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Terrorismo, Aisi avverte: "Con sconfitte Isis cresce rischio attentati in Europa"
ROMA, 17 NOVEMBRE - La perdita di terreno e la riconquista di città in Siria e Iraq occupate e devastate in precedenza dal sedicente Stato Islamico potrebbe generare un cambio di strategia da parte dei militanti dell'Isis. Secondo Mario Parente, direttore dell'Aisi, Agenzia informazioni e sicurezza interna, lo Stato dei Tagliagole potrebbe indurre le cellule e i singoli militanti sparsi in Occidente a compiere attentati in Europa.
Nel corso dell'audizione al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, il responsabile dell'intelligence interna avrebbe dichiarato che esiste la possibilità che si verifichi il fenomeno dei cosiddetti "returnees", ovvero quei "combattenti stranieri" tornati o sul punto di tornare in Occidente. Tale pericolo sarebbe, in termini di probabilità, più forte in Belgio, Francia e Germania rispetto all'Italia. Nel nostro Paese non vi sarebbero segnali specifici che possano verificarsi attacchi terroristici, ma l'attenzione resta comunque elevata nonché l'attività di prevenzione e controllo continua ad essere svolta in modo attento e scrupoloso.[MORE]
Parente ha poi specificato, asserendo: "l'Italia sembra meno esposta al rischio di altri Stati europei - i foreign fighters 'italiani' o passati per il nostro Paese sono 112 - ma il monitoraggio dei servizi è continuo e riguarderebbe alcune decine di nomi". Il numero 1 dell'Intelligence ha inoltre posto l'accento sull'operazione che ha portato all'arresto in Sudan del terrorista tunisino Moez Fezzani, già reclutatore di jihadisti in Italia. Fezzani era ricercato in base ad un mandato di cattura internazionale, dopo la condanna definitiva a 5 anni e 8 mesi, emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Milano per associazione per delinquere con finalità di terrorismo.
Luigi Cacciatori
Immagine da eunews.it