Cronaca

Terrorismo – attentato in due moschee a Christchurch, in Nuova Zelanda: almeno 49 i morti

CHRISTCHURCH, 15 MARZO – Gravissima strage in Nuova Zelanda, teatro di una drammatica sparatoria a sfondo terroristico. Due luoghi di culto islamico della cittadina di Christchurch, sulla costa orientale dell’isola del sud del Paese, sono stati presi di mira da un efferato killer, che ha colto di sorpresa le sue vittime durante le preghiere del venerdì, uccidendo almeno 49 persone a sangue freddo.

Le moschee colpite sono quelle di Al Noor e di Linwood e nella prima erano presenti almeno 300 fedeli nel momento in cui l’attentatore ha fatto irruzione nell’edificio aprendo il fuoco. I testimoni scampati alla strage hanno raccontato alla polizia di aver visto un uomo bianco in uniforme militare imbracciare un fucile e cominciare a sparare. Il piano del killer era ben organizzato, dal momento che prima dell’arrivo delle forze dell’ordine egli è riuscito lucidamente e velocemente a spostarsi nella seconda moschea, poco distante dalla prima, per continuare a dare sfogo alla sua furia omicida. La polizia è riuscita a bloccarlo soltanto quando l’attentato era stato ormai compiuto, ma le autorità sono riuscite in pochi minuti ad identificare l’uomo in questione e risalire alla probabile matrice del suo gesto.

L’autore della strage sarebbe dunque un cittadino australiano 28enne, di nome Brenton Tarrant, descritto dal capo della polizia locale Mike Bush come un “suprematista bianco”, che avrebbe compiuto l’attentato per motivi di carattere razziale. Prima di agire, infatti, l’Australiano avrebbe pubblicato sui propri profili social un manifesto anti-immigrati ed in particolare anti-musulmani di 87 pagine (ispirandosi al terrorista norvegese Anders Behring Breivik, conosciuto in quanto autore degli attentati del 22 luglio 2011 ad Utoya, che provocarono la morte di 77 persone) spiegando in questo modo tutti i dettagli del piano che stava per mettere in atto. Secondo i media oceanici, inoltre, Tarrant avrebbe addirittura ripreso la strage in diretta con una telecamera portatile, trasmettendo il video in streaming su Facebook; sia i post sia il video in questione sarebbero stati però immediatamente oscurati dalle autorità ed acquisiti agli atti dopo l’arresto. Per di più, il fucile utilizzato per sparare nonché i caricatori dei proiettili sono risultati coperti da scritte bianche che riportano i nomi di altri personaggi responsabili di stragi o atti di violenza contro stranieri ed in particolare musulmani: tra questi, spuntano ad esempio Luca Traini (l’attentatore di Macerata del 3 febbraio 2018) e Sebastiano Venier (doge della Repubblica veneziana che sconfisse gli Ottomani nella battaglia di Lepanto del 1571, interrompendone così l’avanzata verso occidente).

Dopo aver fermato Tarrant, che per il momento è stato incriminato per omicidio plurimo, la polizia ha perlustrato l’intera cittadina di Christchurch alla ricerca di eventuali complici, arrestando altri due uomini trovati in possesso di armi (ma di cui sarebbe ignoto l’eventuale collegamento con l’Australiano). Inoltre, lungo le strade principali del centro sono state scovate alcune automobili cariche di esplosivi pronti a brillare, poi neutralizzati dagli artificieri. L’intera città è stata dunque in lockdown per tutta la mattinata, considerando anche che nel centro era in corso la manifestazione dei giovani studenti attivi contro i cambiamenti climatici, ispirati dall’ormai celebre Greta Thunberg; la polizia ha pertanto evacuato i manifestanti ed invitato i cittadini a non uscire di casa e soprattutto a non recarsi nelle altre mosche della zona fino a quando non saranno ripristinate condizioni di sicurezza generale.


Francesco Gagliardi


Fonte immagine: theaustralian.com.au