Estero
Terremoto Nepal, tra le oltre 4.000 vittime anche quattro italiani. La terra continua a tremare
KATHMANDU (NEPAL), 27 APRILE 2015 – Salito a 3.617 il bilancio delle vittime accertate, causate dal violento terremoto che ha colpito il Nepal nella giornata del 25 aprile: circa 1.300 solo nella valle di Kathmandu, mentre si contano quasi 7.000 feriti. La polizia ha accertato anche la morte di 18 alpinisti travolti da una valanga sul monte Everest, provocata dal sisma. Tra le vittime c'è anche Dan Fredinburg, responsabile della privacy e manager di Google, nonché co-fondatore di Google Adventure. Altri alpinisti – non è possibile al momento fare una stima dei numeri – sono stati inghiottiti dai ghiacci nei crepacci della zona più pericolosa dell'Everest. Nella vicina India, invece, si registrano 61 morti.
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Gli sfollati e le emergenze
Nel frattempo la terra continua a tremare: una nuova scossa di magnitudo 4,2 della scala Richter, con epicentro a 42 chilometri ad ovest di Kathmandu, è stata registrata dal Centro Sismologico Mediterraneo Europeo (EMSC). Secondo il centro, vi sono state ben 45 repliche superiori a 4,5 gradi e 15 al di sopra dei 6,5 gradi, in seguito alla prima scossa di magnitudo 7,9. Seconda notte all'addiaccio per i migliaia di sfollati: le autorità nepalesi non sono riuscite ad organizzare per ora la distribuzione di acqua, cibo e generi di prima necessità. Molte famiglie si sono attrezzate con mezzi di fortuna, portando da casa tende, materassi, e il necessario per cucinare. Ora potrebbe scattare anche il pericolo di diffusione di malattie per la mancanza di servizi igienici e della raccolta della spazzatura.
I dispersi e gli italiani che erano in Nepal
Ancora nessuna notizia dei quattro speleologi italiani del Soccorso alpino che si trovavano a Langtang, uno dei villaggi distrutti dal sisma: Giuseppe Antonini, Gigliola Mancinelli, Oskar Piazza e Giovanni Pizzorni non hanno più comunicato informazioni dalla giornata di sabato. Si spera per loro che abbiano difficoltà con i telefoni satellitari che hanno in dotazione. Ci sarebbe anche Fiorella Fracassetti, una donna di 39 anni di Bergamo, dispersa in Nepal: la donna si trovava a Kathmandu, ma in seguito al sisma non ha dato più sue notizie. Fiorella era in Nepal per iniziare un nuovo percorso umano e professionale. Gli stranieri sopravvissuti adesso affollano l'aeroporto, in attesa dei voli speciali per evacuare i connazionali.
Iniziate le operazioni di evacuazione anche per gli scalatori bloccati sull'Everest: tre elicotteri sono riusciti a raggiungere i campi base 1 e 2 situati oltre i seimila metri. Ma sulle cime rimangono ancora bloccati circa 200 tra alpinisti e guide nepalesi.
Aggiornamento ore 17:00: Sale ancora il numero delle vittime. Secondo i dati forniti dal ministero dell'Interno nepalese, sarebbero 4.138 i morti e circa 6.800 i feriti. Tra le vittime anche quattro italiani. Si tratta di Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli (che facevano parte del gruppo di quattro speleologi di cui non si avevano più notizie da sabato scorso), morti travolti dalla valanga che ha distrutto il Langtang Village, alle pendici dell'Himalaya, e degli alpinisti Renzo Benedetto e Marco Pojer, uccisi da una frana. Salvi, invece, gli altri due speleologi dati per scomparsi, Giovanni Pizzorni e Pino Antonini. E' stato quest'ultimo a mettersi in contatto con la Farnesina.
Foto: focus.it
Dino Buonaiuto