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"Terraferma" di Crialese è il candidato italiano agli Oscar
ROMA, 29 SETTEMBRE 2011 - Nessuna smentita dei pronostici: "Terraferma" di Emanuele Crialese, già Premio speciale della giuria alla Mostra di Venezia, è stato selezionato da una giuria di addetti ai lavori del cinema nostrano come candidato italiano per la corsa agli Oscar. Battuto, dunque, il rivale più quotato, "Habemus Papam" di Nanni Moretti.
Gli altri titoli in lizza nella caccia agli Academy Awards nella notte di Los Angeles erano sei: "Vallanzasca" di Michele Placido, "Corpo celeste" di Alice Rorhwacher, "Nessuno mi può giudicare" di Massimiliano Bruno, "Noi credevamo" di Mario Martone, "Notizie dagli scavi" di Emidio Greco e "Tatanka" di Giuseppe Gagliardi. Il ballottaggio tra le pellicole di Crialese e Moretti, tuttavia, è stato evidente sin dall'inizio. [MORE]
Presumibile che nella scelta del vincente sia stata decisiva la valutazione di quale dei film fosse meglio predisposto per incontrare il gusto dei giurati americani. Nel melting pot statunitense, in cui i problemi della difesa dei confini e del rispetto dei diritti degli immigrati sono di scottante attualità, si spera che le tematiche poste sotto i riflettori dal film di Crialese siano tali da guadagnare all'Italia un posto nella roas delle nomination. L'ultima volta che si è verificata questa evenienza è nel 2006, allorchè fu in lizza "La bestia nel cuore" di Cristina Comencini, che tra l'altro quest'anno ha partecipato alla Mostra Cinematografica di Venezia col film "Quando la notte", ritenuto un po' al di sotto delle aspettative.
Ricordiamo brevemente la trama del film di Crialese. In un’isola siciliana, Filippo, un ventenne orfano di padre, vive con la madre Giulietta e il nonno Ernesto, anziano ed irriducibile pescatore. Durante una battuta di pesca, Filippo ed Ernesto salvano dall'annegamento una donna incinta e il suo bambino di pochi anni. Nel rispetto della legge della cultura del mare, che obbliga al soccorso, ma in opposizione alla burocrazia ed alla finanza, decidono di prendersene cura, almeno fino a quando non avranno la forza di provvedere autonomamente al loro destino. Mentre il turismo comincia a modificare i comportamenti degli isolani, Filippo, nel confrontarsi con la miseria di una donna in fuga dalla guerra, cerca la sua strada morale: una terra finalmente ferma.
Della commissione giudicatrice facevano parte Nicola Borrelli, direttore generale della divisione Cinema del ministero dei Beni Culturali; Martha Capello, presidente dell'Associazione giovani produttori cinematografici; Luca Guadagnino; il neo-Leone-alla-carriera Marco Bellocchio; le produttrici Francesca Cima e Tilde Corsi; Paola Corvino, presidente dell'Unione nazionale esportatori film e audiovisivi; il giornalista di Variety Nick Vivarelli; il distributore Valerio De Paolis.
Antonio Maiorino