Cronaca

Terrorismo: Siriano arrestato, indagini anche su altri sospettati

CATANZARO, 05 NOVEMBRE - Operazione antiterrorismo del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Catanzaro. Secondo quanto si e' appreso, sarebbe stato notificato un fermo di polizia giudiziaria ad un cittadino siriano, gia' in carcere in quanto accusato di essere lo scafista di uno dei tanti sbarchi di migranti in Calabria. [MORE]
   
I particolari dell'operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa in programma alle 10.30 nella caserma "Soveria Mannelli" della Guardia di finanza, a Catanzaro, presenti il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, e l'aggiunto Giovanni Bombardieri.

L'uomo si trova in carcere dal 2014, dopo essere arrivato in Calabria in occasione di uno sbarco di migranti, soprattutto siriani, come lui. Riconosciuto come scafista dello sbarco, venne arrestato. Ora nei suoi confronti la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha emesso un provvedimento di fermo con l'accusa di terrorismo. All'incontro con i giornalisti, oltre ai vertici della Dda catanzarese, saranno presenti il comandante della Guardia di finanza del capoluogo calabrese ed il comandante del nucleo di polizia tributaria.

Aggiornamento -oreb 11:28 -  Il siriano fermato con l'accusa di terrorismo dalla Guardia di finanza di Catanzaro era arrivato in Italia con una imbarcazione carica di migranti, giunta il 14 settembre 2014 sulle coste del Crotonese.

L'uomo, secondo gli inquirenti appartenente al fronte Jabhat Al Nusra (il ramo di Al-Qaeda attivo in Siria e Libano), venne subito individuato come uno degli organizzatori del viaggio dei migranti ed anche come il conduttore materiale dell'imbarcazione.

Arrestato e rinchiuso nel carcere di Rossano, nel Cosentino, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ora deve rispondere dell'accusa di associazione con finalita' di terrorismo internazionale.

Aggiornamento -ore 12:07 -  Gratteri, arresto prova interesse su migranti
L'arresto del siriano Abo Robeih Tarif, 23 anni, "e' la prova oggettiva dell'interesse del terrorismo sulla tratta degli immigrati. Non bisogna certo generalizzare e criminalizzare, ma deve fare scattare l'attenzione". Lo ha detto il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, illustrando i risultato del fermo di polizia giudiziaria nei confronti del cittadino siriano accusato di essere lo scafista dello sbarco di migranti avvenuto il 14 settembre 2014 ed a cui ora e' contestato anche il reato di terrorismo internazionale.

L'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha, infatti, permesso di accertare che l'uomo appartiene al fronte "Jabhat Al Nusra", ramo di Alqaeda attivo in Siria e Libano, ma giunto in Italia, nella zona di Crotone, attraverso un peschereccio che lui stesso avrebbe acquistato per compiere la traversata con 75 migranti. "Siamo davanti ad un elemento di novita' - ha spiegato Gratteri - perche' quello che doveva essere uno scafista, in realta' faceva proselitismo".

Aggiornamento - ore 15:11 - Siriano arrestato, indagini anche su altri sospettati
Nessuna dichiarazione da parte dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, ma il fermo prima e l'arresto poi del siriano Abo Robeih Tarif con l'accusa di associazione terroristica, ha fatto scattare ulteriori indagini sulle persone citate nei vari file sequestrati, ma anche su quanti appaiono nelle foto e nei video con arma da guerra e durante addestramenti terroristici.


Su questi aspetti il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha preferito glissare rispetto alle domande dei giornalisti, ma le immagini e le frasi recuperate hanno portato gli investigatori a cercare di capire eventuali presenze "pericolose" in Italia. Attenzione rivolta anche al gruppo di migranti che il 14 settembre 2014 arrivo' nel Crotonese a bordo del peschereccio condotto proprio dal giovane siriano. In testa alla lista delle persone su cui si stanno cercando notizie c'e' il fratello minore di Abo Robeih Tarif, che compare spesso nei file. Tra la vasta mole di materiale ricavato dagli apparati informatici, circa un milione di file, sono molte le frasi e i messaggi che hanno allarmato gli inquirenti. Tra questi, anche un video nel quale il ventitreenne e gli altri presenti affermano di sperare che "Allah ci regali il martirio".

Aggiornamento - ore 18:08 
Alfano, bene arresto siriano trafficante esseri umani

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano ha espresso soddisfazione per l'arresto di un trafficante siriano, ora indagato per associazione con finalita' di terrorismo internazionale. "Un'altra importante operazione, quella condotta oggi dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Catanzaro, con il coordinamento della Procura della Repubblica e della Direzione Distrettuale Antimafia" ha affermato Alfano - che ha consentito il fermo di un siriano, gia' detenuto per favoreggiamento all'immigrazione clandestina".

"L'arresto di oggi e' stato possibile grazie all'applicazione delle norme del nostro decreto antiterrorismo - da noi fortemente voluto lo scorso anno - senza le quali questa operazione non sarebbe stata portata a termine - ha sottolineato Alfano -. Il nostro lavoro di prevenzione contro la minaccia terroristica e contro i trafficanti di esseri umani prosegue senza soste e nulla viene escluso, come ho sempre detto. L'operazione odierna assume, poi, un rilievo particolare - ha proseguito il ministro, congratulandosi con il Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri e con il Comandante Generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi - perche' riguarda un ambito delicato come quello della prevenzione del terrorismo, ma anche dell'immigrazione, dove criminali senza scrupolo possono sfruttare persone gia' in gravi difficolta' e in pericolo di vita"(Agi)