Cronaca
Terremoto Calabria-Basilicata: dichiarazione mons. Nunzio Galantino
Cassano All’Jonio (CS) 27 ottobre 2012 - Stendo queste note mentre purtroppo sono bloccato dal maltempo in aeroporto a Nizza e dopo una giornata convulsa: trascorsa tra telefonate e sms, a partire dalle primissime ore di venerdì. Ero partito per presentare l’ipotesi di un progetto a favore di nostri ragazzi e giovani appartenenti a famiglie coinvolte in situazioni di grave conflittualità. Informato del terremoto che ha colpito il nostro territorio, ho subito cercato una possibilità per tornare a Cassano.
Conosco - da quanto mi hanno riferito il Vicario generale, alcuni parroci, i nostri tecnici e qualche fedele - la situazione. So che alcune nostre belle Chiese hanno subito gravi danni. Confesso però che la mia prima e grande preoccupazione è per le persone; per quelle che sono state svegliate in maniera violenta nel cuore della notte e per quelle - amministratori pubblici e uomini politici - che sono chiamate ora a stabilire priorità negli interventi e tenere a bada appetiti che purtroppo possono accentuarsi in queste circostanze.[MORE]
La mia preghiera e la mia vicinanza vanno alle une e alle altre. Le prime hanno bisogno di attenzione, di vicinanza e di gesti concreti che restituiscano speranza e voglia di vivere. Gli amministratori pubblici e gli uomini politici, appartenenti alle stesse comunità provate duramente, hanno bisogno di un supplemento di incoraggiamento, di vicinanza e di vigilanza. Quanto alle nostre comunità terremotate, sentiamo già viva la presenza della Chiesa italiana attraverso Caritas Italiana. Sono certo, per esperienze passate, che non saremo lasciati soli dai nostri fratelli di fede e dai loro pastori.
Agli uomini politici e agli amministratori pubblici chiedo di cogliere questa grave circostanza per dare seguito alle parole che ho sentito dire loro negli incontri avuti con me in questo periodo. Ricordate che, con parole diverse, tutti mi avete parlato di politica come servizio e di politica come passione per far crescere il nostro territorio. È questo il momento di passare dalle parole ai fatti. Non vi farò mancare incoraggiamento e vicinanza. Statene certi, non chiederò niente per le nostre realtà prima di vedere esaudite le richieste degli ultimi. Chiedo ai Sacerdoti di fare lo stesso. Dobbiamo conservare la libertà di denunziare con chiarezza ritardi e “distrazioni”; e, se se ne realizzano le condizioni, dobbiamo mantenere la possibilità di riconoscere e apprezzare gli interventi a favore del bene comune, al di là di interessi espliciti o impliciti.
Uniamoci, affidiamo il nostro impegno e il nostro territorio a Maria Santissima. Sono certo che, con l’aiuto del buon Dio, potremo uscire da questa prova più rafforzati. Colgo intanto l’occasione per ringraziare confratelli e amici che hanno subito offerto la loro solidarietà e la loro generosa disponibilità. L’Ufficio tecnico e l’Ufficio per i beni architettonici e artistici della Diocesi - col supporto della Commissione di Arte sacra, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e del Genio Civile - saranno in grado nei primi giorni della prossima settimana di offrire una mappa attendibile dei danni subiti dalle strutture dipendenti dalla nostra Diocesi. Un pensiero e una preghiera va all'unica, anche se indiretta, vittima del sisma.
+ don Nunzio