le sue difese, perché la posizione presa da Zanetti è una replica al direttore Orlandi, e non tesa a delegittimare l’Agenzia delle entrate. Critica anche Sel, così come testimoniato dalle dichiarazioni di Arturo Scotto.

Ora la palla passa a Padoan e al Governo. Secondo Zanetti, la richiesta di dimissioni della Orlandi trova appoggio anche tra i banchi dell’esecutivo, nonostante la decisione vera e propria spetti a Padoan e a Renzi. «Difenderò l’autonomia dell’Agenzia fino alla morte, ma nel quadro della legge. La politica fiscale la fa il Governo» chiosa Zanetti.

Franceschini: «Sul tetto al contante vince Alfano».   In un’intervista a Radio 24 è il Ministro dei Beni e delle attività culturali Franceschini a rincarare la dose: «L’ho detto in Consiglio dei Ministri, il tetto dei 3000 euro non mi piace ma la decisione presa in maggioranza va rispettata». Segnale che le discussioni hanno reso il tema e la decisione, parecchio delicata. Franceschini ammonisce l’esecutivo, denunciando il peso di Ncd nella decisione. Alfano avrebbe dunque vinto. E forse, anche fatto cambiare idea a Pd e renziani.

foto da: monitorenapoletano.it

Cosimo Cataleta