Cronaca

Terremotati in rivolta "basta parole vogliamo i fatti"

 ROMA, 1 APRILE-  "La ri-scossa dei terremotati" è il titolo della manifestazione che si svolge in contemporanea a Roma e nei vari luoghi colpiti dal sisma. Le molte strade della Capitale sono state bloccate, la Salaria in mattinata in più punti all'altezza di Torrita, poco prima dello svincolo per Amatrice, e ad Arquata del Tronto. Sui social e sui giornali rimbalzano le immagini dei cartelloni di protesta dove rimbalzano agli occhi le scritte: "Rispettate il nostro dolore e le nostre promesse", "Non molliamo", "Arquata vive", "Arquata non muore".[MORE]

I portavoce del presidio lamentano scarsa concretezza nella ‘macchina’ della ricostruzione: "Ci manca una casa, ci manca una prospettiva, non c'è informazione.” Alle telecamere di RaiNews24 molte persone si sono aperte raccontando la propria storia personale, un diasastro che non si è fermato dal giorno della prima scossa. "È dal 15 gennaio che manifestiamo - aggiunge un anziano - Significa che lo Stato ha fallito. Ci hanno detto che non ci avrebbero lasciati soli, sono riusciti ad abbandonarci".

Nonostante le parole di rassicurazione di Gentiloni i manifestanti non si sono fermati. Alcuni hanno ostruito la strada con trattori. Le loro richieste sono chiare, in primis un tavolo con il governo, la Protezione civile e i capigruppo dei partiti entro una settimana. Ciò che minacciano in caso contrario è uno sciame di proteste in tutta Italia.

Sottolineano che "Tutta Italia è solidale con noi, vogliamo un cronoprogramma ufficiale - dicono ancora -. Non ci dite che non ci stanno i soldi, perché per le banche i miliardi sono stati trovati in una notte. Hanno assunto 30 persone alla presidenza del Consiglio.Queste persone non meritano più rispetto, noi non vi amiamo, vi vogliamo mandare a casa, ridateci i nostri soldi". A queste grida di protesta si aggiungono quelle di una popolazione sfinita, distrutta che, nonostante tutto, ha ancora la forza di scendere in piazza a lottare, le parole che riassumono le loro richieste sono semplici: ” basta parole, vogliamo i fatti”.

 

Laura Carrara

Fonte foto: sky.it