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Test anti-Covid abusivi, sanzioni per 145mila euro. Controlli dei Nas in quasi 300 aziende, in 67 irregolarità
ROMA, DEC 1 - Mancata autorizzazione allo svolgimento dei tamponi per il Covid-19 e omessa o ritardata comunicazione dei casi di positività emersi a seguito delle analisi cliniche. Sono alcune delle irregolarità riscontrate dai Nas che nell'ultima settimana hanno controllato quasi 300 aziende e laboratori di analisi, privati e convenzionati, ed altre strutture operanti nel commercio e nell'erogazione di test di analisi molecolari, antigeniche e sierologiche.
Le irregolarità in 67 centri. Contestate 94 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di 145 mila euro di sanzioni pecuniarie.
Il 60% delle violazioni rilevate dai NAS è attribuibile all'inosservanza di norme e comportamenti connessi con l'applicazione delle misure di contenimento epidemico.Il 15 % riguarda il mancato possesso delle autorizzazioni a fare i tamponi o lo svolgimento dell'esame in ambienti non idonei . Il 14% la omessa o ritardata comunicazione delle positività. Inosservanze "di particolare gravità per la perdita di informazioni utili alla corretta e tempestiva tracciatura di casi e conseguente diffusione incontrollata di situazioni di contagio", sottolineano i Nas in una nota.
Sono state inoltre accertate la mancata predisposizione ed attuazione di piani e protocolli preventivi all'interno delle cliniche, come la carenza di procedure gestionali, di prodotti igienizzanti e di sanificazione dei locali (11%), e di requisiti tecnici e professionali nell'esecuzione degli accertamenti diagnostici, riscontrando in 6 episodi, a vario titolo, l'assenza di tecnici di laboratorio abilitati e l'uso di reagenti e diagnostici scaduti, comunque impiegati nell'effettuazione delle analisi. Nel corso delle verifiche, i Carabinieri dei NAS hanno individuato l'attivazione abusiva di punti prelievo, ematici e biologici, in aree improvvisate, in assenza di adeguate condizioni igienico-sanitarie.
In un caso, è stata avviata una campagna di screening della popolazione, affidata da alcuni Comuni ad un laboratorio, senza alcuna comunicazione preventiva all'Autorità sanitaria. Un ulteriore fenomeno rilevato è la vendita al dettaglio ai clienti, presso farmacie o addirittura in erboristeria e profumeria, di kit di analisi sierologiche anticorpali destinati al solo uso professionale sanitario e non adatti all'autodiagnosi. Proprio in tale contesto sono stati sequestrati 153 tra kit di diagnosi e dispositivi medici irregolarmente detenuti per la vendita al dettaglio o per l'effettuazione di analisi.