Cronaca

Terremoto Roma: lesioni gravi ad una chiesa, verifiche anche al Colosseo

ROMA, 24 GIUGNO – Tanta paura in tutta la provincia di Roma per la scossa di terremoto di magnitudo 3.6 registrata dall’Ingv a Colonna, con ipocentro situato a 9 chilometri di profondità (ad una ventina di km dal centro della Capitale). Non è stato segnalato alcun ferito, ma molte famiglie, soprattutto nella zona dei Castelli Romani, sono ancora in strada dagli attimi successivi al sisma, anche perché parecchie sono le segnalazioni di danni ad edifici e di disagi nella fruizione dei servizi pubblici. La circolazione della metropolitana di Roma è stata sospesa diverse ore per precauzione ed è ancora in corso il monitoraggio della statica dei principali edifici del centro storico, compreso il Colosseo.

Il Sindaco di Colonna, epicentro della scossa, ha disposto l’apertura straordinaria del locale palazzetto dello sport per consentire a tutti i cittadini di utilizzare la struttura come ricovero provvisorio qualora avessero timore a rientrare nelle rispettive abitazioni. Il Ministero dei Beni Culturali, dal canto suo, ha attivato l’unità di crisi per verificare la presenza di danni al patrimonio immobiliare ed in tal senso ha riscontrato importanti lesioni alla chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo di Montecompatri; pur non essendo crollata alcuna parte rilevante dell’edificio, la struttura appare visibilmente danneggiata, così come la casa parrocchiale adiacente al Duomo, che è stata dichiarata inagibile. Al fine di individuare ulteriori danni, tutte le squadre di volontari della Protezione Civile romana stanno compiendo una perlustrazione generale dell’area dei Castelli, coadiuvate da tecnici dell’Associazione Nazionale degli Ingegneri.

Gli Amministratori dei Comuni dei Colli Albani temono però che la scossa di grado 3.6 possa essere soltanto l’avvio di uno sciame sismico prolungato, considerando che l’intera area – di origine vulcanica – è reputata di pericolosità medio-alta ed ha una costante attività geologica, sebbene storicamente non vi siano mai stati registrati terremoti con magnitudo elevatissime (il più forte, fra quelli documentati, risale al 1806 e non arrivò al 6° grado, ma produsse comunque rilevanti danni soprattutto a Rocca di Papa). Dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, comunque, sono arrivati segnali rassicuranti per la popolazione locale: la profondità del movimento tellurico è rilevante e da essa difficilmente potrebbero essere prodotti forti danni in superficie; inoltre, dalle analisi della rottura della faglia, il terremoto sarebbe stato classificato come movimento tettonico, non legato ad attività vulcaniche ma appunto ai movimenti distensivi naturali, tipici della placca geologica sottostante l’Italia centrale.


Francesco Gagliardi


Fonte immagine: ilmamilio.it