Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ANKARA, 10 NOVEMBRE 2011 - Il mese scorso erano state oltre seicento le vittime del sisma che colpì la provincia di Van, nell’est della Turchia, ieri sera un nuovo sisma ha colpito la stessa zona. [MORE]
Il terremoto, di magnitudo 5,7 che, secondo le rilevazioni del Geological Survey americano, alle 20,23 di ieri ora italiana, ha colpito la zona che si trova 16 chilometri a sud della città di Van, segue quello del 23 ottobre scorso che, con una magnitudo di 7,6, colpì la zona a nord-est di Van.
L’ultimo bilancio riferisce che le vittime del terremoto sono 7, 24 sono invece le persone estratte vive dalle macerie degli edifici crollati e ancora tante altre intrappolate. Besir Atalay, il premier turco, rende noto che complessivamente sono venticinque gli edifici crollati, dei quali fortunatamente solo tre di questi erano abitati, dato che gli altri erano stati evacuati subito dopo il sisma del 23 ottobre. Tra i palazzi abitati anche due hotel dove attualmente sono concentrate le ricerche; in uno di questi, il Bayram, si trovavano anche alcuni giornalisti che stavano seguendo i lavori di soccorso alle popolazioni colpite dal precedente sisma, due dei quali pare siano al momento dispersi. Sotto le macerie si trovano anche numerosi componenti di squadre di soccorso straniere, e la Cnn turca ha riferito che al momento del crollo diverse persone si trovavano negli uffici di una società di trasporti su bus situati sotto l'hotel.
Le abitazioni rese inagibili dal terremoto del mese scorso erano state oltre 8.000, 860 quelle letteralmente crollate e, secondo un sismologo intervistato in tv, i crolli di ieri sono da attribuire alle lesioni causate dal sisma del 23 ottobre, data da cui si sono registrate oltre 2.300 scosse di assestamento di cui almeno sette di magnitudo fra 5 e 6. Un nuovo dramma per una popolazione già duramente colpita che da tre settimane era costretta a vivere in oltre 40 mila tende.
Omer Dincer, ministro dell’Istruzione turco, ha ritardato al 5 dicembre la riapertura delle scuole della provincia, ed è stato disposto l’invio di altri 300 soccorritori con nove aerei.
Sara Marci