Terrorismo, bresciana fermata dalla polizia: voleva combattere jihad in Siria
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BRESCIA - Una donna di 30 anni, bresciana, è stata fermata dalla Digos martedì 7 giugno, perché voleva andare in Siria per unirsi ai combattenti dell’Isis. La donna, figlia di un imprenditore della zona, si è convertita all’Islam dopo aver sposato un tunisino, suo coetaneo. A seguito dell’operazione antiterrorismo coordinata dalla polizia, l’uomo – in attesa del permesso di soggiorno – è stato espulso dall’Italia. La donna invece è indagata dalla Procura di Brescia per il reato di arruolamento con finalità di terrorismo ed è stata sottoposta a perquisizione personale e domiciliare. L’inchiesta che li ha coinvolti aveva l’obiettivo di indagare sul fenomeno della conversione di giovani donne italiane, legate a soggetti simpatizzanti del Daesh. [MORE]
I due si erano sposati con rito islamico nel 2010 e poi avevano confermato il matrimonio con un rito civile nel 2015. I poliziotti, che da mesi pedinavano la coppia, parlano di un percorso di radicalizzazione condotto dalla donna con il supporto del marito: da quando si era convertita all'Islam, portava il 'niqab' completo, usciva raramente e solo per incontrare il marito che da qualche mese non abitava più nella casa di famiglia. Secondo la Digos c'era "un rischio concreto di una prossima partenza della coppia per la Siria".
Giuseppe Sanzi